“Verso una rete museale sulla storia della penalità in Piemonte?”

Il seminario, organizzato dal Consiglio regionale del Piemonte e dal Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Piemonte, si terrà giovedì 28 maggio, al Circolo dei Lettori di Torino

A Torino, giovedì 28 maggio, alle ore 14:30, presso il Circolo dei Lettori – Sala Gioco, in via Bogino n. 9, si terrà il seminario “Verso una rete museale sulla storia della penalità in Piemonte?”, organizzato dal Consiglio regionale del Piemonte e dal Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Piemonte.

Il seminario si propone di esaminare la possibilità della valorizzazione dei patrimoni culturali sedimentati in edifici storici già luoghi di reclusione e il recupero delle esperienze che sul territorio hanno incominciato un percorso di raccordo e sinergia con l’obiettivo di verificare l’opportunità e fattibilità di creare una rete regionale.

Questo il programma dell’incontro.

Ore 14.15 - Registrazione dei partecipanti.

Ore 14.30 - Inizio dei lavori.

Saluti di Antonella Parigi (Assessore alla Cultura e Turismo della Regione Piemonte) e di Daniele Valle (Presidente VI Commissione consiliare).

Interventi:

Claudio Sarzotti (Professore ordinario di Sociologia del diritto Università degli Studi di Torino e Curatore scientifico del Museo della memoria carceraria della Castiglia di Saluzzo);

Laura Scomparin (Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, Professore ordinario di Diritto processuale Università degli Studi di Torino);

Marco Bonfiglioli (Dirigente Ufficio Detenuti e Trattamento Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria Piemonte e Valle d’Aosta);

Enrica Pagella (Fondazione Torino Musei, Direttore Palazzo Madama e Borgo Medievale);

Edoardo Garis (Archivio di Stato di Torino);

Daniela Caffaratto (Soprintendenza Archivistica per il Piemonte e la Valle d’Aosta);

Giacomo Giacobini (Coordinatore Museo dell’Uomo per il Museo Antropologico Cesare Lombroso).

Testimonianze ed esperienze dei comuni interessati e delle varie realtà territoriali.

Moderatore dell’incontro sarà Bruno Mellano, Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Piemonte

Il progetto di una rete museale sulla “Storia della penalità in Piemonte” propone la costituzione di una rete formata da una serie di strutture espositive già esistenti (o in via di allestimento) sul territorio piemontese che hanno come tema unificante la storia della penalità.

Con questo termine s’intende tutto ciò che concerne la pena e l’amministrazione della giustizia penale.

Il Piemonte fornisce, da questo punto di vista, l’opportunità di mettere in collegamento una molteplicità di realtà museali, anche di recente costituzione, che nessun’altra regione italiana può offrire.

I temi del carcere moderno (primo esempio piemontese la Casa di reclusione e lavoro di Saluzzo nel 1828, sede del “Museo della memoria carceraria” e, qualche anno più tardi, il carcere di Alessandria e quello de “Le Nuove” di Torino, sino alle realtà più piccole delle carceri mandamentali di Biella e Rocca de Baldi, o ancora le carceri napoleoniche del Palazzo dei Paleologi di Acqui), dello studio del fenomeno criminale con il sorgere della moderna scienza criminologica (il “Museo di Antropologia criminale Cesare Lombroso” di Torino), della relegazione medioevale e poi risorgimentale (le carceri nei sotterranei di Palazzo Madama di Torino, le carceri nel Castello di Ivrea, la ricostruzione ottocentesca delle segrete medioevali nel Borgo Medioevale di Torino, lo stesso Forte di Exilles, luogo di reclusione della celebre Maschera di Ferro), della reclusione per le pratiche di tortura dell’epoca inquisitoriale (il castello di Mazzè), della relegazione per motivi religiosi (i castelli piemontesi coinvolti nello persecuzione del popolo valdese nel biennio 1685-1686 rievocati nel Museo Valdese di Torre Pellice), della detenzione femminile (con il museo torinese sulla straordinaria figura di Giulia Colbert Falletti Marchesa di Barolo e il carcere femminile di Pallanza attuale sede della Scuola della polizia penitenziaria), della detenzione dei minori (ancora Pallanza, ma anche Bosco Marengo, sede dal 1894 del riformatorio di educazione correzionale nel convento domenicano di Santa Croce), della carcerazione militare (il Forte di Fenestrelle, luogo di relegazione nel corso dell’Ottocento e di reclusione anche per i militari ex borbonici, e il Forte di Gavi), sino alla segregazione della malattia mentale (i manicomi di Collegno, di Alessandria e di Racconigi).

Il tema della penalità possiede elementi di notevole attrazione per il consumatore-turista post-moderno, sia dal punto di vista delle suggestioni emotive che può alimentare (si pensi all’immenso immaginario collettivo relativo al crimine e alla sua repressione), sia dal punto di vista culturale e scientifico (attraverso la storia della penalità si accede all’intero patrimonio della storia istituzionale e sociale di un territorio).

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Articolo pubblicato il 26/05/2015