Il Contro Bilancio Economico e Sociale del Piemonte e di Torino
Mino Giachino

Si é tenuto a Torino un convegno organizzato dai Club Forza Silvio del Piemonte

Domenica mattina una sala gremita dell’Hotel Royal ha ascoltato, con partecipazione emotiva, la prolusione di Mino Giachino, coordinatore dei Club Forza Silvio del Piemonte, alla presenza di esponenti di tutto il centro destra (Lega Nord,NCD e FdI).

 Giachino ha presentato i dati di Unicredit, della Fondazione Rota e del Centro Einaudi che purtroppo non sono letti da una Giunta di sinistra attenta solo alla cultura da vetrina e al turismo di massa, senza accorgersi che per il numero dei turisti stranieri, Torino e' penultima seguita solo da Reggio Calabria.

Torino che secondo l'Unicredit ha l'80% delle aziende mature e solo il 3% di aziende da Champions é prima per disoccupazione giovanile e per cassa integrazione.

La città si colloca a metà della graduatoria nazionale per PIL procapite ( ma una volta era nei primi tre posti).

A metà graduatoria per i livelli d’istruzione (nel test invalsi) e agli ultimi posti per la formazione dei lavoratori in mobilità e per i disoccupati.

 Va Peggio per il sistema dei trasporti, con la linea della metropolitana ancora monca e la seconda, la cui progettazione cincischia con progetti fumosi e oggetto di litigio anche tra assessori.

 Per non parlare dell’aeroporto di Caselle che è al 14 posto per passeggeri. Un aeroporto collegato solo con 11 Capitali europee su 28. Situazione scandalosa e in forte regresso rispetto al passato.

 Questo è lo spaccato di una città capitale dopo 23 anni di amministrazioni di sinistra che hanno solamente privilegiato aspetti di facciata e non hanno saputo e voluto intervenire sul tessuto sociale e produttivo della città.

Le Giunte di Sinistra, ha affermato Giachino, stanno portando Torino al  declino. Da quando, prosegue Giachino, con una congiura di palazzo è stato defenestrato il Governo Berlusconi, sono cessati i finanziamenti governativi per la città.

 I tre Governi antidemocratici che sono seguiti, hanno scaricato la loro inefficienza sugli Enti locali, ormai privi di risorse. La giunta di Torino, oltretutto, non é culturalmente in grado di ridurre sprechi, spese inutili e si concentra spesso in interventi improduttivi e di scarsa utilità.

La linea di Forza Italia, prosegue Giachino, e' invece quella  di ridurre la pressione fiscale per i cittadini e coloro che investono in aziende di famiglia e di utilizzare i fondi europei per innovare la manifattura triplicando le Aziende da Champions e triplicare le Start-up.

Si illustrano poi le prime iniziative che il centro destra potrebbe proporre, quale forza alternativa a questa sinistra pasticciona e statalista.

Potenziare il polo fieristico con il Nuovo Salone della Mobilità del futuro.

Rilanciare l'edilizia con i piccoli lavori e con le grandi opere come la Tav, la Tangenziale est e il Terzo Valico indispensabili per inserire Torino nella rete europea e mondiale dei trasporti e dei traffici commerciali.

 Giachino ha inoltre chiesto al sistema bancario una maggiore disponibilità per il sistema economico delle piccole e medie imprese.

Il dibattito si è sviluppato con la partecipazione, tra gli altri, di Lucio Malan, Fabrizio Ricca e Claudia Porchietto, con le conclusioni del capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Gilberto Pichetto.

 Claudia Porchietto, dopo aver dimostrato l’inutilità della Jobs Act, tanto sbandierata da Renzi, ha ribadito la necessità di considerare l’impresa come “Bene Comune”, per ridare slancio e prestigio ad una città ove il problema della disoccupazione, quando altre politiche prevalevano, era inesistente.

  Il tema che ha coinvolto e trovato unanimi consensi tra gli oratori è stato quello di iniziare fattivamente a stilare programmi e scegliere gli uomini che il centro destra, a prescindere da equilibri di bandiera, dovrà presentare agli elettori per le elezioni comunali del 2016.

 E’ indispensabile l’individuazione dell’Anti sindaco che con competenza e vigore, smascheri l’immobilismo e le scelte suicide operate da Fassino, contro una città che deve tornare a vivere, dare speranze ed opportunità reali ai giovani, senza dimenticare i più deboli e gli anziani, oggi sempre più emarginati da un welfare che, annebbiato dalla vocazione terzomondista, ignora le emergenze sociali dei Torinesi.

 Solo così si può sperare d’invertire la scia sciagurata di Castellani, Chiamparino e Fassino.

 Questo passaggio che potrebbe rappresentare un impegno organico del centro destra che, rispetto al passato dovrà giocare in attacco, è stato salutato da applausi ripetuti e convinti.

 

 

 

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Articolo pubblicato il 25/05/2015