B.B. King:il Re č morto,ma non dimenticato

Il grande musicista si č spento a 89 anni.Icona del blues,con la sua musica ha ispirato generazioni di artisti e chitarristi

Il mondo della musica perde un altro grande,fondamentale protagonista. Il Re del Blues, B.B.King,è morto nel sonno a 89 anni a Las Vegas. E a una settimana di distanza dalla morte del musicista si fa fatica ad incassare il colpo. Quando si parla di B.B. King si attraversa la storia di almeno due generi musicali che inevitabilmente si intrecciano tra loro,ovvero il Blues e il Rock. Senza l'uno non si sarebbe potuto generare l'altro e di certo non senza l'importantissimo apporto di King.

Riley B. King,questo il suo nome all'anagrafe,è stato un vero e proprio self made man del mondo musicale. Crebbe in una famiglia di umili origini e passò gran parte della sua infanzia vivendo con la madre e la nonna,lavorando come contadino in una piantagione di cotone. In una intervista King ha affermato che percepiva trentacinque centesimi per ogni quarantacinque chilogrammi di cotone che raccoglieva. Un'infanzia di duro lavoro,pochissimi lussi e diritti quasi inesistenti,nella cristianissima e bianca America degli anni trenta e quaranta.

Con il passare del tempo il giovane Riley si appassionò a grandi artisti di colore del calibro di T-Bone Walker,Lonnie Johnson e i leggendari jazzisti Charlie Christian e Django Reinhardt. Iniziò a muovere i primi passi in campo musicale esercitandosi con il gospel in chiesa per poi andare a Memphis a perfezionare la sua tecnica chitarristica con l'aiuto del cugino,il country bluesman Bukka White.

In seguito riuscì ad ottenere un ingaggio come disk jokey con una radio locale di Memphis,la WDIA,che gli permise di trasmettere dal vivo la sua musica. Proprio durante il suo periodo di collaborazione radiofonica King iniziò ad usare il nome di The Pepticon Boy che in seguito divenne The Beale Street Blues Boy per poi giungere al più semplice e ben più famoso B.B.

Da qui in avanti la carriera di B.B. King ha avuto un successo inarrestabile che lo ha accompagnato fino al momento della sua scomparsa,proiettandolo così di diritto nell'Olimpo dei grandi della musica. Nel corso della sua lunga e prestigiosa carriera ha vinto per ben quattordici volte il premio Grammy e la rivista americana Rolling Stones lo ha inserito al sesto posto nella sua classifica dei 100 migliori chitarristi di tutti i tempi.

Grazie alla sua amata chitarra Lucille si è reso protagonista di brani memorabili e di assoli che hanno fatto la storia del Blues contemporaneo,facendone diventare un'icona. Celebre è la sua tecnica di esecuzione,il vibrato,che consiste nel compiere con il dito piccoli movimenti che incrociano così la corda anzichè seguirne la lunghezza. Questo suo modo di suonare è considerato uno dei suoi tratti distintivi.

Ha inoltre influenzato numerose generazioni di artisti e chitarristi venuti dopo di lui,tra cui U2,Eric Clapton,Steve Ray Vaughan e John Mayer. Come ha influenzato generazioni di fan che continuano ad apprezzare la sua musica e a rimanere piacevolmente colpiti dal tocco unico e aggraziato della sua cara Lucille. Il Re è morto dunque,ma non dimenticato. E la sua musica vivrà per sempre.

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Articolo pubblicato il 22/05/2015