Il mercato dell' auto riparte in Europa. Ad aprile + 6,9 %

Rispetto all' aprile dell' anno scorso progressi significativi che fanno ben sperare anche nella ripresa generale

Il mercato automobilistico è sempre stato, a partire dalla seconda guerra mondiale, un ottimo indicatore dello stato di salute dell' economia di una nazione.

Dopo anni di crisi feroce, si incominciano a vedere oggi i primi segnali di risveglio, i consumatori hanno ripreso ad acquistare auto nuove – invece di continuare a riparare la propria auto con spese di manutenzione altissime – e tutto fa pensare che questo trend continui anche per i prossimi mesi.

Intanto, in italia abbiamo il parco auto usato più vecchio nell' UE, fatto sintomatico di uno stato generale dell' economia che non godeva di buona salute, con la propensione all' acquisto dei nostri guidatori che sembrava in stato letargico, in attesa di tempi migliori che pare siano finalmente arrivati.

In Italia l'età media delle auto circolanti è di 9 anni e mezzo, che diventano 16 per quanto riguarda i bus del trasporto pubblico.

Stando ai dati dell'Acea, l'associazione delle case automobilistiche europee, ad aprile il mercato delle auto in Europa e nei Paesi Efta (Islanda, Norvegia e Svizzera) è cresciuto del 6,9% su base annua. Da gennaio ad aprile 2015, invece, le consegne sono state 4.848.037: l'8,1% in più rispetto a quanto registrato nello stesso periodo dell'anno precedente.

Il dato di aprile è compatibile, commenta il Centro Studi Promotor, con l'ipotesi di una crescita del mercato dell'Unione europea nel corso del 2015 compresa tra il 9 e il 10%: un aumento che, per quanto consistente, dovrebbe consentire alle immatricolazioni nell'area di recuperare circa la metà del terreno perduto tra il 2007 e il 2014.

Negli anni della crisi economica, infatti, il mercato automobilistico ha vissuto momenti difficilissimi: il numero delle immatricolazioni è crollato in modo vertiginoso. Nel nostro Paese, ad esempio, nel 2013 ha toccato il livello più basso dal 1978. In tanti hanno preferito rinviare l'acquisto di un'automobile, preferendo riparare – in caso di necessità – quella di cui erano già in possesso.

Secondo l'Osservatorio Autopromotec, nel corso del 2014 gli italiani hanno speso per la manutenzione e le riparazioni delle autovetture 27.136 milioni di euro contro i 26.394 milioni di euro sborsati da chi, invece, ha acquistato un'auto nuova. La stima – precisa chi ha condotto lo studio – è stata elaborata tenendo conto dell'aumento del ricorso alle officine di riparazione da parte degli italiani e del fatto che, secondo l'Istat, nel 2014 sono cresciuti sia i prezzi per la manutenzione (+0,2%) sia quelli per le riparazioni (+2,2%).

La spesa per la manutenzione e le riparazioni delle autovetture in Italia – ovvero il fatturato delle autofficine – è tornata a crescere nel 2014 (+1,9%). Una crescita lieve, ma che rappresenta un'inversione di tendenza dopo i cali registrati nel 2012 (-10,5%) e nel 2013 (-1,1%). Due sono le ragioni alla base di questo aumento, spiega il report.

La pressione della domanda di riparazione – dovuta all'invecchiamento del parco auto – è decisamente meno sostenibile rispetto al passato, al punto tale da rendere non più rinviabile il ricorso alle officine. Il secondo motivo, invece, risiede nel sensibile miglioramento del clima di fiducia delle famiglie e delle imprese.

Eppure nei primi anni della crisi economica (2008-2011), osserva lo studio, la spesa per l'assistenza automobilistica era cresciuta in modo consistente. Il motivo? L'invecchiamento del parco auto circolante, dovuto alla contrazione delle immatricolazioni. Tuttavia la situazione è mutata a metà del 2011, quando – complice il peggioramento della situazione economica del Paese – gli italiani hanno deciso di ridurre in modo consistente gli acquisti di nuove automobili e la spesa per le riparazioni e le manutenzioni.





 

 

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Articolo pubblicato il 27/05/2015