Omaggio all'ultimo assolo di Riley B. King

In memoria di BB King, magiche dita da solista, voce da big band, morbido stile di una leggenda del blues

Dalle piantagioni di cotone all'immortalità. Una straordinaria carriera che ha regalato a quel rhythm and blues che penetra tra i pori della pelle, un inventario ineguagliabile. In poche battute, questa è la storia di BB King, voce graffiante, magico tocco e struggente talento della musica nera che ha abbandonato il microfono, la sua Lucille e il palcoscenico della vita a quasi 90 anni, lasciando in eredità un infinito repertorio musicale e una schiera di epici concerti.

“Beale Blue” King, musicalmente si era formato a Memphis, al tempo di quell’epopea di pionieri e artisti che ha elettrificato e poi diffuso la musica dell'anima, rappresentando un faro per una schiera di giovani musicisti che hanno costruito le loro carriere sulla lungimiranza e la passione dei precursori del rock.

Come molti musicisti della sua generazione, BB King ha sempre privilegiato il contatto col pubblico, le tournée e i concerti dal vivo assieme ad altri amici e artisti. Da Eric Clapton a Jimmie Vaughan, da David Gilmour a Ray Charles, da Phill Collins ad Aretha Franklin, Mark Knopfler, gli U2… in oltre 60 anni di luminosa carriera, BB King ha condiviso il palco con la galassia dei più grandi talenti che hanno fatto la storia della musica; Pavarotti e Zucchero compresi e inglobati tra le caleidoscopiche miscele delle languide armonie blues.

Fratellanze di maestri d’atmosfere, con i quali, intrecciando la voce compatta e granulosa e l'infinito linguaggio della chitarra elettrica, BB King ha sempre lanciato un armonioso messaggio di vita dal palco; luogo in cui si genera quella magica atmosfera che, tra una lacrima e un sorriso, scende ad incantare il pubblico anche meno smaliziato. Diavolerie del blues, delle note che parlano pigiate lente e di quella complicità fatta di accordi, sorrisi e sguardi che trasforma in gioco uomini e strumenti.

Per gli amanti del ciondolante, struggente, contagioso dipingere l'aria con storie di suoni, affidato alle 12 battute del blues, l'ultimo assolo e l’addio di BB King rappresenta un momento mistico, un insieme di melanconia, di tristezza e di ringraziamento per essere esistito.

Certamente nessun estimatore ha mai buttato via neanche una sua vecchia cassetta registrata con amore trent'anni fa, come si faceva quando il digitale era ancora da venire. Riascoltare un brano inciso sul nastro al cromo, era quasi una cerimonia elettronica, tra amplificatori e piastre, con una cuffia in testa e la chitarra in mano, così come facevo negli anni 80, impacciato e assai mediocre chitarrista.

Il miglior modo per ricordare il grande artista è andare ora a spolverarne una. L'opinione è personale, ma se fosse dedicata ad ogni lettore, il suggerimento è abbandonarsi a pochi minuti di piacere e riascoltare qualche brano del King. Il mio consiglio? “Trill is Gone” oppure…

https://www.youtube.com/watch?v=MpRIYi721WE&list=RDF4OXrmxDp44&index=11

https://www.youtube.com/watch?v=F4OXrmxDp44

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 17/05/2015