Pianeta Toro - Debacle!
Il pareggio momentaneo di Omar El Kaddouri (Foto LAPRESSE)

L'Opinione - A cura di Francesco Venchi

Già dalle prime battute era parso che il Toro non era in serata. Il Genoa spadroneggiava troppo in avanti, dove Niang, il redivivo Borriello e Iago Falque tessevano trame veloci e interessanti. Il ritmo era elevato, elemento che non favoriva il Toro che aveva già mostrato contro l’Empoli di essere stanco.

E proprio su un’azione innescata da Niang sulla fascia sinistra, veniva il gol del Genoa, già al 18° del primo tempo. Il francese di origini senegalesi, serviva Borriello, il quale si disimpegnava bene calciando in mezzo all’area un pallone che il liberissimo Iago Falque metteva agevolmente in rete.

Troppo facile per il Grifone, che non trovava eccessivi ostacoli nella difesa granata. Il campo di Marassi, sponda Genoa, è diventato un incubo per il Toro, la cui ultima vittoria risale al 1981, con un gol del mitico Paolino Pulici e con in panca Massimo Giacomini.

I granata, che quest’anno si sono presi tante soddisfazioni, quali la splendida partita di Bilbao, la vittoria del Derby dopo vent’anni, e la “demolizione” di alcuni tabù,  non sono riusciti a sfatare il tabù Genoa.

Eppure il Toro ha cercato e ha provato a reagire, tanto che al 16° della ripresa è pervenuto al pareggio con una splendida punizione di El Kaddouri, uno dei pochi che si è salvato dal naufragio generale con Maxi Lopez, Gazzi, Molinaro e in parte Quagliarella che ha dovuto uscire anzitempo per un infortunio muscolare.

In “tempi normali” non c’è un tale divario tra Genoa e Torino, anzi il Toro visto in altre occasioni è squadra decisamente più forte del Grifone. La stressante e lunga stagione dei granata ha prodotto questa sconfitta che brucia, anche perché ha significato l’addio all’Europa League, a meno di improbabili accadimenti nelle ultime tre giornate del massimo campionato.

Ha destato favorevole impressione la dichiarazione del Presidente Cairo, il quale, dopo aver visto il programma di Federico Buffa dedicato agli Invncibili, ha affermato di voler fare come il compianto Presidente Novo, e cioè di tenere i campioni, arricchendo via via la rosa con altri validi giocatori per rendere il Toro sempre più competitivo.

Ecco, dovrebbe essere proprio questa la strategia societaria, che non deve abbassare l’asticella dopo il mancato obiettivo dell’Europa League. Non vogliamo che il Toro torni a lottare per garantirsi una tranquilla salvezza; il Toro deve lottare per traguardi più ambiziosi e mirare sempre più in alto.      

 

 

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Articolo pubblicato il 13/05/2015