Ostensione della Sindone d’altri tempi

Due Ostensioni per il Papa Pio VII, nel 1804 e nel 1815

Nella storia delle Ostensioni sindoniche, la presenza di Papi non è un evento troppo raro. Ma il Pontefice che ha incontrato la Sindone in drammatici momenti della sua esistenza di uomo e di monarca è Pio VII, al secolo Barnaba Chiaramonti (Cesena, 1742 – Roma, 1823).

Nato da nobile famiglia, entrato col nome di Gregorio a quattordici anni nel monastero benedettino cesenate di Santa Maria del Monte, apprezzato professore di teologia a Parma e a Roma, vescovo a Tivoli, cardinale a Imola, di idee moderne, Barnaba Chiaramonti è eletto Papa nel 1800 a Venezia.

È un difficile momento storico, Roma è stata invasa dai soldati francesi, poi occupata da truppe napoletane che hanno annientato la Repubblica Romana.

Ricordiamo, in breve, che Pio VII, dopo il suo ritorno a Roma, ha difficili rapporti con Napoleone: nel 1804 deve recarsi a Parigi, per incoronarlo imperatore, il 2 dicembre nella Cattedrale di Notre Dame.

Nel corso del suo viaggio, Pio VII passa da Torino e qui, il 13 novembre 1804, avviene per lui una Ostensione privata della Sindone, con la partecipazione di alti prelati: il Papa può venerare la reliquia, baciarla e incensarla.

Negli anni successivi, aumentano gli attriti del Pontefice con la Francia napoleonica. Nel 1808 Roma è invasa dai francesi e, nel 1809, lo Stato Pontificio è annesso al Regno d’Italia. Il 5 luglio 1809, Pio VII viene arrestato dal generale Ètienne Radet, comandante della gendarmeria del corpo di occupazione di Roma. Napoleone ha decretato l’abolizione del potere temporale e Radet intima a Pio VII di rinunciare alla sovranità territoriale.

Al suo rifiuto («Non debemus, non possumus, non volumus», non dobbiamo, non possiamo, non vogliamo), come da ordini ricevuti, Radet procede al suo allontanamento forzato da Roma e lo accompagna personalmente fino a Firenze.

Sono le vicende descritte, sia pure in modo un po’ approssimativo, nel film del 1981 “Il marchese del Grillo” diretto da Mario Monicelli, dove Paolo Stoppa interpreta Papa Pio VII.

Il Papa viene portato a Grenoble, poi a Savona e infine trasferito a Fontainebleau, dove rimane fino al 1814, quando è riportato trionfalmente a Savona, dove Napoleone decide di liberarlo, dopo quasi cinque anni di prigionia.

Tornato a Roma il 24 maggio 1814, Pio VII decide di dedicare a Maria Ausiliatrice questa data. Procede poi alla restaurazione delle istituzioni precedenti all’invasione francese.

Nel 1815, Gioacchino Murat attacca lo Stato Pontificio durante quelli che sono detti i “cento giorni”. Pio VII, tra il 22 marzo e i primi di giugno si rifugia fuori di Roma. Si trasferisce poi a Genova, sotto protezione inglese, e il 19 maggio giunge a Torino, invitato dal re Vittorio Emanuele I che va ad accoglierlo a Moncalieri.

Pio VII è ospite a Palazzo Reale. Il 21 maggio celebra la Messa nella Cappella del Guarini. Poi procede all’Ostensione della Sindone alla pubblica venerazione dei torinesi.

Scrive Luigi Cibrario: «Le antiche esposizioni facevansi in Torino dal ricco padiglione che con ottimo divisamento separava la piazza Reale dalla piazza Castello, e serviva di facciata al palazzo de’ nostri Sovrani. Distrutto ne’ primi anni di questo secolo [1800] quel padiglione, si mostrò nel 1815 dal magnifico loggiato del palazzo di Madama, e dal balcone di levante. E ne fu allora espositore l’immortale pontefice Pio VII di santa memoria».

La Sindone viene portata a Palazzo Madama tra due file di soldati schierati. L’Ostensione avviene sui due loggiati del Palazzo, prima quello verso via Garibaldi e poi quello verso la via Po. La folla, prima raccolta in preghiera poi lietamente agitata e rumorosa, la venera tra spari di cannone e al suono delle campane.

Il Re Vittorio Emanuele I, cardinali e vescovi presenziano con il Papa Pio VII, che, quando la reliquia viene riposta, benedice la folla.

Nei giorni successivi Pio VII raggiunge Piacenza e, di qui, rientra nel suo Stato. Il 7 giugno è a Roma, dove muore, pochi giorni dopo aver compiuto ottantuno anni, il 20 agosto 1823.

È l’ultimo Papa a visitare Torino nel XIX secolo.

Soltanto dopo 165 anni, il 13 aprile del 1980, vi è la visita a Torino di Papa Giovanni Paolo II.

Il cardinale Ballestrero, subito dopo la Messa,  celebrata sulla piazza del Duomo, dispone una breve Ostensione privata per il Pontefice che aveva già potuto vedere la Sindone, come cardinale Wojtyla, nell’ottobre del 1978, mentre era in Italia per partecipare al Conclave da cui sarebbe uscito come Papa. 

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Articolo pubblicato il 12/05/2015