“L’Italia a pezzi” ricomposta con la poesia in lingua regionale

Alla Famija Turinèisa, un memorabile e intenso pomeriggio di poesia in lingua piemontese e in altre parlate regionali italiane

Fonte: Associazione Monginevro Cultura

 

È stato un memorabile e intenso pomeriggio di poesia - modulato sui toni della più fluente e musicale lingua piemontese (declinata in ben cinque varianti locali) e di altre parlate regionali italiane - quello che si è tenuto mercoledì 6 maggio alla Famija Turinèisa.

Ad iniziativa dell’Associazione Monginevro Cultura - in seguito ad una geniale intuizione di Dario Pasero, noto e autorevole poeta e studioso di letteratura piemontese (oltre che capo redattore della prestigiosa rivista La Slòira) - una dozzina di magnifiche voci poetiche contemporanee, che si esprimono in lingua piemontese e in altre lingue regionali italiane, si sono ritrovate a Torino per un interessante meeting poetico.

Tutti i dodici poeti convenuti al meeting - tenutosi nell’aulica Sala Conferenze del settecentesco palazzo torinese sede della Famija Turinèisa di Via Po 43 (per gentile concessione di Daniela Piazza, nota operatrice culturale ed editrice torinese) - tutti i poeti ospiti, si diceva, sono stati antologizzati nel volume “L’Italia a pezzi” | Antologia dei poeti italiani in dialetto e in altre lingue minoritarie tra Novecento e Duemila, recentemente edito a cura di Gwynplaine.

I poeti intervenuti sono tutti residenti in diverse zone del Piemonte: cinque di essi, che vivono in regione dalla nascita (come Annamaria Balossini di Novara, Remigio Bertolino di Mondovì, Michele Bonavero di Bussoleno, Nicola Duberti di Mondovì, e Dario Pasero di Ivrea) hanno declamato alcune loro poesie in lingua piemontese; gli altri ospiti, tutti piemontesi di adozione, ma di diversa estrazione geografica, hanno invece proposto liriche in romanesco, in napoletano, in pugliese, in modenese, e in dialetto veneziano.

Tra questi, citiamo, ad esempio, Lia Cucconi di Carpi, poetessa e attrice, Francesco Granatiero, squisito e colto poeta in dialetto pugliese garganico, il giovane e valente Giacomo Sandron, di Portogruaro (Ve), e il poliedrico casertano Francesco Forlani, che ha proposto divertenti versi in dialetto campano, cui facevano eco morbidi e sensuali versi in lingua francese.

Ospiti particolarmente applauditi, sono stati i poeti Pina Meloni Lentini (da Nichelino) ed Enrico Adduci (da Saluggia, VC), eccellenti poeti romani e fini dicitori, anch’essi da tempo residenti in Piemonte, che hanno declamato poesie di Francesco Di Stefano (Lazio) e di Maddalena Capalbi (Lazio), oltre che alcune loro brillanti liriche in romanesco.

Ogni poeta antologizzato ha declamato almeno tre opere proprie, alternandosi all’esecuzione delle canzoni del raffinato chansonnier piemontese Beppe Novajra, che ha proposto al pubblico alcuni deliziosi brani musicali tratti dal suo CD “Globale”, edito da Zedde Edizioni Musicali, Torino.

Il meeting poetico, condotto da Sergio Donna (presidente dell’Associazione Monginevro Cultura | Storia, Cultura e Tradizioni del Territorio) e dal noto critico letterario Manuel Cohen (co-curatore dell’Antologia), si è così svolto sotto forma di un interessante e piacevole recital letterario-musicale: una formula che si è rivelata ideale per dare un ritmo brillante all’incontro e alternare al leggio le magnifiche voci della letteratura regionale italiana intervenute.

La nota poetessa Bianca Dorato, presente nell’Antologia, ma scomparsa nel 2007, è stata ricordata da Sergio Donna, che ha declamato la sua delicatissima poesia “Val d’Ubajëtta”.

L’incontro, che già aveva meritato l’attenzione dei media con un paio di articoli pubblicati su La Stampa (Torino Sette), a cura del Centro Studi Piemontesi, è stato seguito, oltre che da un pubblico di amatori, anche da alcuni giornalisti (come Milo Julini, per “Civico 20 News”, di Torino, e Bruno Baudissone per “Piazza Grande”, di Mondovì), che sicuramente daranno riscontro del successo di questa iniziativa sulla carta stampata e sul web, tramite le loro seguite testate.

Monginevro Cultura, ancora una volta, si è dimostrata sensibile a quanto può essere utile per valorizzare, diffondere e promuovere le primizie della cultura del territorio, delle lingue minoritarie, e della canzone d’autore. E non poteva non essere al tempo stesso presente e protagonista in una giornata come questa.

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Articolo pubblicato il 07/05/2015