Anche la De Tomaso se ne va dall' Italia
De Tomaso Pantera

Chiamparino : "900 operai senza garanzie"

Anche la De Tomaso, dopo la FIAT – ora FCA- lascia l' Italia per altri lidi e va ai cinesi dell' Ideal Team Ventures Ltd o LTV.

 

Una sorte che accomuna molte aziende che vengono condotte da finanzieri, e si sa che la Finanza non ha cuore, guarda solo il guadagno.

L' “ affare” è valutato 1.050 milioni di euro, un miliardo in meno di quanto la società L3 aveva offerto solo nel marzo scorso, quando la holding svizzero-lussemburghese L3 aveva vinto la gara ma poi invece ha dato forfait, non versando i 2050 milioni di euro offerti. Un pasticciaccio questo che ha spinto la Procura ad aprire un' inchiesta per turbativa d' asta.

 

Nella recente gara del 28 aprile 2015 si sono presentate due società, i torinesi di Eos ed i cinesi di LTV. In entrambe le buste presentate in gara vi era una identica cifra di 580.000 euro, ed entrambi i contraenti non hanno presentato un piano industriale. Poi è cominciato il gioco dei rilanci che ha portato Eos ad offrire 1040 milioni di euro, 10 milioni in meno dei 1050 offerti dai cinesi, a cui il giudice ha offerto due giorni di tempo per il saldo.

 

Sono 900 gli operai che rischiano il posto in Italia, dopo le parole del rappresentante del gruppo cinese, l' avv. Gian Paolo Salsi, che ha dichiarato : “ Vogliamo produrre le auto De Tomaso in Cina”. Il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, ha commentato la cattiva notizia per i lavoratori con queste parole : “ Bisogna capire chi siano i nuovi azionisti, e poi proveremo a vedere di trovare una strada per garantire il lavoro a quanti dei 900 lavoratori che non riescono ad accedere agli ammortizzatori sociali”.

 

Ma qui la politica c' entra poco, quando si parla di Finanza, esattamente come successe alla FIAT che ha deciso, dal 1° agosto 2014, di trasferire la sua sede legale ad Amsterdam ( Paesi Bassi), ed il domicilio fiscale a Londra. In Italia rimangono alcuni stabilimenti, che il management FCA ha detto di voler mantenere, e la Ferrari che ha radici storiche a Maranello e tutte le competenze e i finanziamenti necessari per poter esprimere qui in Italia tutte le sue potenzialità.

 

Dopo il passo di essersi trasferita all' estero, Fiat Chrysler dimostra buona salute e dichiara di avere aumentato ricavi e utili nel 2015 ma salgono anche il debito e gli oneri finanziari. I conti del 1° trimestre, approvati dal consiglio d’amministrazione riunito in Brasile, vedono un balzo del 19% dei ricavi a 26,4 miliardi (+4% a parità di tassi di cambio) e Ebit adjusted (depurato da poste straordinarie) a 800 milioni da 655. Il risultato netto torna in attivo per 92 milioni contro il rosso di 173 nel 1° trimestre 2014. Il gruppo ha mantenuto inalterati i target per l’intero 2015: ricavi a 108 miliardi.


Il dollaro forte ha prodotto un balzo dei ricavi nell’area Nafta saliti, in euro, da 11,7 a 16,1 miliardi; dal Nordamerica arriva anche il grosso degli utili: 601 milioni di Ebit adjusted contro 380 nel 2014; il margine operativo sale dal 3,2 al 3,7% (5% se si escludono gli effetti delle campagna di richiamo di veicoli), un livello che resta inferiore a quello delle concorrenti General Motors e Ford. A questo proposito il gruppo sta mettendo in atto una serie di azioni che permetteranno già entro la fine del 2015 di portare il margine al 5,5-6% su base annua.


I due marchi di lusso del gruppo, Ferrari e Maserati, hanno prodotto risultati nettamente diversi. Il Cavallino ha chiuso il periodo con ricavi stabili a 621 milioni a fronte di un leggero calo delle consegne; l’Ebit adjusted è salito da 80 a 100 milioni. Maserati vede un calo delle consegne (-9% a 7.300 unità) e ancor più dei ricavi (-21% da 649 a 523 milioni) con un Ebit diminuito da 59 a 36 milioni.


Nonostante tutto, però, esistono ancora oggi e ci saranno in futuro nuove opportunità per chi intende lavorare nel settore automotive . Infatti, come già succede nel settore dei computers, le aziende stanno guadagnando sempre di meno con l' Hardware, e fanno costruire i calcolatori o le loro singole parti in Estremo Oriente, dove la manodopera è ancora a bassissimo costo, mentre tengono in patria le competenze per la progettazione dei sistemi di elaborazione dati. La stessa cosa sta avvenendo nel settore della costruzione veicoli, dove già da molti anni molte marche, con un approccio un po' diverso, hanno gli stabilimenti per le auto nei Paesi dove saranno poi vendute, con il sistema noto come " Transplant". Tipicamente però tutte le competenze per l' ideazione e la progettazione dei modelli vengono custodite e implementate nei paesi d' origine.

 

Per quanto riguarda il nostro Paese, ed in particolare per la patria italiana dell' auto Torino, rimangono più che valide le competenze ingegneristiche presenti nella Regione Piemonte, che non solo rimangono inalterate, ma progrediscono continuamente, anche attraverso il Politecnico di Torino che ha sempre sfornato ingegneri di primissimo livello. In secondo luogo molte sono le aziende esterne alla FCA che hanno in mano la progettazione delle auto e lo studio del loro stile – come Pininfarina-, prerogativa del tutto italiana, e piemontese in particolare per quanto riguarda il settore auto. Un esempio tra tutti è la progettazione dei motori, che vedono sempre in testa le maestranze italiane operanti nel mondo FCA. Un nostro "plus" sia per quanto riguarda le prestazioni che per il basso consumo dei motori auto, uno dei principali motivi questo che ha portato alla decisione di Chrysler di accorparsi con FIAT piuttosto che con altre case concorrenti, una scelta che poi si è rivelata vincente e che è stata pubblicamente apprezzata anche da Obama. 

 

In terzo luogo la componentistica delle auto sta sempre di più spingendosi verso l' elettronica della macchina, esattamente come succede per il Software dei computers che sta ormai prevalendo sulla progettazione Hw, e quindi la perdita di valore nella costruzione di auto può venire compensata dalle numerose aziende presenti sul nostro territorio che si occupano di robotica, e di elettronica per la componentistica auto, sfruttando la nostra particolare esperienza  per quanto riguarda il risparmio energetico e la sicurezza degli occupanti, aspetto quest' ultimo che non è troppo curato dai costruttori dell' Estremo Oriente.

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 09/05/2015