Whirpool - Indesit e gli accordi presi con i lavoratori e con la Regione Piemonte

Preoccupazione per la chiusura annunciata dalla proprietà

Il Gruppo regionale SEL lamenta di aver ricevuto risposta all’interrogazione urgente presentata giorni fa, sul caso della multinazionale americana Whirlpool con annuncio di 1.350 esuberi (1200 nelle fabbriche e 150 nei centri di ricerca) e la chiusura degli stabilimenti di Caserta, Albacina e None, nonostante un piano di investimenti di cinquecento milioni in quattro anni e la prospettiva di un incremento dei volumi produttivi complessivi in Italia.

Il 24 ottobre 2012, presso il Ministero dello Sviluppo Economico e in presenza della Regione Piemonte fu  firmato un accordo fra sindacati e azienda per lo stabilimento di None con l’impegno da parte dell’azienda di mantenere il polo di ricerca a None e soprattutto tutelare i livelli occupazionali della Indesit. L’accordo prevedeva azioni di ricollocamento all’interno dello stabilimento della maggioranza degli oltre 400 dipendenti e per i restanti in altre attività, nonché un piano di reindustrializzazione dell’area. Tempi e modalità del piano di salvataggio sarebbero stati controllati da un comitato composto dalle parti sociali e dagli enti locali, presieduto dalla Regione.

Lo stesso Assessorato al lavoro conferma che la notizia del piano industriale di Whirpool, con la chiusura del centro di None (oggi novanta addetti fra il magazzino e il centro ricerche), risulta “improvvisa e inaspettata”. A quanto pare, l’azienda ritiene che questo sia “il miglior Piano possibile”.

"Eppure se l’Italia diventerà il principale polo europeo per la ricerca e lo sviluppo del gruppo - afferma il Capogruppo Marco Grimaldi - con oltre il 50% del personale, come mai le attività collocate a None devono essere trasferite in Polonia?".

Grimaldi insiste annunciando la richiesta al Presidente Chiamparino e all’Assessora Pentenero di assumere una posizione netta:

"Se l’azienda non ritira il proposito di chiudere il centro di None, la Regione non paghi l’ultimo milione previsto. Se l’azienda non mantiene gli impegni presi, perché la Regione non dovrebbe fare lo stesso?”.   

 

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Articolo pubblicato il 02/05/2015