ENRICO RUGGERI presenta "Pezzi di Vita" al LE ROI

Il Le Roi ci fa vivere ancora tutta un'altra storia anche con live di Ruggeri, diverso ed intenso.

 

Enrico Ruggeri è un artista che ama le sfide, un artista che è sempre riuscito a rinnovarsi, pur rimanendo sempre se stesso, mantenendo in tutti i suoi lavori, quel “fil rouge” (credetemi non è un gioco di parole), che lo ha reso un personaggio unico nel panorama musicale italiano.

Ne è la prova il nuovo album, ne è la prova il nuovo tour e soprattutto ne è la prova la scelta di presentare il nuovo show, a Torino, in una location diversa dal solito.

Un music hall.

“IL” music hall, il Le Roi, che mai come in questo caso è…tutta un’altra storia.

E tutta un’altra storia è stato per me vivere lo show.

Si, perché Enrico è la colonna sonora della mia vita, un artista in cui mi sono riconosciuto da sempre, quindi vi lascio immaginare come l’occasione offertami da Toni Campa e Luciana De Biase, sia stata davvero unica ed imperdibile.

Come riassumere nei tempi di un articolo le considerazioni di una carriera come quella di Enrico: Compositore, Autore, Scrittore, Presentatore…uno, nessuno centomila ma unico in ogni sfida che si pone. Sfida…la parola che predilige, da buon rappresentante del segno dei gemelli, classe 1957. E ad osservarlo bene, quella voglia di sfida brilla sempre nei suoi occhi, in ogni suo sguardo. Ed è proprio questo suo voler provare sempre esperienze nuove, che lo porta a Torino al Le Roi.

Un artista che non ha mai dimenticato di essere prima di tutto un uomo tra gli uomini e lo dimostra con la sua immensa disponibilità con il pubblico e la gente che lo avvicina. Un uomo che sul palco da tutto se stesso, si diverte e riesce a creare un’atmosfera di intimità “da salotto” parlando al pubblico e coinvolgendolo in riflessioni e considerazioni di ordinaria quotidianità. Straordinario. Semplicemente straordinario. Ma questo è Enrico, lo stesso che  concede con entusiasmo di condividere qualche minuto al microfono per regalarvi un po’ di sé.

 

Enrico, mi rendo conto di quanto sia difficile intervistare la colonna sonora della mia vita…avrei qualche centinaia di domande da farti…ma il tempo è poco e non voglio approfittare della tua disponibilità…cominciamo dal fondo…dal nuovo album “Pezzi di vita” e dal nuovo tour.

Beh…è il trentunesimo album…a Torino potrebbe essere il trentatreesimo…so che qui qualcuno aumenta…(risatona generale…è un grande a prescindere, nda)…comunque…(ride, ndr)…è un album particolare, un cd con 14 canzoni che sono le più significative tra quelle fatte dal 1980 a l 1985, nel mio primo periodo, poi ci sono 10 inediti, nei quali c’è un occhio di riguardo verso il mondo dei ragazzi, verso il mondo dell’ingiustizia, verso il mondo della grande rivincita, di tutti quelli che hanno la necessità di riprendere in mano il loro destino. Il tutto con…come dire…una sfida sonora. E’ un disco che suona in maniera completamente diversa rispetto a tutto quello che si sente in radio in questo periodo. E’ un altro suono. Io ho la paura che quello che si sente in radio in questo periodo, con questo suono stereotipato, sia fatto per far risaltare la pubblicità: arriva lo spot pubblicitario ed è più bello della canzone. Credo sia una strategia: testi innocui e musiche che si assomigliano tra di loro. Quindi la sfida è anche questa.

A proposito di testi, la canzone di apertura “Sono io quello per strada”, ha un significato ben preciso, mi pare.

Si. E’ derivata dall’ascolto di una canzone di un mio amico, Francesco De Gregori, dal quale mi divide un approccio caratteriale decisamente diverso, e quindi ho ricostruito una canzone nella quale lui prende le distanze da un suo fan…non sono io, anzi piove e fammi andare…io ho ricostruito la stessa scena di pioggia, nella quale invece dico…vieni sotto l’ombrello, che in qualche modo ci ripariamo…

Una canzone bellissima, se mi permetti…”Ruggeri  Doc”.

Ti ringrazio!

MARCO ORSI - DrumsHo trovato geniale, nel cd antologico, l’inserimento in “Poco più di niente” di uno stacco di batteria e di un refrain di organo…

Si…(sorride)…”My Sharona”  dei Knack e “Light my fire” dei Doors…li facevamo dal vivo e quindi l’abbiamo lasciata anche nel disco. Molto divertente.

Si divertente e geniale, come ho trovato geniale nel precedente tour “Frankenstein 2.0” l’inserimento nella parte “concept” dello show, di tre brani, “Il portiere di notte”, “Trans” e “Ulisse”, che sembravano scritti apposta per la storia.

Grazie. E’ un elogio della diversità e delle minoranze. Una sfida anche questa. Sfida…è un termine che mi piace molto…

Parlami del “Pezzi di vita Tour”.FABRIZIO PALERMO - Bass

Suonerò canzoni, racconterò storie. Sarà un concerto diverso dal precedente. E’ l’approccio sonoro che è molto diverso, non tanto rispetto a quello che facevo prima, ma rispetto, come ti ho già detto, a quello che si sente in giro. Poi si va a pescare qua e la…gli album sono 31…non riesco neanche a fare un pezzo per ogni album…

Userai l’hashtag “dilloarouge” come nel precedente tour? Sai, avevo scritto anch’io…ma quella sera al teatro Colosseo, la linea era intasata…

Effettivamente c’era un’idea più o meno simile. Ma gli argomenti erano davvero tanti. Stavolta raccolgo le cose che sento e ne parlo sul palco.

A questo punto, prima di chiudere, è quasi doverosa una domanda su Sanremo.

FRANCESCO LUPPI - KeyboardsQuest’anno ho avuto la fortuna di  andarci come ospite. Me la sono guadagnata sul campo, insomma…(sorride, ndr)…per una volta non sono stato a guardare voti, giurie, eccetera. Tutto sommato è stata una bella esperienza.

Enrico, non posso fare altro che ringraziarti del tempo che mi hai dedicato. Mi auguro di rivederti presto, molto  presto. Adesso vado a gustarmi il concerto e se posso dirlo…vai rrouge…!

Devi dirlo…(ride, ndr)…grazie a te. A presto!

Ed è Live: una sapiente ed azzeccata miscela di brani nuovi e brani del passato, rielaborati e riarrangiati, in un’atmosfera particolarmente roccheggiante che ci riporta ai primi periodi del cantautore milanese.

Si comincia proprio con “Sono io quello per strada”, per proseguire con una alternanza di brani vecchi e nuovi che va dritta al cuore, tanto per citare qualche titolo: “Confusi in un playback”, “La statua senza nome”, “Il futuro è un’ipotesi”, “Centri commerciali”, senza dimenticare “Tre signori”, presentata in anteprima proprio a Saremo.

E giusto per ricordare che Enrico è un musicista che sa sempre reinventarsi, succede quello che proprio non ti aspetti: una versione lenta e “pure ‘80” di “Polvere”, semplicemente da brividi, una versione completamente stravolta di “Il portiere di notte” con la cassa in quattro e “Il mare d’inverno” in stile quasi metal.

E poi i bis, un concerto nel concerto: ma non vi dico cosa, perché so che Enrico ci tiene a sorprendere piacevolmente il suo pubblico, proprio per non togliervi l’emozione di un intro “schitarrato” che vi porterà a riconoscere le note della canzone live motiv di qualche vostro ricordo.

Enrico è così: parte qualche nota e lui vi guarda, ad uno ad uno, per cogliere nei vostri occhi le vostre emozioni e viverle con voi. Per ripetermi, un fil rouge dal suo cuore al vostro.

Come al solito al Le Roi si abbatte la così detta “quarta parete” ed Enrico passa buona parte del tempo a stringere mani, a dare “cinque” al pubblico, guardandolo dritto negli occhi, con aria soddisfatta, dispLUIGI SCHIAVONE - Guitarsonibile come sempre e come solo lui è…si parlava nell’intervista di approccio coi fans…confermandosi, semmai ce ne fosse bisogno, come uno dei migliori front-man in circolazione.

E naturalmente la band che lo accompagna e per la quale ho esaurito gli aggettivi: Francesco Luppi, golden keyboards, Fabrizio Palermo, bass machine, Marco Orsi, king of drums e Luigi Schiavone, guitar hero.

Proprio Gigi, prima dello show, si diceva preoccupato di come lo show potesse perdere un pò della propria magia, per via delle luci, non tutte montate sui tralicci, per motivi di spazio e di sicurezza.

Gli ho risposto che la magia è rappresentata da loro stessi, tutti insieme, e che  sarebbe così anche se suonassero senza luci, su un palco improvvisato, perché le canzoni che ci regalano ogni volta sono magìa, magìa pura.

Stay always tuned !!!

Le bellissime foto del servizio sono di Tina Rossi Ph.

 

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Articolo pubblicato il 01/05/2015