Responsabilità civile dei magistrati: nessuna ricusazione strumentale

Nessun pericolo per la composizione dei collegi giudicanti o requirenti

"Chiarendo che nessun pericolo per la composizione dei collegi giudicanti o requirenti poteva venire dalla legge sulla responsabilità civile dei giudici, la pronuncia Agrò-Citterio ha rispettato, in modo adamantino, l'esatta portata delle norme introdotte".

Così il senatore Enrico Buemi, Capogruppo PSI in Commissione giustizia, in riferimento alla pronuncia della sesta sezione penale della Corte di Cassazione sulla legge sulla responsabilità civile dei giudici.

 

La nuova legge, come ha spiegato Buemi, elimina l'udienza-filtro di ammissibilità ma non la necessità di aspettare il nuovo grado o la nuova fase processuale per iniziare la procedura risarcitoria .

"Già la legge Vassalli - ha aggiunto -  aveva ben scolpito questa  condizione di procedibilità, che resta confermata; così come, con la nuova legge, risulta confermata la responsabilità indiretta, per cui nessun giudice potrà mai essere configurato come debitore diretto del soggetto da lui indagato".

Il senatore socialista ha inoltre commentato:

"La ricusazione scompostamente avanzata in modo automatico da alcune parti processuali è servita solo ad alimentare fantasmi e vittimismi evocati ad arte, in questo mese,  da chi vuole etichettare le iniziative della maggioranza come punitive nei confronti dell'ordine giudiziario".

L'interpretazione della legge resa dalla Cassazione dissipa tutto ciò che pretestuosamente si è detto intorno alla legge, oggi in vigore, che rende possibile un'effettiva azione di responsabilità civile nei confronti dei magistrati e di cui il senatore Buemi è stato promotore in Parlamento.

 

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Articolo pubblicato il 28/04/2015