Un Santo di Torino da ricordare : San Massimo
Chiesa di San Massimo

Virtù teologiche e civiche : un connubio che fece grande il primo vescovo di Torino

Se non fosse per la via di Torino che taglia perpendicolarmente Corso Vittorio Emanuele, e obliquamente via Po, dal nome molto conosciuto dai torinesi - via San Massimo - e per l' omonima Chiesa di San Massimo che sorge nelle vicinanze del suo punto intermedio, molto probabilmente il vescovo Massimo, poi fatto Santo, non sarebbe ricordato se non da pochi cultori di storia e dai religiosi.

 

Una curiosità riguardante la Chiesa di San Massimo è da ricordare in questi giorni in cui si avvicina il 25 Aprile, Festa della Liberazione Nazionale : nell'inverno 1943-1944, il parroco Pompeo Borghezio vi accolse riunioni del Comitato di Liberazione Nazionale. Durante la guerra egli aiutò ebrei e partigiani e, nel marzo del 1945, ospitò un apparecchio radiotrasmittente per fornire informazioni agli alleati.

 

San Massimo di Torino (data di nascita ignota – 420 d. C. ) conosciuto anche come Massimo I, è considerato il primo vescovo di Torino di cui si conosca il nome ed è venerato come Santo dalla Chiesa cattolica.

 

La storia del vescovo Massimo può farsi risalire  agli anni intorno al 400 d. C., ma è nell' anno 312 d.C. che iniziò la conversione al Cristianesimo della città di Augusta Taurinorum, e poco dopo furono nominati i vescovi della città, di cui Massimo è il primo.

 

In occasione del soggiorno torinese di Costantino nel 312 d. C., in marcia con il suo esercito verso Roma per scontrarsi con il rivale Massenzio, questi fu battuto anche qui ad Augusta Taurinorum, prima della sconfitta definitiva di Ponte Milvio, sul Tevere. Massenzio cercò riparo entro le mura di Augusta Taurinorum, ma i Taurinensi speravano in una vittoria di Costantino e non aprirono le porte a Massenzio e ai suoi, che poi furono annientati dai soldati costantiniani.

 

Il giovane imperatore cristiano, ammirato dalla favorevole empatia degli abitanti di Augusta Taurinorum per lui, prese quindi a favorire uomini ed istituzioni locali. Cominciò anche a diffondersi in città il verbo di Cristo, con un fiorire di templi dedicati al Salvatore, alla Madonna ed ai Santi.

 

A capo del Clero taurinense venne posto un vescovo che salì agli onori degli altari : San Massimo. Un Santo che predicò ai suoi fedeli non solo le virtù spirituali ma anche quelle civiche. Un esempio di integrità morale che ancora oggi potrebbe essere imitato nella sua modernità di pensiero. Infatti è il presule che incoraggia i Taurinensi a combattere per la libertà della loro città in occasione della calata dei Visigoti, dei Goti di Alarico e di un feroce capo barbaro, Radagaiso.

 

Quando distruzioni, fame e pestilenze travagliarono i Taurinensi, già oppressi da gravose tasse, San Massimo invitava alla carità ed alla giustizia, tuonava contro i ricchi oppressori del popolo, spronava al lavoro. Dotato, da quanto ci viene tramandato, di un linguaggio franco e spiccio, San Massimo nel 398 organizzò ad Augusta Taurinorum un concilio di vescovi dell' Italia Settentrionale e della Gallia del sud, battendosi contro la superstizione e l' ignoranza del popolino, che attribuiva alle eclissi di luna significati paurosi. Con arguzia apostrofava così gli ignoranti : “ Voi credete che l' eclissi sia dovuta ai malefizi degli stregoni attribuendo alla luna una sofferenza, mentre è per l' abbondanza del vino bevuto che la vostra testa si trova in travaglio”.


Forse l' arguzia e la buona educazione civica dei torinesi hanno preso origine da questo simpaticissimo Santo?


Buon 25 Aprile a tutti !

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Articolo pubblicato il 24/04/2015