Il problema delle stragi in mare : ecco il piano in 10 punti per fronteggiarlo presentato da Avramopoulos

Giovedì 23 Aprile 2015 è convocata a Bruxelles una riunione straordinaria dei primi ministri per esaminare il piano preparato da Avramopoulos in funzione anti stragi. Il Piano globale sarà presentato il 13 maggio

Al di là delle facili polemiche tra gli esponenti dei partiti italiani che, regolarmente, si strappano i capelli da una testa ormai quasi calva a forza di esserseli strappati, accusandosi a vicenda di ciò che si sarebbe dovuto fare per evitare le stragi di migranti che regolarmente si ripetono ma non si è fatto, sembra finalmente che l' UE si stia muovendo per cercare di risolvere il problema di queste stragi assurde ed evitabili.

Purtroppo sino ad ora non si è fatto granchè per evitarle. Tutte le volte che già abbiamo avuto questi barconi della falsa speranza rovesciati con centinaia di vittime, è stato lanciato l' allarme ma, dopo pochi giorni, tutto è tornato come prima, dimenticando troppo facilmente che il problema dei migranti ormai è un' emergenza continua ed inarrestabile.

Parte del problema è stata un' Europa che è rimasta sorda e muta a questo problema epocale, che non riguarda solo l' Italia ma tutti i Paesi che fanno parte dell' UE. Sembra infatti che circa un milione di persone sia in attesa di partire prossimamente per le nostre coste. L' altra parte riguarda un Governo che non ha saputo farsi valere in UE per sollecitare misure urgenti per arginare il problema della criminalità che, per arricchirsi troppo facilmente, sfrutta la povera gente in fuga dalle guerre e dalla miseria.

Abbiamo avuto per sei mesi la presidenza europea dell' UE con il nostro premier, cioè il momento più favorevole in cui si sarebbe potuta e dovuta implementare ogni azione possibile per sviscerare il problema e cercare di risolverlo in maniera che tutti i Paesi dell' UE fossero più decisamente coinvolti e prestassero la loro attenzione per affrontarlo tutti insieme.

Il semestre di Presidenza UE si è concluso però con un colpevole nulla di fatto da parte di Renzi, che purtroppo chiacchiera molto ma che si scatena solo quando deve guardarsi le spalle dai suoi antagonisti, anche all' interno del PD, tutti nel nostro Paese, tutti volti - come lui- a conseguire risultati politici in una costante campagna elettorale, e dove la politica estera è sempre stata considerata un optional.

Talmente rivolti verso se stessi i nostri politici, che non si sono nemmeno accorti, a quanto pare dalle numerose trasmissioni di prima serata in TV sull' argomento migrazioni, che i 28 primi ministri dell' UE che si incontreranno giovedì prossimo a Bruxelles hanno già un sul tavolo della riunione un piano di misure da adottare per risolvere la questione preparato dal Commissario europeo per le migrazioni Avramopoulos. 

Un problema, questo dei migranti e dei clandestini, che richiedeva ben maggiore attenzione da Bruxelles, piani concreti e finanziamenti sostanziosi, non quei pochi milioni di euro che sono stati messi a disposizione di Triton per pattugliare le acque internazionali tra l' Africa e l' Europa.

Sembra però che giovedì prossimo, quando si riuniranno tutti i primi ministri dell' UE attorno ad un tavolo, possano già essere risolte alcune questioni sul tappeto, perlomeno le più urgenti.

Prima della riunione di giovedì 23/04/2015, convocata a Bruxelles  dal presidente Tusk, è stato preparato un piano in 10 punti, che sarà l' unico argomento all' ordine del giorno e che potrà essere approvato in via urgente, e reso operativo in pochissimo tempo. Ecco i dettagli :

Il piano è stato approvato dai ministri degli Esteri e degli Interni dell' UE. Tra le misure il rafforzamento di Frontex ma anche la distruzione dei barconi dei contrabbandieri.

Per la caccia ai trafficanti viene evocato il modello della operazione Atalanta, con le navi militari della Ue in missione anti-pirateria nel Corno d'Africa. Per realizzarlo servirebbe un mandato del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, ma la Ue è pronta ad attivarsi. E c'è già chi, come il Belgio, si dice disposto a mettere a disposizione mezzi militari.

Nell'ambizioso piano d'azione preparato da Avramopoulos ( Commissario europeo per le migrazioni ) il rafforzamento delle risorse per Frontex e l'operazione Triton appare però ancora limitato. Nell'ultima bozza circolata si parlava di raddoppio, una quantificazione lontana dal "cambio di ordine di grandezza" chiesto da Gentiloni che definisce gli appena "tre milioni al mese" attualmente a disposizione per Triton come "non all'altezza della maggiore potenza economica del pianeta". Nel testo finale si parla genericamente di "aumento" e Avramopoulos indica che la cifra potrebbe essere rivista.

Nella guerra ai trafficanti sono previste anche operazioni d intelligence. Il punto 3 chiede "riunioni regolari" tra Europol, Frontex, l'agenzia europeo per l'asilo (Easo) e Eurojust per "raccogliere informazioni sul modus operandi" e "tracciare i finanziamenti". E il punto 10 lancia l'idea di inviare nei paesi chiave 'Ufficiali di collegamento per l'immigrazione': degli 007 dei flussi migratori di stanza nelle delegazioni della Ue. L'Easo poi schiererà team in Italia e Grecia per dare assistenza nella valutazione delle domande di asilo. Ma gli Stati dovranno "assicurare" la raccolta delle impronte digitali, punto su cui l'Italia più volte è stata richiamata.

Inoltre il piano chiede di "considerare" opzioni per la redistribuzione dei profughi richiedenti asilo: da una parte un "meccanismo di emergenza", dall'altra quello di avviare un "progetto pilota" per ridistribuire tra gli Stati membri "quote" di persone bisognose di protezione, sempre però su base volontaria vista l'opposizione di molti paesi dell'est. Infine, rilanciato impegno di collaborazione con i paesi attorno alla Libia, aumentando anche la presenza di personale civile per il controllo dell'immigrazione per rafforzare la missione già esistente.

Un' ultima considerazione mi sembra doverosa : lo Stato italiano è impegnato contro il terrorismo in Afghanistan, e lo sarà sino almeno al 2017 come promesso ad Obama durante l' ultima visita di Renzi negli USA. Quasi 5000 uomini italiani rischiano la pelle per contrastare un tipo di terrorismo che fa paura, più che altro, agli USA, perchè fortunatamente da noi i talebani fondamentalisti non hanno scatenato il terrore. Molti altri militari italiani sono ancora impegnati in Libano, come forza di pace sotto l' egida dell' ONU.

Perchè mai allora non dovremmo andare - sotto l' egida dell' ONU - sulle coste della Libia ad evitare che partano decine di migliaia di poveracci su barconi della morte in mano a criminali, dove ormai è accertato che i terroristi dell' IS hanno il controllo della maggior parte del territorio libico, e dove il governo rifugiatosi a Tobruk non conta quasi più nulla, e per  difenderci da un terrorismo molto più vicino e pericoloso per noi?

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Articolo pubblicato il 22/04/2015