In Grecia lo Stato ha quasi finito la liquidità : lo dice Varoufakis, il ministro delle finanze greco

Entro fine mese la resa dei conti

E' sempre più preoccupante la situazione economica della Grecia, dove Syriza ha deciso di sfidare, come già scritto diverse volte, la detestata troika, costituita da BCE, FMI e UE ( in questo caso dai ministri delle finanze delle nazioni europee). Troika che è così detestata da Tsipras e dal suo ministro Varoufakis che non vogliono nemmeno sentirne il nome, come se ciò bastasse ad eliminare coloro che gli chiedono di rispettare gli impegni di rimborsare i debiti e di fare urgenti riforme.

Un puro esercizio stilistico cambiare i nomi, un fatto forse dovuto alla eredità dell' antica cultura greca che non difettava certo di oratori e filosofi, ma che però, dall' età di Pericle e di Solone in poi, ha dato formidabili esempi di democrazia e di leggi fatte bene per le Poleis greche ( la Grecia antica non è mai stata una nazione propriamente detta, ma un insieme di città autonome ed indipendenti sul territorio oggi occupato dalla Grecia). Il termine “ Politica” deriva proprio da “ Polis” che al plurale diventa “ Poleis”.

Lo stato dell' arte è quindi al punto di prima : Syriza oggi chiama la Troika “ Istituzioni finanziarie “, ma i denari da restituire rimangono gli stessi. Un mutuo è un mutuo, e anche se gli cambi il nome sei tenuto a pagarlo, se no ti pignorano la casa. Varoufakis ha dichiarato a fine settimana che in cassa rimangono 2 miliardi di euro, davvero pochi se si considera che il solo Comune di Roma spende circa 3 miliardi di euro ogni mese. Quindi mancano all' appello circa 5 miliardi di euro alle finanze greche per poter pagare stipendi e pensioni, come minimo, ed è per questo che Varoufakis sta facendo un ultimo, disperato tentativo volando da Draghi per risolvere il problema ed avere un po' di respiro, almeno per un mese. Secondo il congresso dell' FMI appena svoltosi a Washington, l' accordo definitivo con le " Istituzioni finanzarie " dovrà essere formalizzato entro la fine di giugno e, a questo punto, dipenderà solo da Varoufakis presentare all' UE riforme ben definite, e nei termini e modi richiesti.

Christine Lagarde, Direttore Operativo dell' FMI ( Fondo Monetario Internazionale), Istituto questo che è probabilmente il più inflessibile dei tre componenti la troika, rivolto esclusivamente a occuparsi solo di finanze, ed ampiamente già criticato per questo, ha dichiarato solo venerdì scorso 16/04/2015 che “ Non è possibile dilazionare i pagamenti della Grecia. Ciò equivarrebbe a un ulteriore finanziamento a carico dei Paesi creditori”.

Parole dure ma chiare e definitive, che non lasciano spazio a nessuna dialettica eventuale da parte di Varoufakis, a cui non manca la retorica ma che è sempre di più tra l' incudine dei problemi greci e il martello dell' UE. Una posizione imbarazzante la sua, specialmente dopo avere fatto promesse elettorali di giusti ( e costosi) miglioramenti sociali per i più deboli e sfortunati da parte di Syriza.

 Di conseguenza oggi Varoufakis si ritrova con una gatta da pelare diventata una tigre, nel momento stesso  in cui lo ritroviamo a fare discorsi che di concreto hanno poco o nulla, e a cui nessuno crede più. I soldi li dovrà trovare se no la Grecia non potrà contare su 7 miliardi circa di Euro che servono per mandare avanti il Paese nei suoi servizi essenziali ( pagamenti stipendi del personale statale e pensioni, ospedali, scuola, trasporti, etc.).

Sembra però, secondo Der Spiegel, che la Russia sia pronta a firmare entro martedì prossimo un accordo con la Grecia per farvi passare il " Turkish stream", il gasdotto che passerà sotto il Mar Nero per portare gas metano in Europa. L' accordo comporterà un anticipo alla Grecia dai 3 ai 5 miliardi di euro, ma il Cremlino per ora smentisce ( il contratto tra Russia e  Turchia per il passaggio del gasdotto non è infatti ancora stato formalizzato tra i due Paesi). Ancora più importante un probabile accordo Grecia-Cina per far utilizzare a quest' ultima il porto del Pireo ed altre infrastrutture sul territorio ellenico, del valore di 10 miliardi di euro.

Per quanto riguarda la troika, un breve estratto del suo significato qui di seguito :

L'uso del termine è nato in ambito giornalistico nel 2010, in occasione degli interventi di rappresentanti della Commissione europea, della Banca Centrale Europea e del Fondo Monetario Internazionale, volti alla risoluzione della crisi economica della Grecia. L'intervento della troika ha permesso nel settembre 2011 di convincere la Germania ad attivare il cosiddetto "fondo salva-stati", per garantire alla Grecia ossigeno economico e scongiurare il rischio di insolvenza sovrana dello Stato; nel negoziare gli aiuti alla Grecia, la troika ha richiesto in cambio l'istituzione di politiche di austerità, mediante diversi tagli alla spesa pubblica. Inoltre la troika ha chiesto misure per ridurre corruzione ed evasione fiscale, la riduzione del cuneo fiscale e riforme strutturali per migliorare l'efficienza della pubblica amministrazione.

Il termine è successivamente penetrato nella pubblicistica politica ed economica internazionale, nella terminologia enciclopedica e persino nei comunicati ufficiali del Parlamento Europeo che, all'inizio del 2014, ha espresso dubbi in merito ai metodi di lavoro della troika, avviando un'inchiesta formale.

Generalmente, i rappresentanti della troika sono identificati in Jean-Claude Juncker e Olli Rehn (rispettivamente presidente della Commissione e il commissario per gli Affari economici e monetari), Mario Draghi (presidente della BCE) e Christine Lagarde (direttore operativo del FMI ).

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Articolo pubblicato il 19/04/2015