Il “Beau Monde” della Danza Ottocentesca

XXIII Seminario Pasquale di danze Ottocentesche e danze Scozzesi, organizzato a Tabiano da Società di Danza dal 3 al 6 aprile

Sottopongo con piacere ai Lettori di “Civico20News” questa cronaca del XXIII Seminario Pasquale di danze Ottocentesche e danze Scozzesi, organizzato a Tabiano da Società di Danza, che mi ha inviato la Signora Giancarla Pipino Carbonatto (m.j.).

 

Si è tenuto, dal 3 al 6 aprile, presso il Grand Hotel Astro alle Terme di Tabiano (Parma), il  XXIII Seminario Pasquale di danze ottocentesche e danze scozzesi, sotto la direzione di Fabio Mòllica.

 
Sono stati tre giorni di studio intenso e di allegra vita in comune nella natura dell'Appennino con danze, seminari teorici e serate danzanti.

 
Questa edizione, poi, ha visto la partecipazione del M° Patrick Chamoin della  Royal Scottish Dance Society - Paris.


140 i partecipanti, suddivisi in tre livelli di classi, dai più “nuovi” fino ai “veterani”: Primule, Viole e Papaveri.

 
Lezioni e seminari si sono susseguiti, dal mattino al pomeriggio, sulle danze di società di tradizione ottocentesca: quadriglie, Scottish country dance, valzer, contredanse française, polka, mazurka e marce figurate.

 
E le serate … Festa!


Per i danzatori sono state ore preziose per sperimentare e fare propri passi e movimenti, ma non solo …


La vera ricchezza di questi giorni sono state le persone stesse, con il loro calore, la loro voglia di “stare insieme”.


Girando per la sala, a colazione, pranzo e cena, si vedevano solo persone sorridenti e grandi abbracci… che la danza aiuti ad aprirsi agli altri?


Più semplicemente, la condivisione di un progetto comune, l’aiutarsi l’un l’altro a ripassare una coreografia, a migliorare postura, è il mezzo ideale per stabilire durature amicizie.


Tornati a casa ci si scrive, si scambiano fotografie e pensieri.


Curiosando tra i social, si leggono tante parole su impressioni ed emozioni:


Non sopporto l'idea di essere al momento più lontano di sempre dal prossimo stage” scrive Ines da Trento.


“-Nulla avvicina le persone più che faticare insieme- L'ha detto Fabio venerdì e sul momento avevo ridacchiato tra me. Ma dopo 3 giorni intensivi, capisco cosa voleva dire. Mi mancate già tantissimo!!!” così posta Eleonora da Faenza.


Una festa pazzesca! Tra quelle che ricorderò per sempre!” Silvia di Brescia è entusiasta delle feste serali dove, tutti insieme, ci si cimenta in vecchie e nuove coreografie.


Un affresco corale, quindi, fatto di giovanissimi e più “maturi”, di nonne sorridenti e neo mamme, tutti insieme per crescere, sia come danzatori che come “persone”.


C'è un'idea alla radice della Società di Danza. Un'idea che la fonda e la nutre. È il pensiero che ogni espressione artistica debba essere una ricerca della propria forma d'esistenza. È la sensazione che attraverso una forma d'arte si possa creare quel mondo ideale, quasi utopico, che vorremmo nella vita reale d'ogni giorno, ma che si frantuma nelle contraddizioni perenni del vivere quotidiano. È il desiderio di trovare il modo migliore di stringere relazioni con chi ci vive accanto”.


E su questo pensiero, tratto dal Manifesto di Società di Danza, un arrivederci a Maestri e Danzatori al prossimo Stage di Firenze, a inizio Novembre.


Giancarla Pipino Carbonatto 

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Articolo pubblicato il 15/04/2015