La guerra del futuro secondo DARPA

Scenari apocalittici secondo gli americani della DARPA. Ma la pace quando verrà pubblicizzata ?

La DARPA ( Defense Advanced Research Projects Agency), l' agenzia governativa del Dipartimento della Difesa USA, ha già svelato alcuni scenari che si presenteranno nel prossimo futuro per quanto riguarda una eventuale guerra, che si baserà soprattutto su mezzi tecnologici ed altamente sofisticati.

Qualcuno dice come una guerra da videogame, ma i mezzi impiegabili sono molto più precisi e tecnologici dei videogame, molti dei quali si basano su tecnologie informatiche dismesse ed obsolete utilizzate anni fa proprio nel settore della Difesa o in quello dell' aviazione, sia militare che civile.

 

Per chi si interessa di storia, compresi i conflitti, è noto che una grande potenza nazionale, una volta che lo è diventata, tende a far vedere la sua forza agli eventuali antagonisti anche in tempo di pace. Ciò per dimostrare di essere sempre temibile, e quale monito a non non dimenticarsi dell' esistenza di una potenza in grado di essere sempre aggiornata e ben dotata di armi strategiche.

Un po' come fecero già i Romani quando dominavano il mondo più di 2000 anni fa.

 

Negli anni della Guerra “fredda”, vigeva il principio della “ Distruzione mutua assicurata “, il quale diceva che non appena un Paese lanciasse bombe atomiche sul nemico, quest' ultimo avrebbe il tempo di sferrare un contrattacco atomico nel paese nemico, distruggendolo completamente.

 

In altre parole, il deterrente rappresentato dalla bomba A o H era tale da scoraggiare qualsiasi tentativo di iniziare una guerra nucleare, in quanto nei Paesi confliggenti la vita scomparirebbe in poche ore, e non solo in questi Paesi, ma nella maggior parte del mondo.

 

Nelle cronache degli anni '60, apparve sui giornali la seguente battaglia verbale tra due grandi protagonisti dell' epoca :

 

Kennedy: Abbiamo missili nucleari in grado di distruggervi 30 volte.
Kruschev: Abbiamo missili nucleari in grado di distruggervi una sola volta, ed è quello di cui abbiamo bisogno.

 

Oggi, quindi, con gli accordi tra le superpotenze nucleari vigenti, nessuno si sente più minacciato dallo scatenarsi di un conflitto nucleare mondiale, ed anche un lancio casuale di missili balistici dotati di testata nucleare appare altamente improbabile.

 

Ciò che, invece, temono le superpotenze, sono i cosiddetti “ Paesi a rischio”, cioè nazioni reputate di secondo livello rispetto alle superpotenze storiche, i quali iniziano ad avere la tecnologia per dotarsi di bomba atomica, come nel caso dell' Iran, così temuta da Netanyahu in Israele come una vera e propria minaccia alla propria sopravvivenza.

 

Non solo, la bomba atomica è appetibile anche da gruppi terroristici fuori controllo, i quali trovano sempre il modo di finanziare le loro attività, come nel noto caso dell' ISIS. Tutto sommato, con l' Iran si può scendere a patti, come ultimamente sta succedendo, mentre con i gruppi terroristici no, ed è questo il grave pericolo che avvertono le grandi potenze, e non solo loro ma tutta la popolazione civile del mondo.

 

In tale contesto di scenari di guerra sempre in agguato, ormai le superpotenze non si fanno più paura l' un l' altra attraverso la dimostrazione di quante bombe atomiche posseggono e di come sarebbero abili a lanciarle, ma attraverso un annuncio di tecnologie di cui sono dotate, che attestano il livello di sofisticazione a cui sono arrivate ( tenendo sempre presente che quelle annunciate non sono neanche la metà di quelle disponibili nella realtà).

 

In definitiva, si sta svelando  uno scenario possibile di guerra più subdolo ma altrettanto terrificante rispetto allo scatenarsi di una guerra nucleare. Ed altrettanto distruttivo.

 

Alcune di queste supertecnologie annunciate dalla DARPA permettono i seguenti tipi di operazioni militari:

 

GUERRA SENZA CONFINI. Si chiama LRMAS - Long Range Anti-Ship Missile - e il suo obiettivo è quello di centrare una nave nel bel mezzo dell’oceano da lunghissima distanza e senza bisogno di appoggiarsi a tecnologie come il GPS o altri standard.

 

La DARPA sta tentando di sviluppare un missile intelligente che, una volta lanciato da un caccia bombardiere, riesca a inseguire il suo bersaglio e a centrarlo evitando ostacoli sia in volo che sulla superficie del mare.

I primi test di questa tecnologia sono stati portati a termine con successo lo scorso anno: il missile, lanciato da un aereo, ha seguito un percorso predefinito e ha evitato un ostacolo posto sul suo cammino. Il progetto è stato avviato nel 2009 e la DARPA prevede il suo primo impiego operativo già nel 2018.

 

L’IBRIDO UOMO-MACCHINA. ElectRx (si pronuncia “Electrics”) è uno dei programmi di punta presentati nell'ultimo rapporto dalla DARPA. Obiettivo della ricerca è quello di creare dei microscopici dispositivi da impiantare nel corpo umano che servano da interfaccia tra i nervi e gli organi.

 

Simili a piccoli pace-maker, questi processori potranno essere installati nel corpo dei soldati per monitorare lo stato di salute del cuore ma anche dei polmoni e altri organi con l’obiettivo di tenerli sotto controllo durante le operazioni belliche ma anche di stimolarli per farli funzionare in maniera più efficiente.

 

Per l’agenzia non è un terreno del tutto inesplorato, visto che da anni sta sperimentando con successo il controllo di protesi per gli arti attraverso l’impianto di sensori direttamente nel sistema nervoso del paziente che li dovrà utilizzare.

 

DRONI SOTTOMARINI. Già visti in numerosi film di fantascienza, i robot sottomarini capaci di emergere dal fondo dell’oceano e inseguire un aereo nemico fino ad abbatterlo potrebbero presto diventare realtà. Sono gli Underwater Falling Payloads allo studio da parte della DARPA: si tratta di contenitori ancorati al fondo del mare che al loro interno ospitano un drone. Una volta attivati da un comando a distanza, possono emergere in pochi secondi e lanciare il velivolo senza pilota verso il bersaglio.

 

SATELLITI LOW COST. I tagli al bilancio imposti dall’amministrazione Obama hanno colpito anche la difesa, che da qualche anno si trova a dover sviluppare nuove tecnologie che permettano una sensibile riduzione dei costi nonostante il continuo aumento delle operazioni militari.

 

Il progetto ALASA - Airborne Launch Assist Space Access - nasce proprio con questi obiettivi: si tratta di un sistema di lancio per microsatelliti che può essere agganciato alla pancia di un comune jet da combattimento. Una volta giunto alla quota di crociera, il caccia sgancia un piccolo missile diretto verso lo spazio che, a sua volta, metterà in orbita il satellite. Secondo gli esperti della DARPA il sistema permetterebbe di portare in orbita satelliti fino a 50 kg per meno di un milione di dollari, contro i 3,5 di un lancio convenzionale.

 

Niente bomba atomica o termonuclare quindi ? Macchè, il mondo verrebbe distrutto non appena uno dei contendenti decidesse di utilizzare anche altre armi di distruzione di massa, quali più convenzionali armi batteriologiche e chimiche usate su grande scala, tali da scatenare comunque una reazione avversa altamente distruttiva e definitiva.

 

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 13/04/2015