Borgarello: Tengo duro, non ritiro il ricorso!
Patrizia Borgarello e Matteo Salvini

Sabato pomeriggio a Torino #Chiamparinoacasa

Dopo un mese di annunci, la manifestazione della Lega Nord, contro il malgoverno di Chiamparino, ha visto sfilare tutto lo Stato maggiore del partito, con militanti giunti da ogni parte del Piemonte.

Si è registrato anche l’apporto determinante e convinto di qualche centinaia di Giovani aderenti al soggetto politico Sovranità, tutti in quadrati in corteo, con bandiere e slogans inneggianti la cacciata del binomio Fassino – Chiamparino e più precisamente”Chiamparino, Fassino, la vergogna di Torino”.

 Questo movimento, di cui Civico20news, si è già occupato la settimana scorsa, si propone di aggregare tutti gli italiani che amano la propria nazione e tutte le comunità politiche di matrice identitaria che vogliono sostenere Matteo Salvini, senza tentennamenti e calcoli elettorali.

In apertura hanno preso la parola un medico ed un taxista che hanno espresso i disagi cui stanno andando incontro i lavoratori di alcuni comparti(sanità, trasporti e appunto i taxisti di Torino), per la miope politica della giunta Chiamparino.

 E’ seguito il saluto di Gilberto Pichetto, capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale che, con al seguito una nutrita e significativa delegazione del suo partito, ha, con esempi concreti, testimoniato il disagio che si prova in consiglio Regionale nel toccare con mano la nullità dell’azione di governo, contornata da piccoli provvedimenti di facciata che non sono destinati a correggere la situazione che malgoverno centrale e congiuntura economica producono sui piemontesi.

 Sulla politica deleteria della giunta in carica si sono espressi altresì Marco Racca di Sovranità e Andrea Delmastro di Fratelli d’Italia.

Sono poi seguiti gli interventi dei segretari provinciali della Lega Nord Piemont. Alessandro Benvenuto, segretario provinciale di Torino e consigliere Regionale, si è soffermato sulla vicenda firme false e sul comportamento di disprezzo con il quale Chiamparino e lo stato maggiore del Pd, considerano l’intera vicenda. Benvenuto si è poi soffermato sui gravami fiscali che Chiamparino, smentendo le tesi sostenute in campagna elettorale, ha deliberato, prima  ancora di accanirsi su sanità e trasporti.

 E’ stato poi Mario Borghezio, cui va il merito, con Patrizia Borgarello di aver presentato l’esposto in sede penale ed il ricorso al Tar, per denunciare la squallida vicenda, e rivendicare come, senza quest’azione portata avanti con correttezza e competenza, non sarebbe neppure ipotizzabile cercare di mandare a casa Chiamparino.

 Così Patrizia Borgarello, nei giorni scorsi, divenuta oggetto di pressioni di varia natura e provenienza per ritirare i l ricorso al Tar, ha ribadito la propria fermezza, chiedendo il sostegno dei cittadini e dei leghisti. Sostegno sfociato in un’ovazione plebiscitaria.

I numerosi interventi che sono seguiti, da parte degli altri segretari provinciali, sino a Roberto Cota, hanno avuto un denominatore comune, la denuncia di quel che si può definire l’infestazione Chiamparino. Non c’è provincia, com’è emerso da motivate e precise denuncie, in cui l’azione nefasta del governo regionale non lasci i segni.

 Dalla chiusura di reparti ospedalieri in zone disagiate, sino alla soppressione di linee di trasporto essenziali ed alla quasi totale riduzione di scuola bus e servizi per studenti. Ciò sta provocando ulteriori problemi economici e logistici alle famiglie.

Gli sprechi e le idee faraoniche del passato non mutano, ma si legna il cittadino. Non se ne può più è stato il grido dei dolore.

 Così Roberto Cota, ricorda le piazze aizzate dal PD, contro misure sinergiche dell’amministrazione da lui presieduta, mentre oggi ,anche i giornali stanno minimizzando i disastri di colui che, nel decennio in cui è stato sindaco di Torino, ha reso la città la più indebitata d’Italia, non curandosi degli sprechi e delle voragine al bilancio della città, causati da inetti ed incompetenti amministratori.

 Sono seguiti gli interventi maggiorente politici del vice presidente del Senato Roberto Calderoli e dell’eurodeputato Gianluca Buonanno. Il discorso di Salvini, in chiusura, partendo dal Piemonte, ha evidenziato  i temi nazionali particolarmente caldi. Ha elencato le incongruità del governo Renzi e l’inefficacia di alcuni provvedimenti tanto sbandierati, ma che non tengono conto delle piccole e medie aziende produttive, artigianali e del commercio.

Si è soffermato poi sulla mancanza di sicurezza, causa la dissennata carenza della politica migratoria e per la presenza dei centri sociali che, anche durante la pacifica manifestazione della Lega nord in piazza Solferino, spadroneggiano nel centro di Torino, causando danni a persone e arredi urbani.

 Salvini ha così concluso:”E’ triste manifestare protetti da grate di ferro e cordoni di polizia. E’ indegno e mi spiace che ciò accada soprattutto a Torino. Non capisco perché qui è sempre così”.

Al termine di una manifestazione pacifica e partecipata, c’è un aspetto che ci lascia un po’ perplessi, oltre all’ostentato sventolio del tricolore, in precedenza estraneo agli usi ed alle predilezione del popolo del Nord.

Alcuni oratori e rappresentati di movimenti che aderiscono, anche in termini espliciti e convinti, hanno minimizzato il ruolo e l’importanza della denuncia delle firme false che hanno portato dinanzi ai giudici autorevoli esponenti del PD, contribuendo a causare il marasma e la lotta per bande nel partito di maggioranza relativa.

 Abbiamo così evidenziato quest’aspetto, in un colloquio con Patrizia Borgarello, firmataria del ricorso dinanzi al Tar, nonché  leghista doc. “Costoro ci dimostrino come si può mandare a casa Chiamparino, senza la forza ed il valore mediatico dell’azione giudiziaria intrapresa. Non mi spavento, conclude Patrizia Borgarello, tengo duro e vado avanti con il sostegno della base. Non ritirerò di certo il ricorso”.

 

 

 

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Articolo pubblicato il 30/03/2015