Biliardo - Il BTF fa tappa al Billards Club di Desio (MI)

L'incontro con Luigi Minardi, Consigliere provinciale Fibis e titolare della prestigiosa struttura

DESIO (MI) – Il BTF (Biliardo Tour Femminile) ha fatto tappa presso il prestigioso Centro Sportivo Billiards Cub di via Tagliabue 91.

La kermesse, programmata in due giornate di competizione, ha vissuto sabato 28 marzo la selezione d’accesso al tabellone conclusivo di domenica 29: al tavolo della Direzione di Gara Stefano Galli, Segretario Nazionale Fibis (Federazione Italiana Biliardo Sportivo).

Ma al di là dei risultati del campo, che si potranno leggere sul portale federale, abbiamo incontrato Luigi Minardi, al timone della struttura insieme con i genitori Silvio e Cinzia, la sorella Mariangela, la compagna e atleta del Circo Rosa Katia e la piccola e graziosissima Silvia. Un tempio del biliardo, ci sentiamo di dire, che al di là dell’aspetto prettamente sportivo, sa donare a tutti quello spirito di aggregazione che rende importante ogni singola realtà.

Ma non finisce qui: Luigi Minardi ha già in “cantiere” l’ampliamento del già grande “salone delle biglie” con 6 nuovi tavoli di cui due destinati alla predisposizione del set televisivo ed alla Scuola che quanto prima inizierà i corsi curati da Istruttori Federali Fibis.

Dalle ultime considerazioni traspare la passione di Minardi per questo sport che ha manifestato nel corso dell’intervista che ci ha concesso a proposito di questa nuova avventura:

“Apriremo a maggio, appena finiti i lavori, creando un’unica grande platea che comprenderà l’angolo della regia per il set televisivo che predisporremo per i grandi eventi”.

Chiara allusione al BTP (Biliardo Tour Professionisti) che rappresenta l’èlite del circuito agonistico nazionale. Una passione, quella di Minardi, che viene dalla pratica del gioco del biliardo che via via si è trasformata e concretizzata in grande abilità imprenditoriale ed organizzativa:

“Facevo l’orologiaio – ha proseguito Minardi – e dedicavo il tempo libero a questo sport che mi ha conquistato giorno per giorno”.

Ma è ormai noto quanto il biliardo sia “musica”: ed egli ha trasformato quella del tic tac che lo ha accompagnato per tanti anni con quella delle biglie:

“Ci ho messo tanta passione, tanta tenacia ed anche tanta pazienza perché ora si tratta di gestire al meglio il gioco degli altri e non soltanto più il mio.”

Un’avventura che ha coinvolto Katia Passador, la sua compagna, che da subito ha condiviso il progetto avvicinandosi anche alla pratica del gioco che oggi le sta dando ottima soddisfazione:

“Oggi, posso dire, è più appassionata di me” 

ha chiosato Minardi, che ricopre anche la carica di Consigliere Provinciale Fibis, il quale ricorda orgogliosamente come la prova del BTF in corso sia alla seconda edizione:

“Speriamo di farne ancora tante e di arricchire il programma con sempre più accattivanti e prestigiose manifestazioni”. 

Un progetto che contempla anche la promozione dello sport biliardistico nelle scuole:

“E’ indispensabile far crescere il settore giovanile, per dare allo sport del biliardo la linfa vitale che è rappresentata dal ricambio generazionale, disciplina unica nel creare l’equilibrio psicofisico che crea i Campioni la cui vera forza sta nel dominare quel senso di prevaricazione che può danneggiare la “prestazione sul campo”. Un equilibrio che il tic tac degli orologi ha donato a me che oggi traduco nel fruscio delle biglie che vanno sempre “accarezzate” con dolcezza”.  

Con questa affermazione, che rispecchia pienamente l’amore di Luigi Minardi per lo sport del biliardo, si è chiuso l’incontro con un imprenditore che, in questo delicato momento, sta fornendo una grande prova di coraggio. Al nostro in bocca al lupo, Minardi ha risposto:

“Crepi”.

Sotto le biglie ed i tavoli, naturalmente.

In coda desideriamo ricordare la presenza, fra le “giacchette nere” arbitrali, di Barbara Pietra, una delle poche come lei stessa ha sottolineato:

“Siamo poche, per l’appunto, ed occorre far crescere il settore femminile anche sotto questo aspetto; comunque, sappiamo farci rispettare. Naturalmente con la dolcezza che ci contraddistingue e la professionalità che appartiene ad ogni giudice di gara”.  


 

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Articolo pubblicato il 29/03/2015