Pianeta Toro - Una prova di maturità
Granata in festa (Foto LAPRESSE)

L'Opinione - A cura di Francesco Venchi

Con la vittoria a Parma per 2 - 0 i granata hanno sfatato un altro tabù, sono cioè riusciti a passare su un campo dove non vincevano dal lontano 2002, grazie ad una rete messa a segno da Gianluca Comotto. La partita di Parma sembrava facile sulla carta, in considerazione della crisi profonda in cui versa la società ducale, ma in realtà nascondeva delle insidie ascrivibili sia alla leggerezza con cui il Toro avrebbe potuto affrontare l’impegno, sia per l’impatto psico-fisico che l’uscita dall’Europa League, ancorchè con onore, avrebbe potuto determinare sui giocatori.

E in effetti, questi effetti si sono manifestati nel primo quarto d’ora della partita quando il Parma si è reso particolarmente pericoloso; l’ex Nocerino ha avuto la palla per il vantaggio, che ha sfruttato malamente. E anche nel prosieguo dell’incontro, il Toro dava l’impressione di non voler insistere più di tanto, perché la manovra era piuttosto lenta.

C’è voluto poco per rendere elettrica una partita che sembrava incanalata su binari tranquilli, e questo è successo quando il capitano dei ducali Lucarelli, ammonito per un fallo su Fabio Quagliarella ha detto di tutto al Direttore di gara il quale non ha potuto far altro che espellerlo. Evidentemente la tensione e lo stress accumulati a causa di una situazione societaria paradossale hanno influito su Lucarelli, ma anche su altri componenti della squadra ducale, i quali iniziavano a giocare molto duro e a fare falli inutili sui calciatori granata.

Nel secondo tempo gli animi si sono raffreddati un po’ e il Toro ha portato a casa altri tre punti preziosi, conquistando una vittoria dopo le due sconfitte consecutive subite contro Udinese e Lazio. Il primo gol del Toro è stato messo a segno da Maxi Lopez su assist di Quagliarella; Maxi si è involato verso la porta avversaria e con sangue freddo, da posizione abbastanza defilata, ha realizzato da vero centravanti. Il secondo gol l’ha messo a segno Basha, di testa, raccogliendo un bel cross dalla sinistra di Molinaro.

C’è da dire che il Toro sull’1 - 0 ha rischiato quando Belfodil ha colpito il palo, a causa di una disattenzione di metà difesa granata. Sarebbe stato un peccato non tornare a casa con una vittoria, sia per la classifica, sia per altri aspetti riassumibili nel divario tecnico esistente tra le due squadre e alla continua critica dei ducali nei confronti del Toro, che avrebbe impedito, “in tutti i modi” la loro partecipazione all’Europa League. Non è così, perché la decisione dell’esclusione del Parma dalla competizione europea è avvenuta ad opera dell’Alta Corte di Giustizia del Coni, e oggi si capisce bene che le ragioni di tale esclusione sussistevano tutte.

Anche quello visto a Parma è il Toro di Mister Ventura, nel senso di squadra plasmata dal tecnico genovese; ma non si può non citare anche il Presidente Dott. Cairo, che dopo aver commesso degli errori, da lui stesso ammessi, ha dato forma alla società investendo bene, e acquistando calciatori di prospettiva. Non si riesce a capire perché alcuni tifosi, che sarebbe più giusto definire pseudo tifosi continuino a criticare il Presidente. 

Questi pseudo tifosi hanno la memoria corta; non si ricordano di com’era e di cos’era il Toro quand’ era finito in mani non propriamente adatte. Urbano Cairo ha salvato il Toro dal fallimento e l’ha riportato in Europa dopo vent’anni. C’è da augurarsi che il Predsidente Cairo, Mister  Ventura e il DS Petrachi restino ancora molto a lungo, per il bene della Società granata.        

 

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Articolo pubblicato il 24/03/2015