La “Torino noir” vista e narrata da Milo Julini

Il marito sorpreso in flagrante adulterio e la lotta furibonda fra la moglie e l’amante

Propongo ai Lettori di “Civico20News” questo “ritaglio di giornale” che descrive due donne che accapigliano con violenza per contendersi un uomo che intravediamo sullo sfondo, infingardo e pelandrone.

Siamo a Torino, nel 1952, alla Barriera di Milano: ci narra la vicenda un articolo anonimo de “La Stampa” del 3 aprile 1952 sotto il titolo “Schiantano la ringhiera lottando / e precipitano avvinghiate nel cortile” e con questo eloquente sommario: “Il marito, che soffriva di esaurimento, sorpreso in flagrante adulterio - La lotta furibonda fra le due donne: la moglie e l’amante”.

È trascorso più di mezzo secolo e questa lontananza temporale si fa sentire…

Lascio ai Lettori il gusto di scoprire i molti elementi che evocano una società ancora fortemente maschilista (m.j.).

 

Nel pomeriggio di ieri la trentaduenne Rosa Gavazzero, domiciliata nei pressi di via Stradella, operaia in uno stabilimento alla Barriera di Milano, veniva colta da malore mentre attendeva al suo lavoro. Si trattava di una piccola forma di congestione, probabilmente provocata dal freddo: tuttavia il dottore di fabbrica la consigliava di tornarsene a casa e di restare tranquilla per il resto della giornata.

La Gavazzero pian piano rincasava. Nell’alloggio, una camera e cucina al piano terreno rialzato, ci doveva essere solo il marito, il trentaquattrenne Giuseppe Cementi: il Cementi era da tempo disoccupato e nell’ultima settimana aveva sempre detto di soffrire di esaurimento, la qual cosa lo obbligava - secondo lui - a starsene a letto dalla mattina alla sera. Ma come la Gavazzero si accostava all’uscio capiva subito che il marito non era solo. Infatti dall’interno assieme a quella dell’uomo, giungeva anche una voce femminile.

La donna apriva cautamente la porta e udiva, allibita, frasi come «Tesoro mio ti amerò sempre».

Stravolta dall’ira si lanciava in avanti e scorgeva il marito in intima compagnia con una graziosa ragazza bionda identificata più tardi per tale Carla Meduro di Asdrubale di 24 anni, abitante nello stesso caseggiato.

Mentre il marito confuso cercava di darsi un contegno, la Meduro, riassestatisi gli abiti, tentava la fuga. Ma la Gavazzero la afferrava per il collo e fra le due donne si ingaggiava una lotta furibonda senza esclusione di colpi.

Roteando il viluppo scarmigliato ed urlante usciva sul ballatoio e urtava con violenza estrema contro la ringhiera. Questa era alquanto malferma e sotto l’impeto non resisteva. Si udiva un sinistro schianto e donne e ringhiera precipitavano nel cortile da una altezza fortunatamente non superiore al metro e mezzo.

Il caso voleva però che sotto vi fossero dei sacchi dì farina che il panettiere dello stabile aveva ammassato in quel punto in attesa di ritirarli in quel magazzino.

La Gavazzero se la cavava con piccole escoriazioni, la Meduro invece riportava contusioni al capo ed alle braccia giudicate guaribili all’Astanteria Martini in non meno di 8 giorni.

Da notare che le due donne benché malconcie (sic!) si sarebbero nuovamente azzuffate se inquilini della casa non fossero intervenuti e le avessero separate.

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Articolo pubblicato il 26/03/2015