Interrotte le trattative per la cessione di una società del Gruppo Ubi Banca a Unione Fiduciaria SpA

A rischio il posto di lavoro per 14 dipendenti (5 di Torino)

Si sono interrotte senza accordo le trattative per la cessione di ramo d'azienda di una società del Gruppo Ubi Banca, la Ubi Fiduciaria SPA (che applica il contratto dei Bancari) a Unione Fiduciaria Spa (azienda terza che applica il contratto del commercio- sede Milano).

La Ubi Fiduciaria Spa che ha 17 dipendenti ha manifestato l'intenzione di cederne 14 di cui 5 del polo di Torino.

"Anche se l'operazione riguarda un numero contenuto di colleghi - afferma Cinzia Borgia della segreteria regionale -  e' pericoloso il precedente che si crea nel panorama più ampio della vertenza nazionale sul mantenimento in vita del contratto nazionale di lavoro dei Bancari (CCNL ABI) ad oggi disdettato.

Il tutto con già 2 scioperi effettuati e la vertenza ancora aperta in attesa  che Profumo & Company decidano di sedersi al tavolo a trattare seriamente per il rinnovo.

Le intenzioni di ABI sono di poter buttare fuori dalla categoria del Credito 70-80.000 persone con operazioni analoghe al piccolo esperimento che sta facendo il GRUPPO UBI con la cessione della Fiduciaria".

Una situazione che si avverte pesante e complicata dal fatto che i dipendenti di Torino uscirebbero da un gruppo bancario solido che conta 17.000 dipendenti per finire in una società esterna che conta 191 dipendenti.

"Il polo di Torino - conclude Borgia -  viene chiuso con trasferimento forzoso alla sede della nuova società, che ha sede a Milano, con tempi di percorrenza inaccettabili visto che le loro  residenze sono fuori città (4 ore giornaliere tra andata e ritorno!)".

 

Alleghiamo il comunicato prodotto dalla Segreteria FISAC CGIL GRUPPO UBI

 

CESSIONE DI RAMO D'AZIENDA DA UBI FIDUCIARIA A UNIONE FIDUCIARIA SPA

GRAVE ATTACCO ALL'AREA CONTRATTUALE

I 14 lavoratori di UBI FIDUCIARIA SpA interessati dalla procedura rischiano di essere i primi a
pagare l'attacco all'area contrattuale attuato da UBI Banca: dopo anni di impegno e
collaborazione vengono ceduti ad una società con sede a Milano che applica il contratto del
commercio.
Il tutto mentre a livello nazionale la tutela dell'area contrattuale è uno dei temi cruciali della
trattativa di rinnovo del nostro contratto.
L'operazione causerà:
• la cessione dei lavoratori al contratto del terziario con importanti perdite normative ed
economiche;
• il trasferimento dei colleghi che andranno a lavorare a Milano senza possibilità di
riavvicinamento;
• l'individuazione dei lavoratori da cedere con criteri discutibili;
 

Noi abbiamo sostenuto con forza l'ipotesi del distacco temporaneo e la volontarietà del passaggio alla nuova società come già successo nel Gruppo e, soprattutto, secondo la delega ricevuta dai colleghi di Brescia, Milano e Torino.  Alla scadenza dei termini della procedura non si è arrivati ad un accordo con le aziende e la concretizzazione dell'operazione creerà un pericoloso precedente all'interno del Gruppo: da oggi tutti i lavoratori impiegati in attività ritenute dall'azienda fuori dal “core business”
potrebbero subire la stessa sorte.
 

"Lunedì incontreremo i lavoratori in assemblea - dice infine Cinzia Borgia - per discutere le iniziative da intraprendere per difendere i loro diritti e tutelare la qualità della vita loro e delle loro famiglie".

 

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Articolo pubblicato il 22/03/2015