Pianeta Toro - Granata fuori dall'Europa League con onore
Cuore granata (Foto LAPRESSE)

L'Opinione - A cura di Francesco Venchi

La bella e affascinante avventura del Torino in Europa League si è purtroppo conclusa giovedì notte, dopo la vittoria per 1 - 0 contro i russi dello Zenit. I numerosi attacchi della squadra granata, che si sono moltiplicati nei minuti di recupero, alla ricerca del ribaltamento del risultato dell’andata, non sono andati a buon fine sia per la bravura del portiere avversario, il migliore dei suoi, sia per sfortuna e un po’ d’imprecisione dei giocatori granata.

All’89° capitan Glik ha realizzato il suo 8° sigillo stagionale, il primo in Europa, confermando la sua vena realizzatrice, mentre Gazzi si è contraddistinto per la sua abnegazione, e sì che nel recente passato si era ventilata una sua cessione.

Dopo la prova disputata giovedì notte da tutto il Toro, siamo in tanti a chiederci se la partita d’andata, giocata in dieci dal 27° del primo tempo a causa della sciocca espulsione rimediata da Benassi, abbia sostanzialmente influito sull’uscita dall’Europa League. Perché lo Zenit visto all’Olimpico è parsa squadra abbordabile, che non ha fatto un tiro in porta e ha pensato solo a difendersi, applicando una sorta di catenaccio.

Tuttavia, è inutile recriminare su quello che è stato; sappiamo d’avere una squadra valida, affidabile, consapevole dei suoi mezzi, che è uscita a testa alta dall’Europa League. Ma quello che è più importante è l’avere un condottiero come Mister Ventura, il quale è stato l’artefice della metamorfosi del Toro, ridiventato, con la sua guida, il Toro che piace a noi tifosi, lontanissimo parente di quella compagine che arrancava sovente anche nella serie cadetta.

A questo punto è necessario che la Società Torino FC appronti una squadra valida per il futuro immediato, che sia cioè in grado di disputare la prossima stagione avendo come obiettivo la parte alta della classifica, quella cioè che porta in Europa. La partecipazione in Europa League di questa stagione non dev’essere un fatto sporadico, straordinario, ma deve diventare un must per le prossime stagioni del Torino.

Delle cinque squadre italiane a disputare gli Ottavi di Europa League, solo Fiorentina e Napoli accederanno ai Quarti, ma se il Toro è uscito con grande onore dalla competizione, e  non sarebbe stato uno scandalo, tutt’altro, se i granata avessero eliminato lo Zenit, la Roma e l’Inter, entrambe sconfitte in casa, hanno ampiamente disatteso le aspettative, aprendo di fatto la crisi. La squadra di capitan Totti e i nerazzurri dovranno pensare ad una revisione sostanziale dei rispettivi organici.

Domenica sera il Toro dovrà confrontarsi al Tardini contro il Parma, società dichiarata fallita dal Tribunale dell’omonima città in data 19 marzo 2015; i debiti della squadra ducale ammontano ad oltre 218 milioni di €, una cifra spropositata che fa sorgere due interrogativi: cosa ha determinato un passivo così elevato e come mai nessuno si era accorto di nulla sino a poco tempo fa.

Ci si chiede, inoltre, se possa considerarsi regolare un campionato dove, a undici giornate dalla fine del torneo, si conosce già il nome di una squadra retrocessa perchè dichiarata fallita. Il nostro calcio avrebbe bisogno di una seria e vera riforma, per renderlo più credibile, più entusiasmante e alla portata delle famiglie, insomma farlo ridiventare veramente lo sport più bello del mondo.       

 

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Articolo pubblicato il 21/03/2015