Il problema della Grecia adesso è il tempo

Le istituzioni europee stanno mettendo alle strette Tsipras ed il suo governo, in ritardo con le riforme da presentare

La foto ritrae il ministro greco delle finanze con la moglie in atteggiamento affettuoso, ma il riferimento è significativo : " Varoufakis prima della battaglia ".

Attraverso le agenzie di stampa nazionali , viene riportata la difficile situazione della Grecia sotto la stretta delle istituzioni europee, che Tsipras ha voluto definire così per evitare di richiamare il termine troika da lui tanto detestato .

Il problema è che però il succo del discorso non cambia , le definizioni non servono a spostare il problema della Grecia , che dovrà al più presto presentare le riforme richieste dall' UE per poter ottenere i finanziamenti che sono molto urgenti . Tra poco il Paese non potrà nemmeno più pagare gli stipendi dei dipendenti pubblici, oltre che a dover tentare di ripianare un debito pubblico altissimo, anche questo elemento ritenuto indispensabile dall' Eurotower per continuare con i finanziamenti.

L'Eurogruppo aspetta che il Governo greco fornisca alle istituzioni (ex Troika) la lista delle riforme attuabili, e poi è pronto a riunirsi. E' quanto fanno sapere fonti dell'Eurogruppo, spiegando che bisogna ora vedere "se e quando la presentano".

"L'accordo dell'Eurogruppo del febbraio rappresenta un'eccellente opportunità per procedere. Realizziamolo immediatamente, come i nostri leader hanno chiesto ieri" a Bruxelles. Lo scrive il ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis, sul suo blog, chiedendo uno stop agli scambi di accuse "tossici" che aiutano "i nemici dell'Europa".

"Qualunque esborso di aiuti o trasferimento dei profitti Bce sarà possibile solo dopo il completamento della quinta 'review' (o valutazione, ndr) del programma di aggiustamento che deve essere approvato dall'Eurogruppo": ha detto la cancelliera Angela Merkel, spiegando che "è molto chiaro dal comunicato della scorsa notte ".

MINI SUMMIT UE ACCELERA IL CONFRONTO

Tutti pronti ad accelerare il processo che porterà allo sblocco degli aiuti, ma nemmeno un euro arriverà prima che il Governo presenti e attui le riforme come richiesto dall'accordo dell'Eurogruppo del 20 febbraio: il mini-summit sulla Grecia prova a rilanciare il dialogo tra Atene ed Europa, messo a dura prova dagli attacchi sferrati da entrambe le parti negli ultimi giorni.

Ora sta alla Grecia presentare la lista di riforme il prima possibile, e l'Eurogruppo è pronto a riunirsi in qualunque momento. ''Aderiamo pienamente all'accordo dell'Eurogruppo del 20 febbraio, in spirito di reciproca fiducia siamo tutti impegnati ad accelerare i lavori e concluderli il prima possibile", si legge nel comunicato firmato dai tre presidenti di Eurogruppo (Dijsselbloem), Consiglio (Tusk) e Commissione (Juncker).

Alla riunione erano presenti anche Mario Draghi, Merkel e Hollande. ''Riconfermiamo gli accordi pratici del processo, le discussioni politiche si terranno a Bruxelles, la missione di ricognizione si terrà ad Atene'', chiariscono le parti nel comunicato, per togliere ogni dubbio sul ruolo della ex Troika.

Tsipras si è impegnato a preparare ''sotto la sua completa responsabilità'' e a presentare all'Ue una ''lista completa'' di riforme entro breve, ''nei prossimi giorni'', ha detto la cancelliera Merkel al termine della riunione durata oltre tre ore. Per il presidente Hollande l'incontro ''è servito a ricordare a Tsipras l'urgenza e la situazione del paese. Quello che deve cambiare è il ritmo''.

''Se ci deve essere un accordo, la Grecia non deve perdere tempo'', insiste, specificando che ''più si va veloce, più presto arrivano i soldi in aiuto al paese''. ''Sono più ottimista dopo questo incontro, tutte le parti hanno confermato la loro intenzione di fare del loro meglio per superare le difficoltà della Grecia'', ha commentato Tsipras.

Varoufakis aveva anche tentato di comporre la vertenza con l 'UE in base al fatto di poter considerare la Grecia come problema di tipo umanitario e non solo finanziario, ma immediatamente gli è stato risposto che Tsipras avrebbe dovuto attenersi soltanto ai parametri economici fissati dall' UE per ottenere i finanziamenti, tagliando così la testa al toro.

Intanto però, dopo il minisummit - che è stato anche criticato in quanto esclude l' Italia - Juncker ha disposto il versamento alla Grecia di 2 miliardi di fondi europei non utilizzati e destinati non a salvare le casse dello Stato, ma ad " Aumentare gli sforzi a favore della crescita e della coesione sociale , in particolare per rispondere al problema della disoccupazione giovanile ". 

Entro la settimana del 23 Marzo 2015 tutte le tessere del mosaico delle riforme da effettuare dovranno andare a posto , pena l' esclusione della Grecia dai finanziamenti europei.

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Articolo pubblicato il 22/03/2015