Il fiume Dora e il passato produttivo torinese

I cittadini chiedono garanzie sui lavori di abbattimento delle fabbriche

La zona di via Livorno, corso Umbria, corso Svizzera, corso Principe Oddone e corso Mortara ospita attualmente palazzoni di numerosi piani dove alloggiano migliaia di famiglie in continuo aumento, ed è sede di numerosi cantieri che permettono di innalzare ulteriormente la popolazione del quartiere.

Eppure fino a non molti anni fa questa era una delle aree maggiormente industrializzate di Torino, famosa per le enormi ferriere che si estendevano da corso Svizzera a corso Principe Oddone. Quest’epoca, anche se terminata, ha lasciato i segni della sua esistenza: infrastrutture, palazzi, fabbriche, cemento. Qualcosa negli anni è stato abbattuto per fare posto ai palazzi, qualcosa riutilizzato, come la porzione di parco tra corso Umbria e via Livorno, in cui sono stati installati un campo da calcio, uno da tennis, uno da pallavolo e uno da pallacanestro, e qualcos’altro invece è rimasto tale e quale al passato. È il caso della copertura di cemento armato che copre il fiume Dora nel tratto tra via Livorno e corso Principe Oddone, per 500 metri di lunghezza e 16mila metri quadri di superficie interessata. Qui si è preferito costruire intorno al sito, creando dal nulla corso Mortara e il parco Dora e circondandolo con il centro commerciale “Parco Dora” e con i grandi magazzini “Snos”.

Nel frattempo chi negli anni è stato proprietario delle ferriere si è rimbalzato gli oneri di demolizione di questa porzione di cemento che copre il fiume e che fungeva da pavimento della fabbrica, che si ergeva sopra il fiume e nel luogo che ora ospita il parco, dove è ancora visibile lo scheletro di una delle palazzine industriali. Inizialmente il terreno era di proprietà della Fiat, fino al 1982, anno in cui venne acquistato da alcune partecipate statali che si accollarono quindi anche i costi di smantellamento. Iniziò una lunga battaglia giudiziaria per stabilire se realmente le spese dovessero essere a carico della collettività o se dovessero rimanere in mano alla Fiat che aveva comunque usufruito dello stabilimento, ma la causa ha stabilito che lo Stato, attraverso la Cassa Depositi e Prestiti, dovrà sostenere l’intera spesa, che un articolo del 3 aprile 2014 pubblicato su La Repubblica stimava intorno ai 4 milioni di euro.

L’abbattimento della copertura, processo detto “stombatura”, non è fine a sé stesso, infatti vi è un progetto di riqualificazione e recupero dell’area industriale che non dovrebbe prevedere modifiche alla viabilità in corso d’opera. I primi 60 metri di cemento a partire dal ponte di via Livorno verranno liberati interamente, dopodichè si provvederà alla costruzione di altre tre passerelle pedonali oltre a quelle già esistenti, che collegheranno corso Mortara al parco Dora.

Arricchiti dalla passata esperienza di abbattimento delle strutture produttive, i cittadini corrono ai ripari e chiedono aiuto al comitato “Dora – Spina Tre”, attivo sul quartiere dal 2004, il quale si fa portavoce delle richieste degli abitanti e presenta al Comune e alla Circoscrizione 4 un documento con le esigenze dei cittadini, sostanzialmente l’attivazione di tutte le misure necessarie per ridurre la dispersione di polveri e il rumore, a tutela non solo dei residenti ma anche dei residenti del vicino Environment Park. Le soluzioni concrete a questi problemi sono il posizionamento di due centraline di rilevamento delle polveri, una nella rotonda all’ingresso della galleria Snos su corso Mortara e l’altra presso gli uffici di Environment Park, su via Livorno, oltre alla promessa di frantumare i blocchi di cemento che verranno tagliati dalla copertura lontano dall’abitato.

Approfittando di questi lavori che dovranno iniziare a breve il comitato “Dora – Spina Tre” avanza anche altre richieste, come l’adeguamento in senso inclusivo dei giochi per i bambini presenti nel parco affinchè anche i bambini disabili possano usufruirne e il rigido controllo di tutte le iniziative e le manifestazioni ospitate sotto la tettoia delle ex-fabbriche in corso Svizzera angolo corso Umbria, troppo spesso causa di lamentele da parte del vicinato per i rumori, la musica e la sporcizia prodotti in quell’area dai fruitori, che spesso organizzano anche dei veri e propri rave party.

Ci sarebbe da fare un discorso molto più ampio e per questo Civico20 News vi terrà informati con altri aggiornamenti.

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Articolo pubblicato il 20/03/2015