Opportunità di sviluppo per le Start-Up e le PMI innovative

Spunti dal Convegno del Club Dirigenti Amministrativi e Finanziari dell’Unione Industriale di Torino del 9 marzo

Si parte sempre dalle idee di business innovative, che sono spesso molteplici, ma vanno scovate ed inserite in un ecosistema che le faccia crescere e sviluppare; sovente però non vanno in porto, quasi sempre per carenza di capitali iniziali. Ecco allora che i territori si devono strutturare affinchè queste difficolta vengano superate.

Certamente una idea creativa e innovativa rappresenta un buon inizio, ma non è il solo fattore che contribuisce al successo di un progetto imprenditoriale: le opportunità offerte dal territorio e dalle strutture di riferimento con le quali è possibile relazionarsi, sono essenziali per potersi orientare nella ricerca, non solo di migliori agevolazioni per l’avvio dell’attività, ma anche di strumenti per garantire all’impresa la maggior competitività nel tempo.

L’ecosistema delle Start-Up e delle PMI innovative, è nato con il governo Monti con la legge 10/2012, 2.0 Decreto Crescita del Ministero per lo Sviluppo Economico diretto da Corrado Passera. Era già chiara allora l’importanza di questo particolare settore per la diffusione di cultura innovativa, per creare attrattive per gli investitori esteri, per dare lavoro ai giovani e coinvolgere una pluralità di attori sull’esempio della Silicon Valley americana e della Cyber Spark Israeliana.

Fortunatamente il governo Renzi ha interpretato in modo dinamico questo “corpus”, dando nuovi segnali a supporto dei progetti all’innovazione.

Di particolare importanza le Crowd funding platform che facilitano la raccolta finanziaria, in particolare per le SU innovative attraverso 14 portali autorizzati Consob: gli incubatori dei Politecnici di Torino e Milano e la Luiss di Roma, i Parchi Scientifici di Genova e dell’area Trieste, gli Spazi di lavoro, simili agli incubatori ma dedicati specificamente all’area logistica.

Le SU innovative in Italia sono 3348 (dato a febbraio 2015), riunite in un registro nazionale con aggiornamento obbligatorio continuativo dei dati aziendali. La distribuzione è incentrata con numeri importanti su alcune regioni: Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia e Romagna, Lazio.

Un ottimale business planning per una SU innovativa, è la prima sfida per misurare la propria idea e per capire come presentarla agli investitori; è fondamentale conoscere quali possono essere i parametri che gli investitori prenderanno in considerazione per investire in questa tipologia di azienda.

Il Business Planning declina la strategia, le proiezioni economiche finanziarie e una serie di diversi elementi, quali ad esempio l’analisi del mercato competitivo, le prospettive che si possono avere rispetto ai concorrenti già esistenti. Partendo da come è nata la società, da quali risultati ha già eventualmente raggiunto, dalla esatta identificazione degli obiettivi che si vogliono raggiungere, si arriva al Master plan per la pianificazione operativa degli interventi previsti per il lancio dell’iniziativa imprenditoriale.

Il BP deve “essere di successo”, deve porsi  un orizzonte temporale da 3 a 5 anni, deve analizzare tutti i vari fattori , deve verificare che i piani operativi siano coerenti con i “numeri” e deve anche prevedere degli stress test per verificare come si evolvono le cose in caso di scenari diversi da quelli ipotizzati.

Gli investitori, che sono fondamentali perché quasi mai abbiamo i capitali sufficienti per avere una tranquillità operativa nelle SU e nelle PMI innovative, valutano normalmente cinque elementi per decidere sulla loro partecipazione : qual è il mercato potenziale, qual’é la quota di mercato catturabile, qual’ è esattamente l’idea imprenditoriale ( cosa vendere – a chi vendere ), quali bisogni soddisfa e in che cosa si differenzia da quanto già presente sul mercato di riferimento.

Passano poi alla valutazione del management che deve avere competenze, qualità ed esperienze diversificate per portare avanti l’idea imprenditoriale e infine si esamina l’area financial: ritorni economici e attrattive realistiche.

Dall’attivazione sulla vigilanza unica sul sistema bancario europeo del novembre 2014 ne deriva che un BP accurato è oggi fondamentale per ottenere finanziamenti dal sistema bancario e per l’eventuale l’emissione di mini bond.

Numerose  sono le agevolazioni civilistiche e fiscali che il legislatore ha riservato alle SU e PMI innovative, sia relativamente alle società che per tutti i soggetti ad esse  collegati, a partire dalla non applicazione della legge fallimentare. Le SU innovative sono state assimilate alle PMI al fine di accedere ai finanziamenti con garanzie governative. Agevolazioni importanti riguardano anche l’Irpef e l’Ires.

Sia le Start – Up che le PMI innovative devono nascere sotto forma di società di capitali ed essere residenti in Italia o comunque con stabile organizzazione in Italia.

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Articolo pubblicato il 20/03/2015