Libertà di stampa : l' Italia continua ad arretrare

Secondo gli ultimi dati di Reporter Senza Frontiere

Reporter Senza Frontiere, come ogni anno, ha stilato la classifica del 2014 dei 179 paesi del mondo per livello di libertà di informazione.La classifica è stilata mediante sondaggi che coinvolgono Ong, reporter e blogger delle diverse nazioni, e tiene conto dei seguenti PARAMETRI:

6 CRITERI DI ATTRIBUZIONE:

  1. Pluralismo - Misura il grado di rappresentazione delle opinioni nello spazio mediatico.

  2. Indipendenza dei media -Misura il grado in cui i mezzi di informazione sono in grado di lavorare in modo indipendente dalle autorità.

  3. Ambiente e autocensura -Analizza l’ambiente nel quale i giornalisti lavorano

  4. Quadro legislativo -Analizza la qualità del quadro legislativo e ne misura l’efficacia

  5. Trasparenza -Misura la trasparenza di istituzioni e procedure con effetti sulla produzione di notizie e informazioni.

  6. Infrastrutture -Misura la qualità dell’infrastruttura a sostegno della produzione di notizie e informazioni

ASSEGNAZIONE DI VARI PUNTEGGI CHE OSCILLANO DA:

0 (massimo della libertà di informazione) a 100 (minima libertä di informazione )

LE PRIME E ULTIME POSIZIONI

Analizzando la classifica Stato per Stato va da sé che a conquistare le prime posizioni siano i paesi in cui vige la democrazia. Il podio infatti, come anche tutte le prime 7 posizioni della classifica, è occupato da paesi europei: ai primi posti si riconfermano, nell’ordine,Finlandia, Olanda e Norvegia che già da 4 anni occupano le medesime posizioni.Chiudono la classifica le nazioni in cui perdurano ancora oggi sistemi dittatoriali. Le ultime posizioni, in particolare, sono occupate dalle stesse nazioni che le occuparono lo scorso anno e cioè nell’ordine il Turkmenistan, dove la promessa del regime di una svolta riformista non ha portato nessun effetto, la Corea del Nord dove l’ascesa al potere di Kim Jong-Un non ha modificato in alcun modo la morsa all’informazione e l’Eritrea, ultima classificata.

LE GRANDI POTENZE

Le due “grandi potenze” del mondo Stati Uniti e Cina si polarizzano: migliorano gli STATI UNITI che passano dalla 47esima alla 32esima posizione mentre la CINA si posiziona 173esima -

CHI SCENDE E CHI SALE SENSIBILMENTE

MIGLIORANO

I risultati sono incredibilmente migliorati per il Malawi, , e per la Costa d’Avorio .Migliora significativamente anche la Birmania, che passa dall’essere 169esima ad essere 151esima grazie alle riforme che hanno interessato l’anno scorso il paese.L’assenza di giornalisti in carcere ha spinto inoltre in su l’Afghanistan che si attesta al posizione numero 127 .

PEGGIORANO

- Il Giappone scende pesantemente dalla 22esima alla 53esima in seguito agli eventi connessi alla mancanza di trasparenza e alla censura sorta dopo l’incidente di Fukushima,
- Israele, precipita dalla posizione 92 alla 112, paga le ostilità perpetuate nei confronti dei giornalisti in Palestina.
- La Turchia anche quest’anno perde posizioni attestandosi alla 154esima posizione su 179 posizioni, rispetto allo scorso anno quando si era classificata 148esima.
- Crolla in classifica la Tanzania, che indietreggia di 30 posizioni in seguito all' uccisione di alcuni giornalisti lo scorso anno.
- Il Mali, sprofonda a seguito dei tumulti popolari che hanno attraversato il paese, il colpo di Stato militare a Bamako e la guerriglia degli islamisti armati e dei Tuareg separatisti nel nord del Paese nel corso degli ultimi 15 mesi.

DEMOCRAZIE STAZIONARIE O CHE INVERTONO LA ROTTA

La situazione è pressoché immutata per molti Paesi dell’Unione Europea..Sedici dei suoi membri resistono ancora nella “top 30” della classifica. Il modello europeo, tuttavia, è in lento peggioramento.

ITALIA

La cattiva e troppo complessa legislazione - rilevata già nel 2013 - è proseguita in Italia , che regredisce in 73esima posizione, dove la diffamazione deve ancora essere depenalizzata e le istituzioni ripropongono pericolose e preoccupanti “leggi bavaglio”. L’Ungheria sta ancora pagando il prezzo delle sue riforme legislative repressive, che hanno avuto un impatto notevole sul lavoro dei giornalisti.Scontata e preoccupante caduta della Grecia. L’ambiente sociale e professionale per i suoi giornalisti, esposti alla condanna pubblica, al bavaglio della classe dominante e alla violenza sia dei gruppi estremisti che della polizia, è disastroso.

LA DELUSIONE DELLE PRIMAVERE ARABE

Il Medio Oriente e il Nord Africa rimangono le zone dove l’informazione è maggiormente ostacolata. Le Primavere Arabe e le loro istanze di libertà sono ormai un ricordo, non avendo portato alcun effetto, e con il Califfato islamico la situazione è ulteriormente peggiorata.

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Articolo pubblicato il 14/03/2015