Torino e l’EXPO di Milano

Una nuova e più moderna viabilità per la nostra Torino

Lasciata l’Expo, le decine di migliaia di visitatori, si incolonneranno sull’autostrada che da Milano porta a Torino, attratte dalle eccellenze culturali di questa città, ormai liberata dalle scorie del suo trascorso industriale.

Il GRANDE CENTRO ACCOGLIENZA O GCA verrà stabilito al termine dell’autostrada che unisce Milano a Torino, intorno alla grande rotonda sormontata dalla sfinge. La rotonda non modificherà la sua struttura viaria e sarà presidiata notte e giorno dall’assessore alla viabilità e dai suoi uomini.

Il monumento della SFINGE sarà contornato da una selva di azalee e rododendri e sarà lì per ricordare ai visitatori le radici religiose e culturali e la grande storia di Torino e del Piemonte.

A livello del GCA, il flusso ininterrotto di auto e di pullman che giungerà dall’autostrada verrà suddiviso in due colonne.

La prima verrà avviata verso destra fino a raggiungere la SUPERSTRADA FASSINO (ex corso Vercelli). Una volta raggiunta la TANGENZIALE SAITTA (ex corso Vigevano), questa colonna sarà a sua volta suddivisa in due parti.

Una si innesterà nella VARIANTE NOVELLI (ex via Cigna) per addivenire allo storico “rondò della forca”.

L’altra verrà deviata verso destra ed, una volta aggirata senza incidenti la rotonda SALSIPUEDE (in lingua spagnola: scappa se puoi), nota per l’alta velocità con cui i torinesi vi sfrecciano, si insinuerà nella AVENUE MERCEDES BRESSO (ex corso Principe Oddone).

I turisti raggiungeranno quindi la vasta area caotica, che ancor oggi sopporta il nome di un istituto savoiardo, e viene chiamata piazza dello Statuto. E poiché la confusione che vi regna richiama alla mente del passante quella dell’arzilla costituzione italiana, il sindaco Fassino ha deciso con voto unanime della giunta di conferirle il nome di PIAZZA DELLA COSTITUZIONE.

I veicoli che avanzeranno lentamente lungo l’AVENUE BRESSO saranno privilegiati, perché potranno visionare, guardando verso destra, i lavori che fervono ininterrotti da circa dieci anni nel trincerone ferroviario, nel tentativo di realizzare quel maestoso boulevard che nel giro di un’altra ventina di anni dovrebbe fare di Torino una città moderna.

Gli esperti del comune affermano che sia nel caso della superstrada Fassino che in quelli delle varianti Bresso e Novelli, non sia necessario provvedere al restauro del manto stradale, perché qualche traccia di asfalto è ancora visibile tra un cratere e l’altro.

Dalla rotonda della Sfinge, trasformata in GCA, la seconda delle due colonne verrà avviata in quello che era fino ad oggi corso Giulio Cesare e che d’ora in avanti assumerà la denominazione di DIRETTISSIMA SERGIO CHIAMPARINO.

Dopo il primo km. a due doppie corsie, il tratto riprenderà la sua odierna configurazione rettilinea, a sole due corsie, una di andata e l’altra di ritorno, con al centro la linea tranviaria. I semafori non verranno sincronizzati, ma tutti i numerosissimi impianti saranno rivestiti con edera, rose rampicanti ed altre piante floreali.

Al termine della direttissima Chiamparino, la colonna che arriva dall’EXPO di Milano raggiungerà il grande mercato multietnico della nostra città, considerato dai torinesi, con giustificato orgoglio, una loro piccola expo.

La vasta area denominata un tempo PORTA PILA e poi Porta Palazzo, ed in seguito ancora Piazza della Repubblica, sarà intitolata a Giorgio Napolitano, primo presidente comunista della repubblica italiana e prenderà il nome di PIAZZA compagno NAPOLITANO.

Con l’adozione di questo innovativo piano del traffico (PdT), che, elaborato dalla giunta comunale, si sovrapporrà con armonia ai precedenti tracciati senza alterarli né ampliarli, i visitatori, lasciato il GCA, potranno raggiungere i due TERMINAL di piazza della Costituzione e di piazza Napolitano in poco più di quattro ore e mezza.

Lasciate qui le auto, e parcheggiati i numerosi pullman, i turisti, se ne avranno ancora voglia, potranno dilagare nel centro di Torino.

La carenza di segnaletica stradale, potrà creare qualche problema ai visitatori, quando cercheranno di uscire dalla città per riprendere le autostrade, ma, con il ricorso ai consigli dei passanti, facendo attenzione che non si tratti di cinesi o di zingari o ancora di individui con la pelle nera, questa difficoltà potrà essere superata.

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Articolo pubblicato il 11/03/2015