La Putin- economia nella Russia del 2015 dopo le sanzioni economiche

La situazione dell' economia del più esteso Paese del mondo

Un enorme Paese la Russia, dove continuano le contraddizioni tipiche di un vero e proprio regime, quello dello zar Putin, che non ha ancora trovato la strada della democrazia .

E' stato coniato il termine “ Democratura “, infatti, per definire questo tipo di partecipazione popolare al potere, la terza via inaugurata da Putin , per significare quel mix di oligarchia e populismo che contraddistingue l' attuale Russia.

Un Paese che dispone di enormi ricchezze naturali sulla sua enorme estensione territoriale, dal petrolio, al gas metano, al legname, al carbone, a tutti proprio tutti i minerali che potrebbero rendere autarchico, caso unico, questo Paese rispetto a tutti gli altri , Cina compresa che è ai suoi confini.

Un Paese che giace su un territorio sessanta volte quello italiano ( gli USA “ solo “ 30 volte circa ), con una popolazione pari alla somma di quella di Italia e Germania, concentrata però solo sul versante europeo , mentre la enorme Siberia praticamente è spopolata.

Nella tormentata storia della Russia mai si è trovata la strada della democrazia . Lo zar si regge su uno scambio di intenzioni tra lui ed il popolo , che accetta la politica putiniana : “ Io vi garantisco sicurezza , un miglioramento delle condizioni economiche e di benessere, e stabilità. Voi in cambio lasciate a me le decisioni politiche”. Quattro cittadini russi su cinque, nel clima nazionalpopolare che si è riacceso con la guerra in Ucraina , si schierano a favore dello zar Putin. Dopo l' uccisione di Boris Nemtsov, Putin è rimasto in silenzio per tre giorni , probabilmente per dare il tempo ai suoi amici di cancellare tutte le tracce dell' efferato omicidio , uno di quei 140 perpetrati verso giornalisti ed oppositori del regime solo negli ultimi 12 mesi. Poi Putin è rispuntato facendo il diavolo a quattro verso questi assassini che hanno dato discredito alla Russia , come a dire che è ora di finirla di farla vedere al mondo come una dittatura che si sbarazza facilmente dei suoi oppositori.

Cosa che in effetti sembra invece sia, non esistendo la democrazia ma un surrogato di oligarchia , anche di poteri economici forti, che assomiglia tanto a quella comunista, dove il popolo doveva vivere di ideali e dove gli oligarchi comunisti si spartivano potere, ricchezza, lussi, case al mare ed in città, dacie da dare agli amici, e via discorrendo.

Come dice Alexadr Solgenitsyn , il famoso dissidente russo : “ Anche se il comunismo è crollato , sono rimasti la prevaricazione e lo smodato potere del denaro “ . Lo vediamo anche noi in Europa, dove magnati russi comprano squadre di calcio a man bassa, e qui in Italia ricchissimi russi riempiono i migliori alberghi, mantenendo nel lusso sé stessi , i loro amici ed amichette.

La situazione economica in Russia però è leggermente cambiata in questi ultimi anni .

Nel clima di liberalizzazione dell' economia si sono creati tanti piccoli zar economici, cioè quelli che, disponendo di terreni dove si estrae il petrolio o il metano , sono diventati ricchissimi e si possono permettere un elevatissimo tenore di vita. Accanto a loro c'è il proprio clan di fedelissimi, che hanno raggiunto uno “ status” sociale elevato sotto l' ombrello protettivo di questi nuovi zaretti. Un sistema simile alla mafia, dove i regolamenti di conti tra clan rivali vengono sistemati a raffiche di fucile , che in certi momenti si possono quasi sentire sibilare tra la folla anche tuttora.

Anni fa mi recai a San Pietroburgo per tre settimane per turismo, ed ebbi modo di vedere le condizioni di vita del fiero popolo russo dopo il crollo del Muro di Berlino. Il comunismo sembrava fosse sparito, ma aveva lasciato severe tracce del suo passaggio . Un amico mi portò con sé in casa di alcune sue amiche le quali veramente vivevano in case comunali dove ognuna di loro ha una stanza per sé, ed una cucina in comune. Possono anche permettersi di non pagare il canone d' affitto , che è a prezzi bassissimi, tanto nessuno chiedeva loro niente , una specie di continuazione dello standard di vita garantito dal Comunismo , il quale però in cambio del loro asservimento forniva servizi di bassissimo livello.

Entrando nel palazzone in periferia, sembrava di essere in una delle nostre cantine, muri scrostati e ridipinti alla bell' e meglio, con realistiche e poco cinematografiche " 50 sfumature di grigio " e tubi dei liquidi in bella vista. E non era un caso isolato, mi dissero che l' 80 % delle condizioni delle case di civile abitazione è ridotto così. Sui muri dei corridoi e delle scale del palazzo nessun quadro appeso, se lo sarebbe portato via qualcuno appena sul muro. Entrando nell' appartamento , perfettamente riscaldato e dotato di doppi finestroni dai vetri distanziati di una ventina di centimetri l'uno dall' altro, notai subito il pavimento a gobbe , ondulato come la superficie di un mare con vento forza due.

Nel bagno “ all' italiana” , così definito per via delle rubinetterie cromate e basta, l' acqua scorre letteralmente marrone . In cucina un frigorifero in comune riempito solo di verdure , la carne è ancora un lusso per gli strati della popolazione al di fuori dei clan di potere. Usano un depuratore portatile , o piuttosto un chiarificatore dell' acqua marrone per cucinare , che cola lentamente in un tipico lavandino di forma ellittica largo non più di di 30 centimetri. Le signorine mi dissero in un inglese stentato, che là conoscono quasi tutti nelle forme elementari, che tutte sognano di farsi un bagno in acqua chiara, già solo questo sarebbe un valido motivo per espatriare . E allora perchè non lo fate ? - chiesi - “ Patriot, patriot, patriot “, ripetevano, hanno un senso identitario della loro nazione molto spiccato , nonostante tutto. Al 2014 le Kommunalka sono sulla via del tramonto anche se gli appartamenti condivisi sono ancora molto diffusi.

Uscendo per strada , l' amico mi fece vedere alcuni palazzi ben tenuti , pochi ma che si distinguevano molto bene dai circostanti . Era di sera ed erano molto ben illuminati anche all' esterno , con fasci di luce fissa proveniente da una non ben identificata fonte di illuminazione . “Ecco” , mi disse, “ Questa è la residenza di un capoclan russo “ . Una limousine blindata a bordo marciapiede in attesa dell' uscita del capo , e guardie del corpo sparse tutte intorno, a volte nemmeno ben mascherate. Ognuno di questi zaretti ha una guardia pretoriana di almeno una trentina di uomini, tanto il denaro non gli manca, scorre a fiumi, anzi a fiotti come nei loro pozzi petroliferi.

Mi venne in mente ciò che mi diceva la mia ex moglie che ha un parente in diplomazia, anche quando  ai tempi della Russia comunista. Diceva, questo suo cugino, che gli ospedali erano sporchissimi ed avevano gli scarafaggi nei corridoi, alle volte ne avevano trovato qualcuno persino nei panni da lavare. Stentavo a crederle, mi sembravano delle baggianate per esagerare un po' il sentiment anticomunista di quegli anni . Guardando di persona la situazione in cui vive lo strato medio della gente in Russia mi sono dovuto ricredere, anche tenendo conto del fatto che due delle amiche che andammo a trovare erano insegnanti , non casalinghe senza reddito. Ma là, mi dissero, un medico guadagnava ancora né più né meno di un insegnante , come anche la maggior parte dei dentisti , in un contesto della sanità pubblica dove venivano mantenute le stesse forme di servizi presenti nel comunismo, garantiti a tutti gratuitamente, ma di bassissimo livello.

In centro , l' elegantissima Prospettiva Nevskij, dedicata a san Alexander Nevskij, l' eroe russo che riuscì a battere gli svedesi nella Battaglia sulla Neva , il fiume che affianca il più famoso viale di San Pietroburgo . Un punto di ritrovo elegante dei pietroburghesi , riservato ai ricchi , dove la middle class però non si sogna nemmeno di entrare in un negozio di lusso, dove i jeans di Armani costano 500 dollari USA , quando lo stipendio mensile medio era di non più di 300 dollari, 10 dollari al giorno.

La politica di Putin tiene stretta la popolazione russa al guinzaglio, contando sulla dedizione alla Nazione dell' orgoglioso popolo russo, sapendo benissimo che deve dimostrare la sua forza come un vero zar all' interno , un vero e proprio monarca con la sua corte, ed all' estero magnificare la potenza di una Russia risorta dalle sue ceneri come l' araba fenice, ancora dotata di 10.000 bombe atomiche. L' Ucraina , se non riallineata entro la sua sfera d' influenza , diventerebbe una pericolosa spina nel fianco con l' annunciata probabile ma ancora tutta da definire, con la guerra in corso, prossima entrata nella NATO.

La mentalità russa non ha mai contenuto in sè il concetto di “ Taylorismo “ e, a maggior ragione, di “ Fordismo “. L' esempio maggiore di produttività in Russia fu lo “ Stakanovismo “ , quel tal Stakanov che riuscì a scavare diverse decine di tonnellate di materiale dalle miniere in un giorno solo  . Come si dice , l' eroe nasce solo creando dei mostri, dove qui il “ mostro” era il regime di potere comunista sovietico. La produttività premiata con un giusto salario soprattutto , e la sua incentivazione con premi di diverso peso a seconda degli obbiettivi da raggiungere , sono ancora un miraggio in Russia. Considerando che è il Paese con le più grandi ricchezze minerarie e petrolifere al mondo, con una moderna organizzazione del lavoro oggi la Russia sarebbe di gran lunga il Paese più potente della Terra.

In Italia famoso fu il caso , sul versante militare , del generale Diaz che sostituì Cadorna nella prima guerra mondiale al fronte nord orientale. Era ormai chiaro che il precedente generale aveva demotivato la truppa che era obbligata a credere nell' ideale della sacra Patria soltanto , ma che non poteva nemmeno mangiare un piatto caldo in trincea , cosa che non permetteva ai soldati la forza e la motivazione necessaria per combattere . Quando arrivò Diaz tutto cambiò in positivo e le sorti della guerra si risollevarono quasi subito, riscattando sul Piave la disfatta di Caporetto , e fu poi definito “ Duca della vittoria “.

In Russia lo stesso, al tempo del comunismo, idealismo a tutto gas ma condizioni di vita allo stremo. Ma questo molti comunisti italiani non l' hanno ancora capito, essi pensano ancora che il Muro di Berlino fu tirato su per impedire agli occidentali fuggitivi di entrare nell' Est europeo ?

Il persistente indebolimento dell'economia russa non è solo un effetto delle sanzioni. Gravano, altrettanto e più, la mancata introduzione di riforme strutturali e il calo dei margini di profitto nell'industria. Sin dalla guerra con la Georgia, nel 2008, Putin ha posto le riforme in secondo piano, pensando di ristabilire le prerogative dell'ex regime sovietico e finendo col fare della Russia una potenza tendenzialmente autarchica. Eppure dal 2001 al 2010 la Russia era riuscita a ridurre la povertà e la classe media si era allargata, in controtendenza con quanto avveniva in Occidente. Oggi il declino nei redditi reali, l'indebitamento crescente delle famiglie, l'inflazione che corre sopra il 10 %, l'indebolimento del rublo e le contro-sanzioni sull'importazione di beni alimentari, spingono i consumi in basso

La Banca mondiale ha previsto che l'economia russa crescerà solo dello 0,2 % nel 2015. Gli stranieri , imprenditori e loro dipendenti, sono in fuga. Il 20 % delle aziende tedesche presenti in Russia si è ormai ritirato dal Paese. Le stime sono corroborate dai recenti dati dei ministeri russi che accrescono i timori di una recessione e di un'ulteriore spinta inflattiva, . Sullo scenario internazionale, il rallentamento russo contrasta con la ripresa di Stati Uniti e Cina. Questa flessione è coincisa con l'impennata nel deflusso di capitali e il crollo degli investimenti, collegati alla crisi ucraina e all'impatto delle sanzioni occidentali, che stanno acuendo le tendenze all'isolazionismo di Mosca. Intanto le spese per la difesa, raddoppiate dal 2007, hanno rinforzato ciò che Putin vuole per dimostrare la sua potenza .

Il settore energetico resta il vero punto di forza. Ma vi è incertezza sui prezzi del petrolio che stanno rapidamente diminuendo con l'allentamento delle tensioni geopolitiche, come ha dichiarato il viceministro delle Finanze Alexei Moiseyev. Quanto all'accordo fra Gazprom e CNPC, l'industria di stato cinese, esso contribuisce al rafforzamento della strategia di unione euroasiatica perseguita da Putin.

Tuttavia l'interscambio commerciale fra Mosca e Pechino è poca cosa rispetto a quello della Cina con America ed Europa. Circa l'80% del gas distribuito in Cina è già fornito dalle repubbliche ex sovietiche dell'Asia centrale. La Cina è la nuova potenza e sono i suoi investimenti in energia e trasporti a ridisegnare i network energetici in quell'area. Le sanzioni che vietano la fornitura di tecnologia occidentale alla Russia impediscono una crescita sostenibile del “ continente “ russo.

Sanzioni che sono state quasi imposte dagli USA all' Europa e che ci hanno portato molti problemi per l' esportazione del nostro Made in Italy verso Mosca . E pensare che l' unico Paese che ha incrementato le sue esportazioni verso la Russia , ed anche in maniera importante dopo l' inizio del periodo sanzionatorio, sono proprio gli Stati Uniti d ' America.

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Articolo pubblicato il 08/03/2015