Roma - Presentato il Dizionario del Pensiero Liberale

Importante iniziativa alla Camera del Deputati

Martedì 3 marzo 2015, presso la Sala della Regina alla Camera dei Deputati, si è tenuta la presentazione del II° volume del “Dizionario del liberalismo italiano”, edito dalla casa editrice Rubbettino.

All’evento erano anche presenti, tra gli altri, l’avv. Giovanna Giolitti, bisnipote del grande statista piemontese e una delegazione dell’Unione Monarchica Italiana, composta dal Presidente Nazionale, Avv. Alessandro Sacchi, dal Segretario Davide Colombo e dal Presidente del Collegio dei Probiviri, Avv. Edoardo Pezzoni Mauri.

A curare il Dizionario sono stati Giampietro Berti, Dino Cofrancesco, Luigi Compagna, Raimondo Cubeddu, Elio d’Auria, Eugenio Di Rienzo, Francesco Forte, Tommaso Edoardo Frosini, fabio Grassi Orsina, Roberto Pertici.
Il Dizionario include 404 personalità di spicco del pensiero liberale italiano.

Muove dai precursori del liberalismo (Foscolo, Leopardi), che ne hanno rappresentato l’antefatto romantico, e via via elenca i grandi pensatori, che ebbero anche ruoli politici, e che sono da considerare padri del Risorgimento (Rosmini, Gioberti, Balbo, Mamiani, Farini), i grandi statisti dell’Italia Unita (Cavour, Ricasoli, Rattazzi).

 Figurano i primi ministri dell’Italia liberale (Depretis, Cairoli, Crispi, Giolitti, Di Rudinì, Saracco, Zanardelli, Luzzatti, Nitti, Orlando, Salandra, Facta), gli statisti più eminenti (Visconti Venosta, di Sangiuliano, Tittoni, Sforza). Un ruolo particolare, oltre a Giovanni Giolitti, è riservato ai politici liberali piemontesi più vicini a noi: Marcello Soleri, Edgardo Sogno, Manlio Brosio e Giuseppe Fassino, solo per citare i principali.

Sono poi presenti le biografie di militari (La Marmora, Cadorna, Menabrea, Pelloux), grandi musicisti, artisti, economisti che hanno avuto un rapporto col Risorgimento o con l’Italia liberale, mantenendo vivo lo spirito liberale durante il periodo fascista.

“ Il Liberalismo italiano, come ha scritto recentemente Aldo Alessandro Mola, ebbe appunto il pregio di fondarsi sulla filosofia della storia che rifiuta gli eccessi e tutto comprende, perché la Nottola di Minerva si leva al tramonto e, insegna l'Ecclesiaste, tutto è vanità. Compreso il sogno della libertà, ultima ratio, sintesi di stoicismo e illuminismo: un viatico, come questa grande Opera orchestrata da Fabio Grassi Orsini, da meditare mentre l'Occidente si inabissa, smemorato”

Nel corso del convegno, la dirigenza dell’U.M.I. ha raccolto inaspettate adesioni di intellettuali e giuristi, anche dichiaratamente repubblicani, intervenuti alla presentazione, alla grande  battaglia liberale che l’Unione  sta conducendo per l’abrogazione della norma più illiberale del corpo normativo vigente.

Si tratta dell’antidemocratico art. 139 della Costituzione che, in contrasto con l’art. 1 della stessa Carta, sancisce l’eternità della forma repubblicana dello Stato, e ciò prescindendo dalla volontà delle nuove generazioni.



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Articolo pubblicato il 09/03/2015