La visita di Renzi in Ucraina e Russia

L'Europa che cammina in ordine sparso

Con oggi si è sancito definitivamente che l'Europa cammina in ordine sparso. A Minsk abbiamo visto il commesso viaggiatore Hollande recarsi alla corte del Cremlino per tovare il modo di piazzare la sua nave militare da 1,2 miliardi di euro. Oggi il Primo Ministro Italiano Renzi ha capitanato una delegazione di industriali Italiani a Mosca in cerca di commesse.

Tralasciando il cattivo gusto di recarsi ieri in Ucraina e sparare una serie di balle di circostanza al Presidente Poroshenko quali che l'Italia è al fianco dell'Ucraina e della sua integrità territoriale, esiste il fatto che la missione odierna di Renzi sia stata una missione non diplomatica ma di business, una missione dove erano presenti molte importanti società Italiane desiderose di stringere ulteriori partnership commerciali. Non ci sarebbe nulla di male se non fosse per il fatto che l'Italia aderisce alle sanzioni internazionali decise contro la Russia per il suo intervento militare nell'est Ucraina.

Ora se veramente esistono delle sanzioni tutto questo non avrebbe senso, in realtà le sanzioni esistono solo di facciata, quella facciata che sta cercando faticosamente di mantenere l'Unione Europea alfine di non disgregarsi completamente.

Trovatosi oggi alla corte di Putin, Renzi ha dichiarato «Conosciamo tutti le discussioni, le posizioni diverse e le difficoltà tra Ue e Russia ma penso che sia molto importante sottolineare il passo in avanti decisivo degli accordi di Minsk, è un buon lavoro che consente di indicare la strategia non solo per il cessate il fuoco ma soprattutto indica una soluzione» ben sapendo che il trattato di Minsk è solo l'ennesima presa in giro in quanto i combattimenti continuano e la Russia ha ammassato truppe nei pressi di Novoazovsk non certo in qualità di peacekeeping. Al prossimo bombardamento Renzi ha già pronto un comunicato di "Deeply Concerned" che come il grigio va bene in tutte le occasioni.

Un esempio di cerchiobottismo d'altri tempi, un'operazione che forse neanche ai tempi d'oro della Democrazia Cristiana sarebbe stata possibile. Il nostro Primo Ministro è riuscito nell'impresa di dare il sostegno ad entrambi i paesi in guerra tra di loro, come se ai tempi della seconda guerra mondiale durante la battaglia di Stalingrado gli USA avessero dato la loro solidarietà in due giorni prima a Hitler e dopo a Stalin.

Ha deposto un fiore sul luogo dove è stato assassinato Nemtsov ma non ne ha parlato con lo Zar, non ha neppure chiesto un suo intervento in favore della Deputata Ucraina Savchenko detenuta in Russia dopo essere stata rapita dal territorio Ucraino e in sciopero della fame oramai da più di 80 giorni. Nessuna azione che potesse dispiacere allo Zar così come il giorno prima per par condicio aveva dispensato promesse a piene mani al Presidente Ucraino.

L'importante è essere simpatico a tutti anche se questo atteggiamento pone l'Italia non come un interlocuotre diplomatico serio ma come lo stereotipo che ci segue da tempo, "i pagliacci d'europa che mangiano spaghetti e suonano il mandolino".

La cosa ancor più preoccupante è come gli Italiani oramai accettino questo tipo di politiche e questo tipo di politici supinamente senza mostrare un minimo di reazione. Anche i media e gli opinionisti sembrano oramai allineati a questa forma di pensiero unico dove tutto va sempre bene madama la marchesa. Nessuna obiezione, nessun giornalista che in una intervista abbia il coraggio di porre delle domande scomode al Primo Ministro, e se una domanda dovesse mai essere posta la risposta sarà una non-risposta in perfetto stile politichese dove non si scontenta nessuno.

Aldilà delle opinioni sul conflitto Ucraino-Russo decenza vorrebbe che il nostro Governo avesse una linea precisa e ben definita. Se ritiene che le sanzioni contro la Russia sono ingiuste Renzi dovrebbe dichiararlo e a questo punto la missione condotta oggi a Mosca sarebbe pienamente giustificabile. In caso opposto non è possibile imporre delle sanzioni e contemporaneamente andare a siglare dei nuovi contratti commerciali vietati dalle stesse sanzioni. D'Alema quando fece visita ad Hamas portando la sua amicizia non visitò il giorno dopo i territori dei coloni Ebrei che ricevevano quotidianamente i missili kassam. Si poteva essere daccordo o meno con certe amicizie ma almeno c'era coerenza.

L'Europa è (in teoria) nata sulla condivisione di concetti fondamentali quali la Giustizia, i diritti umani, la libertà di stampa, l'eguaglianza di tutte le persone, il diritto ad una vita dignitosa, l'uguaglianza religiosa. Oggi l'Europa è un crogiolo di interessi personali-finanziari-economici che nulla hanno a vedere con lo spirito dei fondatori. Chi ci governa oggi ha dimenticato che i nostri nonni sono morti per difendere quei principi e che ci sono persone che stanno morendo in questo momento in un angolo del mondo per aspirare ad un futuro per i loro figli dove quei principi siano il cardine di un nuovo Stato. Nonostante questo dobbiamo sorbirci il teatrino del 25 aprile, il giorno della memoria e tante altre ricorrenze usate oramai solo per dare una parvenza morale alle proprie azioni. Macabre messe in scena che danno da vivere a molti, che riempono i palinsesti televisivi ma che sono oramai prive di contenuti, proprio perchè i principali attori di queste sceneggiate sono i primi a dimostrare nella pratica che di quei valori non sanno cosa farsene.

Morte le ideologie è rimasta solo un'unica stella polare quella dell'arrivismo sociale e dell'arricchimento a tutti i costi. Viviamo in una società priva di valori e poi ci chiediamo come mai possono accadere determinate cose. Ricordo che quando ero bambino c'era una certa riprovazione sociale sui comportamenti e spesso si era soliti sentire la frase "non possiamo fare così se no altrimenti poi la gente cosa dirà?"

Oggi la nostra classe dirigente non ha più quel problema in quanto la "gente" non dice più niente e se mai lo dovesse fare c'e' sempre una ricorrenza o una bella frase da utilizzare per coprire le proprie malefatte qualora qualcuno abbia ancora il pudore di volerle coprire, altrimenti si sentiranno delle frasi quali "a mia insaputa" o "ne avevo bisogno".

A proposito questa mattina quando hanno detto a Putin che dopo colazione avrebbe dovuto incontrare Renzi lui ha risposto "Renzi chi ?".

 

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Articolo pubblicato il 05/03/2015