“Questioni di donne” al Teatro Erba

Grande successo e terzo anno di repliche per la commedia scritta e diretta da Ivan Fabio Perna

Ogni 8 Marzo, da vent’anni, le cinque ex-compagne del Liceo D’Azeglio di Torino, classe III B, si ritrovano per trascorrere insieme la Festa della Donna.

Ma quest’anno una dello storico gruppo non ci sarà, perchè Patrizia le ha lasciate a causa della leucemia, un mese prima del loro tradizionale appuntamento.

Appuntamento che come consuetudine si svolge a casa di Margherita che, costretta su una sedia a rotelle, sogna di fare la cantante, ma non riesce a trovare il coraggio di fare il grande passo.

A farle compagnia, la sua migliore amica, Claudia, attrice, apparentemente sicura di sé, sempre in cerca dell’uomo giusto, Laura, bellona mangia-uomini che nasconde un triste passato, Antonella, l’unica sposata del gruppo, burbera e combattiva, e Raffaella, dolce e svampita, grande divoratrice di pandori e anche lei con un segreto inconfessato.

In questo 8 Marzo, le cinque ragazze, durante un pigiama-party, complice una farcitura del pandoro molto particolare, riusciranno finalmente a dirsi quello che in vent’anni anni si sono sempre tenute nascoste per pudore e vergogna, a confessare l’inconfessabile e a chiarire finalmente questioni rimaste in sospeso fin dai tempi della scuola.

E tra risate, maliconìa e ricordi,  si renderanno finalmente conto che la loro amicizia è stata e rimarrà la cosa più importante della loro vita.

Ivan Fabio Perna, autore e regista dell’opera, riesce a dipingere un quadro “femminile” davvero azzeccato attraverso dialoghi serrati, regia piena di ritmo e una colonna sonora quanto mai centrata grazie alle canzoni di Mina e Lucio Battisti: l’interpretazione di “Parole Parole”, celebre duetto fra la “Tigre di Cremona” e Alberto Lupo, da parte delle cinque protagoniste è da antologia del teatro.

Protagoniste, davvero brave che sono, in rigoroso ordine alfabetico: Milena Albertone, Paola Anastasio, Monica Carelli, Tiziana Dentico, Daniela Freguglia e Sabrina Scolari.

Ho avuto il piacere di assistere a “Questioni di donne” insieme a Antonio Sarasso, grande amico, oltre che affermato attore di cinema e teatro e non ho potuto fare a meno di chiedere un suo autorevole parere: “Una commedia molto bella, con un testo davvero interessante. La dimostrazione che ci sono in giro autori giovani molto validi. Ivan è uno di questi, senza dubbio. Una commedia, ripeto, davvero riuscita, con una splendida regìa e delle attrici magnifiche. Opere come questa meritano di essere viste. Sai, oggi purtroppo, e sottolineo, purtroppo, si va poco a teatro, ma consiglio caldamente a tutti di venirla a vedere. Oltre a ridere, fa anche pensare. In un momento come quello che stiamo vivendo, bisogna ridere sempre, ma non dimenticare di pensare. Questa commedia, come ti dicevo, fa ridere, ma fa anche pensare, perché tratta degli argomenti molto attuali. Se a tre anni dal debutto si continua a replicarla, vuol dire che il pubblico ha capito cosa andare a vedere e cosa no. Questa commedia è da vedere”.

Lascio ora la parola all’autore e regista, Ivan Fabio Perna, che con la solita trascinante simpatia ha commentato la commedia e non solo…

Ivan, mi viene in mente un aggettivo…eclettico! Dalla commedia brillante (“Ti amo da morire”, ndr) a Edgar Allan Poe, fino allo spettacolo di stasera, molto profondo nei contenuti.

Ti ringrazio del complimento, lo apprezzo molto. E’ successo che tanti anni fa, mi sono chiesto cosa volesse dire scavare nell’universo femminile, e nonostante io abbia ben poco di femminile…(ride, ndr)…ho cercato nella mia parte “autoriale”…anche documentandomi, perché, tra l’altro, questa ragazza, Margherita Giacoletti, esiste  davvero e fa la cantante. “Questioni di donne” è stato scritto nel 1998, quando lei, Margherita, sognava di fare la cantante. Quindi un desiderio, un sogno che si è avverato. La cosa bella è che il testo prosegue, è diventato un libro, è in traduzione per il mercato americano, quindi non posso fare altro che esser contento. E’ un testo che merita e per me è molto gratificante continuare a lavorarci.

Come ti sei trovato a lavorare con sei donne?

E’ stato meraviglioso! Ho cominciato nel 1998, ero molto giovane e, diciamo, non mi sapevo comportare più di tanto con le attrici…cioè…bisogna arrivare puntuali, bisogna trattare tutte quante alla stessa maniera, non ci deve essere nessun tipo di rivalità, non devono pensare che io preferisca una piuttosto che un’altra…questa è stata una grande scuola, perché mi ha insegnato come essere un buon regista con tutti.

Ho notato che ti chiamano “Maestro”.

Sai, quando un regista rimane nella memoria di un attore per tanto tempo, si merita magari questo appellativo…Maestro…che di solito viene dato quando si ha un grande rispetto. Personalmente non lo prendo come un qualcosa di cui vantarmi, ma come un riconoscimento per il fare bene il mio mestiere.

Una commedia che dimostra come l’8 Marzo non sia solo una festa per andare a vedere gli spogliarelli maschili…

Nooo…(ride, ndr)…direi proprio di no. Quando ci è capitato di farlo proprio l’8 Marzo, abbiamo avuto parecchio pubblico femminile. Diciamo anche che questa storia dello spogliarello maschile sta anche passando di moda…

Senti…so che oltre ad essere un grande autore, attore e regista, ti occupi anche di doppiaggio…

Hehehe…siii…è stato per me un grande piacere lavorare con un ragazzo giovane, che si chiama Davide “Drama”, che insieme a Lorenzo “Sidera”, ha uno studio di registrazione a Torino, il “Mercuro Kromo”. Siamo partiti insieme a fare questo progetto, di cui ho avuto la direzione, cioè il doppiaggio di un film di prossima uscita, “La promessa del sicario”. Di doppiaggio mi sono occupato molto poco, anche se lo sapevo fare. Mi hanno chiesto di restituire un doppiaggio il più naturale possibile ed è quello che ho fatto. Insieme a Davide ci siamo proprio “buttati” a vedere il nostro modo di dirigere ed effettuare il doppiaggio di un film e ti posso garantire che abbiamo fatto un ottimo lavoro. Tra noi c’è molto affiatamento e questo  è molto importante. Quando si fa spettacolo,  non ci deve essere timore tra chi ha il ruolo del comando e chi, diciamo così, deve lavorare per te. Ci deve essere rispetto reciproco, e le persone che lavorano per te, devono essere fiere di lavorare per te, mai per timore a mai per paura. Non si arriva a niente così. Io e Davide siamo riusciti a instaurare questo tipo di rapporto. E’ stato molto bello e molto divertente.

Ok, spero di vedere presto sul grande schermo questo film e di gustarmi il vostro lavoro e naturalmente di rivederti sul palco…ma come…???

Mah…non saprei…comunque sei sempre il benvenuto!

Le foto del servizio sono di Tina Rossi Ph.

Stay always tuned !!!

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 05/03/2015