Delitto Nemtsov

Ridde di ipotesi, anche le più fantasiose

A poche ore dal delitto di Boris Nemtsov avvenuto nella serata di venerdi a Mosca si sono scatenate ridde di ipotesi, anche le più fantasiose.

Chi fa il mestiere di investigatore nella polizia però conosce alcune regole fondamentali da utilizzare per identificare la matrice di un delitto. Non si parte mai da teorie utili perlopiù alla propaganda ma da fatti concreti a disposizione degli investigatori.

1) L'omicidio è avvenuto in uno dei punti più controllati del pianeta, pertanto chi ha agito sapeva che nonostante tutto poteva contare su diverse complicità.

2) 5 delle 7 telecamere che riprendevano quel punto erano fuori uso, informazione che possono essere a conoscenza solo coloro che lavorano nel sistema di sicurezza della piazza rossa.

3) Uno spazzaneve transita in una Mosca priva di neve con precisione Svizzera ed occulta la visuale dell'unica telecamera funzionante... strano vero ?

4) Nemtsov viene colpito alle spalle con quattro colpi distribuiti al fegato, testa e cuore, tutti organi vitali con una precisione che fanno pensare ad una mano di un professionista piuttosto che a un ex amante incazzato della modella Ucraina con cui si stava accompagnando.

5) la matrice islamica è fumo negli occhi, i terroristi Islamici hanno tecniche completamente differenti e generalmente sono anche piuttosto grossolani, l'auto usata con la targa dell'Ossezia è un chiaro segnale di depistaggio.

6) l'uso di troll russi sui vari social network in una massiccia campagna di depistaggio farebbe propendere per una cosa programmata e pianificata da tempo.

Questi i dati oggettivi ed inconfutabili

Poi ci sono una serie di dati soggettivi che lasciano ai singoli la possibilità di formulare delle ipotesi che possono trovare più o meno credito.

Certamente pensare ad un commando Ucraino che arriva dopo 3.000 km di viaggio ed organizza con militare precisione l'agguato ad uno dei pochi politici Russi che difende l'Ucraina, il politico che due giorni dopo avrebbe dovuto essere alla testa della manifestazione contro Putin, sembra veramente una teoria bislacca.

Anche la pista della CIA lasciata intendere dal giornalista RAI Marc Innaro lascia il tempo che trova, ci si chiede infatti che senso avrebbe per la CIA uccidere un uomo che era considerato in Russia "un loro agente".

Quella Islamica non è neanche da prendere in considerazione per qualsiasi persona dotata di un minimo QI.

Nessuno invece si è soffermato su alcune evidenze macroscopiche e sul maggior indiziato che in questo caso non è sicuramente il maggiordomo di Vladimir Putin.

1) Si tratta di una prassi consueta (da quando Putin è al potere) di eliminare fisicamente i suoi oppositori, siano essi politici o giornalisti, inutile fare qui l'elenco dei 137 giornalisti russi morti da quando lo Zar è al potere.

2) Sapeva benissimo che con un buon depistaggio non correva alcun rischio internazionale sia a livello mediatico che politico.

3) lancia un messaggio forte ai suoi oppositori.

4) può approfittarne per colpire (in ritorsione) qualche Stato o qualche organizzazione a lui scomoda che emrgerà dalle indagine che lui stesso dirige. Questa cosa è fantastica: la Comunità Internazionale chiede un'indagine veloce al maggior indiziato, è come se in Italia il processo antimafia fosse stato presieduto da Provenzano.

5) Un ultima domanda ma forse la più importante che tutti dovrebbero farsi.... perchè Putin non avrebbe dovuto comandare l'eliminazione di Boris Nemtsov ??

 

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Articolo pubblicato il 02/03/2015