Candia (TO) festeggia i vent’anni del Parco provinciale del Lago

Un lago formatosi ventimila anni fa in un ambiente unico, oggi tutelato da un Sito d’interesse Comunitario e dalla Rete Ecologica Provinciale

 Il 1° marzo del 1995 con la Legge regionale 25 veniva sancita ufficialmente l’istituzione del Parco provinciale del Lago di Candia, il primo del suo genere in Italia.

L’idea di tutelare con un Parco l’ambiente lacustre di Candia era stata promossa sin dall’inizio degli anni ’90 ed oggi il Parco è un esempio di salvaguardia per l’intero Paese: il lago e le specie che ne popolano le acque e le sponde sono stati recuperati e difesi, mentre la ricerca scientifica, le attività didattiche e la valorizzazione turistica vanno di pari passo e si sostengono reciprocamente.

Le attività sportive che si svolgono sul Lago e intorno allo specchio d’acqua rispettano la fauna e la flora. Il Lago di Candia è uno dei bacini lacustri più intatti dell’intera Pianura Padana, esempio di una biodiversità tutelata dalla devastazione urbanistica ed ambientale. I numeri dei visitatori, in costante aumento(oltre tremila studenti in visita ogni anno), testimoniano la validità e l’interesse suscitato dalle esperienze di tutela realizzate.

Sono passati ventimila anni da quando il Grande Ghiacciaio Balteo, nel suo ritiro all'interno della Valle D'Aosta, trasformò la precedente pianura in una corona di colline con una depressione centrale, colmata da paludi e laghi: Sirio, San Michele, Viverone e Candia. Gli specchi d’acqua che oggi riflettono il verde paesaggio canavesano sono accomunati dalla stessa origine ma non dal medesimo destino, perché, a differenza di altri, il Lago di Candia riverbera un paesaggio che si è mantenuto esente da eccessive interferenze da parte dell’uomo.

La scarsa edificazione sulle rive e la minor pressione turistica hanno permesso al bacino lacustre di conservare notevoli condizioni di naturalità, che fanno del lago e della vicina palude una delle più importanti zone umide del Piemonte (e non solo). Ne è conferma l'inserimento fra i Siti di Interesse Comunitario ai sensi della Direttiva "Habitat" dell'Unione Europea.

I quasi 350 ettari che sono tutelati dal Parco comprendono il lago, la palude e la paludetta. Situato fra il paese omonimo, Vische e Mazzè, ad una quota di 226 metri sul livello del mare, il Lago di Candia ha una superficie di 1,5 Km quadrati e una profondità media di 4,7 metri. E’ alimentato da alcune sorgenti situate lungo la costa meridionale, mentre il deflusso delle acque avviene attraverso il Canale Traversaro, zona di particolare interesse per la vegetazione. Le specie floreali presenti sono oltre quattrocento.

 Tra di esse alcune varietà idrofile non comuni come il Trifoglio fibrino, l'Utricularia, la Potentilla palustre e la rarissima Violetta d'acqua (Hottonia palustris). Situato sulla rotta sud-occidentale degli uccelli migratori, il Lago è un importante luogo di sosta per i volatili svernanti e di passo.

 Tra le duecento specie censite vi sono il Tarabuso, il Tarabusino, l'Airone rosso e la Moretta, che ha fatto del Parco uno dei principali siti di nidificazione in Italia. Sul lago insistono fin dal XVI secolo diritti di uso civico per la pesca professionale, unica fonte di sostentamento fino a pochi decenni or sono per decine di famiglie locali. Tra le specie presenti, la Carpa, la Tinca, il Luccio (oggetto negli anni scorsi di un progetto di reintroduzione), il Cavedano, la Scardola, il Persico Trota, il Persico Reale e il Pesce Gatto. Il Parco è interessante non solo per l'ambiente lacustre, ma anche per gli spazi circostanti: boschi, canneti e prati.

 La presenza del Parco si pone come elemento di tutela del territorio e di possibile sviluppo dell'area. Si può visitare a piedi, in bicicletta o in barca. Il progetto “Life Tre laghi”, ha consentito il recupero naturalistico della palude, un tempo asciutta e dal 2006 progressivamente ricolonizzata da flora e fauna autoctona

Dal 2013 il parco viene gestito direttamente dalla Provincia – oggi Città Metropolitana. Il Parco del Lago di Candia è stato oggetto di interventi forestali per il miglioramento dello stato fisionomico e strutturale dell’habitat del bosco igrofilo, la conservazione degli habitat presenti all’interno del SIC (Sito di Interesse Comunitario).

 E’ stata inoltre realizzata una fascia arboreo - arbustiva lungo il perimetro della palude (con finalità di connessione ecologica e di protezione della palude stessa) e di un rospodotto lungo Strada Provinciale 84 Candia-Caluso (la cui prima realizzazione risale peraltro all’inizio del 2000, prima iniziativa di questo tipo in un parco provinciale). E’ stato inoltre avviato il contenimento delle specie esotiche animali e vegetali che minacciano l’integrità dall’ambiente, in particolare il Fior di Loto e il Gambero Rosso della Louisiana.

La primavera sta dando le prime avvisaglie e lo scenario lacustre sarà particolarmente invitante.

 

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 05/03/2015