OSCE : gli Ucraini pensano che sia una specie di forza di pace o di interposizione

Ma in realta’ ha solo il compito di monitorare e scrivere dei rapporti

Sloviansk e’ una citta’ di confine, citta’ dove convivono coloro che guardano all’Europa con coloro che invece vorrebbero tornare al vecchio sistema Sovietico. I negozi sono ben riforniti a smentire alcune voci circolate su internet circa la mancanza di generi alimentari. Il riscaldamento funziona regolarmente e la gente prosegue la sua normale vita pur nelle ristrettezze della crisi economica. Nella piazza centrale i bambini giocano spensierati e le vie sono trafficate di persone ed auto. In citta’ non si vedono molti militari ed anche i segni di distruzione sono oramai relegati solo alla periferia nella zona dell’Ospedale.

E’ difficile dire quale sia la percentuale di coloro che vorrebbero tornare ai tempi dell’Unione Sovietica certo che sarebbe puerile nascondere il fatto che qui i “pro russi” ci sono e si vedono. Li riconosci facilmente perche’ se parli in Ucraino ti guardano male (anche la reception del mio Hotel) cosi’ come se giri per strada con la coccarda Ucraina. La sensazione e’ pero’ che non abbiano nessuna intenzione di imbracciare le armi, nella loro testa vedrebbero di buon occhio l’arrivo dell’Armata Rossa (invece non tanto quello dei tagliagole DNR) per poi magari avere il raddoppio delle pensioni ma senza rinunciare ad alcun beneficio che hanno ottenuto negli anni con il Governo Ucraino. Come ho gia’ detto piu’ di una volta essere Patrioti Ucraini a Sloviansk e’ difficile e bisogna guardare ai tanti volontari che operano qui come a degli eroi silenziosi.

Ognuna delle due parti in gioco e’ convinta di stare dalla parte giusta: i “pro russi” dicono che presto arrivera’ l’esercito Russo e riconquistera’ la citta’, gli Ucraini dicono che gli avversari non hanno attualmente abbastanza uomini e mezzi per riconquistare la citta’ e che tenteranno prima di portare a termine l’operazione Mariupol. Entrambi sono daccordo su una cosa... che la Tregua Minsk 2 e’ una pagliacciata se possibile ancor piu’ grottesca della precedente tregua, una messa in scena per gli occidentali che permette loro di avere un po’ piu’ la coscienza pulita in una tematica cosi’ delicata come una guerra dove generalmente diritti civili e liberta’ vengono sacrificati sull’altare del business.

Arrivato da Kiev con il treno veloce Hyndai mi trasferisco all’Hotel Ukraina dove con mia sorpresa noto che ci sono parcheggiate nel retro quattro fuoristrada con i simboli dell’OSCE. La mattina seguente mi reco nella sala colazioni e noto un tavolo con una decina di persone che sta facendo un briefing. Aspetto che finiscano e poi seguo uno dei partecipanti all’esterno con la scusa di fumarmi una sigaretta.

Attacco bottone e scopro che e’ Norvegese e che da due mesi sta partecipando alla missione OSCE di monitoraggio. Cerco di essere il piu’ amichevole possibile per “estorcere” qualche informazione o qualche dritta ma mi accorgo che forse conosco meglio io la realta’ di lui. Quando gli chiedo cosa ne pensi del fatto che la popolazione Ucraina si senta tradita dall’OSCE lui annuisce e mi dice che non potrebbe essere altrimenti in quanto gli Ucraini pensano che l’OSCE sia una specie di forza di pace o di interposizione.

Ma in realta’ loro hanno solo il compito di monitorare e scrivere dei rapporti, per assurdo se vedono bombardare un asilo il loro compito e’ di scrivere in una mail l’indirizzo dell’asilo, che tipo di armi sono state usate e quanti morti ci sono stati, null’altro. Gli chiedo come mai non hanno “mai” visto i Russi a Donetsk in quanto e’ pieno di armi russe, la risposta e’ ancora piu’ disarmante delle altre.. mi dice che il loro compito e’ di annotare ad esempio il modello di Tank che vedono non a chi appartiene. Aggiunge che sta a chi legge informarsi sul fatto che gli Ucraini non hanno i T72 che si vedono a Donestk, non all’OSCE dire che c’e’ l’esercito russo.

Nonostante questa colossale presa in giro avrei avuto piacere poter passare una giornata con loro per capire come lavorano. Mi danno un contatto a Kramatorsk ove c’e’ il team responsabile per la zona di Debaltseve. Telefono immediatamente ma mi dicono che dovrei fare richiesta ufficiale al Quartier Generale a Kiev ed attendere un paio di giorni per una intervista (di andare con loro non se ne parla) e che comunque non sanno nulla della situazione di Debaltseve in quanto i terroristi non li fanno entrare.

Nei quattro giorni di Sloviansk solo l’ultimo giorno ho visto uscire due loro mezzi, negli altri giorni mi e’ sembrato che l’attivita’ piu’ gettonata fosse lo Jogging dopo la colazione con tutina aderente e scarpe da ginnastica. Una cosa curiosa che abbiamo notato tutti e’ come le loro macchine siano sempre perfettamente pulite a differenza di tutte le altre (per non parlare dei mezzi militari) che in questa stagione sono particolarmente sporche.

In generale ho avuto conferma che l’OSCE e’ un carrozzone inutile, che costa tanti soldi e che alimenta false speranze nella popolazione (un po’ come i caschi blu), una specie di associazione dove poter piazzare amici degli amici con un lauto stipendio elargito per fare poco o nulla di utile alla popolazione locale.

 

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Articolo pubblicato il 28/02/2015