Regione Piemonte: Giunta a termine?

Colpo di scena di Chiamparino in Consiglio Regionale

Dopo aver dichiarato negli ultimi giorni “Continuerò a lavorare in assoluta tranquillità”, Sergio Chiamparino, in apertura della seduta del 24 febbraio, ha corretto il tiro, manifestando la sua disponibilità alle dimissioni, qualora nel corso dell’udienza del 9 luglio la causa per le firme false promossa da Patrizia Borgarello non sia conclusa con un verdetto a suo favore.

Il Presidente non si limita a quest’annuncio, ma puntualizza: “Propongo all’Aula di sottoscrivere, di qui a luglio, giorno in cui si conoscerà la decisione del Tar in merito ai ricorsi sulle liste elettorali, un’agenda politica che includa una serie di temi da trattare nell’interesse del Piemonte e dei piemontesi”, per poi proseguire, “ per quanto riguarda la affermazioni di Soria  non ho difficoltà a dimostrare in qualunque sede la falsità delle sue dichiarazioni.

I miei legali stanno valutando le possibilità di sporgere querela, dal momento che si tratta di dichiarazioni che si riferiscono a fatti risalenti a un decennio fa e sono numerose le difformità tra quanto affermato da Soria nel corso dei vari processi”.

“Sui ricorsi - ha continuato il presidente della Giunta, la nostra vittoria politica è stata netta e inconfutabile ma il Piemonte vive una fase di passaggio su molti fronti. Alla luce del momento  delicato che sta vivendo la Regione( Piano sanitario precommissariato, tagli dei fondi strutturali, legge di riordino delle province e delle partecipate), prosegue e conclude Chiamparino.

Il dibattito è stato aperto dal M5S, che ha visto l’intervento del capogruppo Giorgio Bertola e dei consiglieri Davide Bono, Stefania Balzella  Federico Valetti e Mauro Campo.

La risposta è lapidaria:” Bilancio, nuova legge elettorale entro un mese e poi subito alle elezioni. Questo è l'unico patto che intendiamo sottoscrivere con Chiamparino. Se intende realmente governare il Piemonte in questa condizione di diffusa irregolarità, lo faccia, se ci riesce, con i voti della sua maggioranza, sintetizza il presidente Giorgio Berola.”

“L’annuncio di rimettere l'incarico a seconda di come procederà la questione firme falsa davanti al Tar, sostiene Davide Bono appare come una minaccia nei confronti della sua stessa maggioranza. Un regolamento di conti tutto interno al PD. Per poi concludere: ”a proposito di annunci disattesi, stiamo ancora attendendo la querela di Chiamparino nei confronti di Soria per aver dichiarato di avergli “donato” migliaia di euro di dubbia origine. Querela ampiamente annunciata ai mezzi d'informazione ma, alla prova dei fatti, non ancora presentata”.

Per FI sono intervenuti il capogruppo Gilberto Pichetto e i consiglieri Claudia Porchietto, Gian Luca Vignale e Diego Sozzani. “A differenza di quanto successo nella scorsa legislatura - ha sottolineato Picchetto – questa mattina la minoranza si è presentata senza cartelli e senza incitare proteste perché ha deciso di discutere civilmente su fatti oggettivamente gravi. Al centro del dibattito odierno c’è la legalità, il ‘cavallo di battaglia’ maggiormente utilizzato dalla maggioranza nel corso della campagna elettorale.

Per quanto riguarda la proposta del presidente della Giunta non abbiamo problemi né sui temi né sui tempi: la sola cosa che c’interessa è il bene del Piemonte e dei piemontesi che speriamo non siano stati presi in giro proprio nel nome della legalità”. Per il PD hanno preso la parola il presidente Davide Gariglio e i consiglieri Paolo Allemano e Andrea Appiano.

“Il presidente Chiamparino - ha dichiarato Gariglio - gode della nostra massima fiducia sua per quanto riguarda la questione Soria sia sulla questione firme e rigettiamo ogni parallelismo con la precedente maggioranza consigliare perché il piano giuridico non è il medesimo  Rivendico la correttezza e l’onestà del Pd. Siamo per fare la massima chiarezza. Se qualcuno ha violato le regole, conclude Gariglio, me ne assumo le responsabilità”.

Il capogruppo di FdI Maurizio Marrone ha sottolineato che “la situazione è molto diversa da quella della Giunta precedente innanzitutto perché allora i problemi riguardavano liste di gruppi minoritari mentre ora il listino é del presidente. Se per agenda condivisa il presidente della Giunta intende individuare temi e tempistiche di approvazione di provvedimenti importanti come quello della casa, allora stiamo parlando di un confronto tra maggioranza e minoranza nell’interesse della regione”.

La capogruppo della Lega Nord Gianna Gancia, ritorna sul rapporti tra gli organi di stampa e “certa magistratura ha notato che “nella scorsa legislatura la Magistratura non ha tenuto conto del risultato elettorale ma solo delle irregolarità perché viviamo in un paese in cui l’azione politica è condizionata dalla magistratura, che si appoggia alle testate giornalistiche maggiori a favore soprattutto del centrosinistra”, per poi concludere “Chiamparino vuole dimettersi? Lo faccia subito.

Noi siamo stati i primi ad avere chiesto le dimissioni immediate. Non possiamo aspettare anni la decisione dei magistrati. Sulle firme false non ci sono dubbi, il reato è stato commesso, e ora è necessario dare un segnale di pulizia e correttezza».

Il capogruppo di Sel Marco Grimaldi, ha dichiaro che anche se “non condividiamo tutte le scelte e le decisioni della Giunta, siamo convinti sia lui il presidente di cui il Piemonte ha bisogno”.

Al termine del dibattito il presidente Chiamparino ha ringraziato i consiglieri per il tono e per la sostanza degli interventi e ha ribadito di avere profonda fiducia sia nella magistratura sia nella politica, nella convinzione che “presentare oggi le dimissioni avrebbe potuto forzare in qualche modo il giudizio dei magistrati. Non possiamo deresponsabilizzarci e dobbiamo governare la nave con coerenza ed equilibrio fino a quando si può”.

Conclude con una nota il presidente del consiglio regionale Laus che auspica “una sintesi nell’impegno di governo preso con i piemontesi quando siamo stati eletti”.

Anche l’On Allasia e il consigliere Alessandro Benvenuto della Lega Nord, prendono posizione con un comunicato che fa riferimento alle “ troppe questioni ancora aperte, o comunque chiuse con estrema rapidità o leggerezza, che hanno seriamente minato l'apparente integrità morale della sinistra piemontese.

Le accuse di Soria, il caso Murazzi, le giunte fantasma in V circoscrizione, oltre alle firme false, gettano più di un'ombra sulla correttezza e sull'onestà del Pd. La campagna elettorale di Chiamparino, incentrata su trasparenza e moralità, si è già dissolta nel nulla. La soluzione migliore, a questo punto, è il ritorno alle urne il prima possibile ".

Vorremo conoscere il perché l’ex presidente Cota e l’On.Allasia non abbiano promosso, in modo ufficiale il conteggio dei voti e, se del caso, l’istanza al Tar Piemonte dopo le elezioni regionali. Iniziativa portata poi avanti, in modo solitario da Mario Borghezio e Patrizia Borgarello.

I partiti di opposizione, ribadiscono, nella sede consigliare, le dichiarazioni rese dopo l’udienza del 19 febbraio e quasi tutti invitano il Presidente Chiamparino a presentare le dimissioni, non accettando, almeno a parole, la proposta da lui avanzata. Nei prossimi sei mesi, aumenterà il pressing sulla giunta o il dibattito odierno rappresenterà solamente una farsa?

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Articolo pubblicato il 25/02/2015