Buone notizie per il futuro economico dell' Italia, anche se rimasta indietro rispetto a Francia, Germania ed Inghilterra
L' Italia beneficerà del traino complessivo dell' economia dell' Eurozona, a partire dalla seconda metà del 2015 , come da sempre avviene essendo inserita in un sistema globalizzato e a forte import-export tra gli Stati membri dell' UE.
Nell'eurozona l' attività economica ha avuto una crescita positiva negli ultimi mesi , spingendo le imprese ad assumere più personale, come indica un sondaggio dell' agenzia Markit .
Markit composite, indice basato sulle dichiarazioni dei responsabili degli acquisti delle aziende , per il mese di febbraio registra un punteggio di 53,5 , da 52,6 in gennaio , dove 50 indica espansione, mentre sotto 50 punti una contrazione.
Le imprese assumono personale alla velocità più elevata dall'agosto 2011, per soddisfare la domanda complessiva di beni e servizi , indica l'indagine.
I servizi fanno la parte del leone
Il terziario avanzato , cioè servizi alle imprese , attività commerciali non tradizionali come e - commerce , ed altre attività su internet vanno particolarmente bene - sostiene Markit - superando , in crescita percentuale , quella della produzione industriale.
Allo stesso tempo, l' abbassamento dei prezzi del petrolio ha contribuito a ridurre i costi di produzione per molte aziende in tutta Europa.
Crescita selezionata in Europa tra le maggiori economie.
In Germania la crescita del settore dei servizi ha più che annullato un rallentamento nella crescita della produzione manifatturiera.
La Francia ha avuto la prima ripresa dell'attività economica dall'aprile dello scorso anno, con la crescita più veloce dall 'agosto 2011.
La Markit dati sostiene che la zona euro sta diventando sempre più basata sul settore dei servizi , dove l' Italia è carente . Ad esempio, in Italia il settore dell' industria del Software sia per PC che per i grandi sistemi aziendali - definiti Mainframe - non è un vantaggio per la nostra esportazione in questo comparto e per servizi attinenti ( consulenza, manutenzione , etc ) . L'informatica è la base di conoscenza e comunicazione da tempo più utilizzata in Europa e nel mondo , ma i nostri programmi SW per computer di produzione italiana sono solo utilizzati entro i confini nazionali e praticamente sconosciuti dalle aziende estere.
Ciò è emblematico per quanto riguarda la nostra competitività rispetto alle società avanzate , dove vengono utilizzati i sistemi informatici al top sia per utilizzo interno alle società industriali e di servizi , sia per proporre i propri prodotti per l' esportazione , in un sistema che viene definito “ Reticolare “ , cioè dove non ha molta importanza la localizzazione precisa del luogo di produzione e smistamento .
L'Europa sta assistendo ad un recupero, definito "fiorente attività nel settore dei servizi in collaborazione con il settore manifatturiero che è essenzialmente statico ", dalla RBC Capital Markets in una nota della ricerca.
L' anello debole della catena economica europea : la Grecia
La turbolenza in Grecia ha avuto scarsi effetti sulla zona euro. "Non ci sono segnali di rallentamento dovuto alla Grecia con la sua crisi del debito, la crescita economica va intensificandosi e cerca di guadagnare ulteriore terreno nei prossimi mesi", sostiene un analista dell' Agenzia RBC.
Anche in mezzo alla congiuntura economica greca , tuttavia, vi sono alcune zone di luce all'orizzonte. Il prezzo del petrolio è basso e la Banca Centrale Europea è pronta a prendere alcune misure per rilanciare l'economia. L' allungamento del periodo di rimborso del debito della Grecia di sei mesi, fortemente osteggiato da Angela Merkel , è stato approvato proprio in questi giorni , a partire da Gennaio , quindi con scadenza a giugno 2015.
Tsipras, che si sta man mano dimenticando della sua attitudine a voler depennare la parola troika dal suo vocabolario, come anche quella locuzione detestata di " memorandum d' intesa con la troika " , non ha altre scelte che accettare ciò che l' Europa Unita gli offre su un piatto d' argento, posto che il suo programma di risanamento dei conti vada avanti. Un nuovo piano con linee guida economiche da rispettare dovrà da lui essere sottoposto all' UE per l' approvazione proprio in questi giorni .
Altre soluzioni alla crisi economica greca non ce ne sono, a meno che non si rivolga alla Russia , o alla Cina , ma qui si parlerebbe di fantaeconomia : Tsipras non ha nessuna intenzione di cadere dalla padella nella brace , già abbiamo scritto che è troppo astuto , da bravo greco , per cadere in questi errori dove avrebbe non più uno ma due creditori ( EU in primis per i vecchi debiti , ed un altro Paese in secundis ), e che razza di creditori .
L' Europa si accontenterebbe di un ripianamento del debito greco essenzialmente economico , la Cina invece tenderebbe a comprarsi letteralmente i territori greci, come sta facendo in Africa. La Russia invece non vedrebbe l'ora di estendere la sua influenza politica in Grecia , Paese che si affaccia sul Mediterraneo e che fa quindi gola a Putin . E qui viene richiamato un articolo in cui avevamo scritto su Civico20news che la tradizione greca è sempre stata , fin dall' antichità, quella di un Paese particolarmente ostico ad invasioni, anche di tipo politico , a imbarbarimenti “ vari da parte di altri paesi, e geloso custode della propria autonomia sotto diversi aspetti.
Il famoso memorandum costituito dalla troika “è fallito da solo”, ha dichiarato Tsipras nel suo discorso d'insediamento , proseguendo sulla linea decisa con il ministro delle Finanze Yanis Varoufakis. Di conseguenza “il nostro governo non deve chiedere la sua estensione perché non può chiedere un’estensione degli errori. Al contrario, chiede un nuovo accordo ponte con i prestatori fino a giugno per rinegoziare il suo debito. La Grecia vuole un accordo sostenibile e, ad essere sincero, sono sicuro lo raggiungeremo”. “Nelle trattative – ha aggiunto – non esistono solo i tecnocrati ma anche altri fattori. E questi sono il popolo greco e gli altri popoli dell’Europa”.
Come “ altro popolo d' Europa “ quello italiano è sempre ai primi posti nell' UE per quanto riguarda la produzione industriale , mentre la Grecia è il fanalino di coda insieme a Cipro. Difficile che la Grecia si possa riprendere in soli sei mesi quindi ( l' allungamento dei termini verso la troika arriva a fine giugno 2015 ) , come invece le augureremmo.
Fortunatamente in Italia abbiamo una solidità industriale - se non più intatta per le delocalizzazioni verso Paesi a più basso costo della manodopera- ancora in grado di competere sul piano della qualità e del Made in Italy che è sempre richiestissimo nel mondo.
Dall' “annus horribilis” rappresentato dal 2008 , in cui si manifestò la grande crisi finanziaria mondiale , sono passati 7 anni, i famosi sette anni di vacche magre di biblica memoria . Senza diventare nemmeno troppo evangelici nel seguire il vecchio e nuovo Testamento, tutti i segnali indicano che l' Italia dovrebbe agganciarsi alla ripresa economica in atto nell' Eurozona a partire dal 2015 .
Saranno sette anni di vacche grasse quelli a venire? Amando il nostro bellissimo ed artistico Belpaese ci si potrebbe scommettere , anche se per scaramanzia, non troppo amata dai preti che però credono nei cicli biblici bovini, sarebbe perfino meglio non dire nulla : troppe volte ci è stata annunciata la ripresa da tutti i governi a cominciare da Monti , se non addirittura dal cavaliere, ma questo è un altro discorso che ci porterebbe lontano e che lasciamo agli amanti delle promesse elettorali.
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Articolo pubblicato il 22/02/2015