Lo scandalo del falso infortunio all’ Ospedale Molinette di Torino

Quando il sistema di verifica delle disabilità è fortemente inadeguato

Apprendiamo con rabbia ed indignazione la notizia dell’ arresto del medico anestesista di origine iraniana in organico presso l’Ospedale San Giovanni Battista “Molinette” di Torino, accusato di una clamorosa truffa .

I mezzi di informazione (telegiornali regionali, nazionali e carta stampata, ecc.) hanno divulgato i retroscena che, tramite una messinscena mefistofelica, hanno permesso di  “inventare” e rendere credibile questo  grave “incidente” traumatico, con false lesioni permanenti paraplegiche,  causato da una simulata caduta dai gradini di accesso all’ ospedale in cui prestava servizio.

Un incredibile incidente-truffa che ha permesso al fantasioso “inventore di infortuni” di incassare fino ad ora 1.300.000 euro sia dall’ Ospedale, dalle Assicurazioni e dall’ Inps-Inail una pensione di circa 5000 euro al mese.

Solamente nell’ ultimo anno sarebbero stati erogati e non dovuti dagli Enti Previdenziali 60.000 euro.

Sembrerebbe una “sceneggiata” della commedia dell’arte (alla Totò per intenderci!), ma invece il fatto è  reale ed enormemente ignobile.

In ogni caso, volendo restare garantisti, prima di dare un giudizio in merito, affrettato e superficiale, attendiamo i risultati definitivi dell’ inchiesta della magistratura.

Tuttavia, come cittadino ultra indignato e nauseato (per dirla in modo eufemistico), non posso sottrarmi a legittime considerazioni sul caso.

Com’ è possibile che in un ambiente medico ospedaliero la “messinscena” architettata possa aver avuto spazio, credibilità e successo senza generare sospetti?

Nel contempo come lo stesso “imbroglio” abbia potuto concretizzarsi, attraverso il filtro dell’ iter burocratico che fa acqua da tutte le parti, in una concreta frode ai danni degli enti istituzionalmente interessati ed in ultima analisi alla collettività?

Quali connivenze, complicità, negligenze, ricatti, intimidazioni ed altre porcherie del genere hanno consentito la realizzazione di questo episodio di vergognoso ed incredibile  malaffare?

Questo potrebbe essere solo un clamoroso caso singolo, oppure costituire la punta dell’ iceberg che affiora in questo liquame di spudorata e delinquenziale sfrontatezza?

Pertanto c’ è da chiedersi il perché gli enti previdenziali, che hanno “avallato” questa procedura e riconosciuto la liquidazione dei danni economici, siano così strutturalmente fragili e così poco attrezzati a contrastare questi tentativi di truffa da guinness dei primati.

Oppure se questa “fragilità” procedurale-burocratica di filtro non nasconda ben altro di peggio.

La misura è stracolma e l’opinione pubblica pretende risposte veritiere, in tempi brevi, in quanto è intollerabile che, in una situazione di terribile crisi economico-sociale generalizzata, quotidianamente emergano fatti di questa gravità  che contribuiscono ulteriormente a dilatare il senso di scoraggiamento, di ribellione, di sfiducia e di disperazione che serpeggia tra la gente onesta.

La parola d’ ordine che spontaneamente circola su questo scellerato episodio è una sola: vergogna!

Purtroppo si conferma ancora una volta che al peggio non ci sono limiti.

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Articolo pubblicato il 19/02/2015