GrattaFuksas, la nuova sede unica della Regione Piemonte
Il Palafuksas

Si è dimesso il direttore dei lavori, indagato per presunte irregolarità negli appalti

Non se ne sentiva certo la necessità. Un’ulteriore vicenda opaca sta interessando la Regione Piemonte. La Magistratura, dopo i rilievi anche di carattere tecnico, operati nei mesi scorsi, sta indagando sulle vicende relative alla costruzione del grattacielo di via Nizza ove dovrebbe sorgere  il nuova palazzo(PalaFuksas), sede unica della Regione Piemonte. La giunta regionale ha fornito informazioni nella seduta del 17 febbraio e la discussione si è protratta per tutta la mattina.

“La Regione dà la massima disponibilità e collaborazione alla magistratura e  s’impegna a rafforzare le responsabilità e la vigilanza per arrivare al completamento dell’opera”.

Così ha affermato il vicepresidente della Giunta regionale, Aldo Reschigna, durante la comunicazione in Aula relativa alle recenti indagini della Procura della Repubblica di Torino sulla costruzione del Palazzo unico della Regione.

Il vicepresidente ha ricostruito i vari passaggi della vicenda, mettendo in luce come il rapporto con il progettista del grattacielo, l’architetto Massimiliano Fuksas, si sia modificato nel corso del tempo in maniera contraddittoria, con un suo primo assenso all’attuazione della variante migliorativa del progetto proposta dall’appaltatore Coopsette e poi con un successivo rifiuto e disconoscimento del progetto modificato.

Reschigna ha comunicato l’imminente nomina dei professori Paolo Napoli e Francesco Ossola rispettivamente alla direzione dei lavori, dopo le dimissioni dell’ingegner Carlo Savasta, e a integrazione della commissione di collaudo per rafforzare le operazioni di controllo sull’attività costruttiva.

La Regione riconosce le qualità e il prestigio di Fuksas ma pretende altrettanto rispetto, il pubblico non è sinonimo di corruzione e inefficienza. Continueremo a seguire gli sviluppi della vicenda, pronti a forzare anche le decisioni già assunte se sarà necessario. La concretezza dell’amministrazione regionale, continua l’assessore Reschigna, è testimoniata anche dal recente rafforzamento dell’ufficio per la trasparenza e l’anticorruzione, oltre all’impegno per l’aggiornamento continuo del sito web relativo al grattacielo”.

In apertura del dibattito il gruppo consigliare del M5S, ha preso posizione sull’intero progetto, con articolati interventi che, oltre al Presidente Bertola, ha visto coinvolti i consiglieri Federico Valetti, Mauro Campo, Stefania Batsella, Paolo Mighetti e Francesca Frediani. 

La richiesta prioritaria presentata alla Giunta, dal movimento 5 stelle, consiste nel “revocare l'incarico al dirigente regionale Luigi Robino, attualmente sotto indagine, e nominato (o meglio “promosso”) alla guida del settore Opere pubbliche, difesa del suolo, montagna e foreste.” Chiamparino, vergognosamente, ha detto che intende aspettare la sentenza di primo grado, ha sostenuto il capogruppo Giorgio Bertola.

 Ci troviamo di fronte a un RUP (Responsabile Unico del Procedimento) che affida i subappalti all'azienda del marito del Direttore che l'ha nominato. Nel frattempo, si domanda Bertola,” quanti appalti saranno assegnati da questo Assessorato”? Appare quantomeno opportuna una momentanea interruzione dell'incarico.

 Un aspetto sconcertante che emerge da questa vicenda, è il rapporto di commistione tra politica, amministrazione ed aziende appaltatrici, aspetti sintetizzati da Stefania Batzella M5S,”E’ opportuno inoltre aprire una riflessione sulla gestione dei grandi appalti nella Regione Piemonte. E' piuttosto singolare come i tre appalti più rilevanti affidati dall'ente negli ultimi anni siano stati vinti dalla stessa Cooperativa "rossa" incaricata alla realizzazione del GrattaFuksas. I cui dirigenti, peraltro, sono indagati a Firenze per la realizzazione del maxi cantiere del sottopasso dell'alta velocità per i reati di traffico illecito di rifiuti, associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, frode e truffa.

 Una cooperativa che, prosegue la consigliera Batzella, fino a qualche anno fa, era sull'orlo della bancarotta. Sarebbe il caso di porsi qualche domanda anche in questo senso, visto che è notorio che le cooperative rosse sono un buon bacino elettorale del centrosinistra. Se queste sono le premesse, la nostra Regione è davvero in buone mani”.

In prosecuzione di dibattito, il consigliere Campo, M5S ribadisce che” Nell'eventuale processo per la vicenda GrattaFuksas la Regione Piemonte ha il dovere di costituirsi parte civile. Sarebbe un buon modo per compensare, in minima parte, la scarsa vigilanza e le scelte scellerate delle scorse amministrazioni regionali, a partire da quella Bresso.”

La discussione è poi proseguita con altri interventi; il consigliere di Forza Italia Diego Sozzani  ha chiesto alla Giunta di chiarire i nuovi costi derivanti dai nuovi incarichi fiduciari affidati dalla Regione per il controllo dei lavori, mentre i consiglieri dello stesso gruppo Gilberto Pichetto e GianLuca Vignale hanno evidenziato l’importanza dei risparmi che il palazzo unico garantirà facendo venir meno contratti milionari di affitto e hanno ricordato il lavoro svolto dalla precedente Giunta per internalizzare una parte importante dell’attività, svolta dalla struttura regionale con conseguenti risparmi per l’ente.

 Per la capogruppo della Lega Nord, Gianna Gancia, è la  questione morale e la mancanza di Etica che caratterizza, ancor più il ruolo dell’Amministrazione Chiamparino in questa vicenda.  Dall’orgoglio per aver creato un’Amministrazione trasparente , quando rivestiva il ruolo della Presidente della provincia di Cuneo, Gancia guarda sconcertata le tante ambiguità e opacità che stanno emergendo nei rapporti tra il moralizzatore Fuksas e Chiamparino, che si è, sino ad ora distinto esclusivamente per gli aggravi  fiscale a carico dei Piemontesi, e non nel Governo della Regione, senza sentire il dovere di dimettersi di fronte a questi ed altri situazioni che si  susseguono sul suo cammino.

 Emerge poi,in modo evidente la commistione tra politica, funzionari impastati nei rapporti  con gli appaltatori del lavori. Sconcerto, nella conclusione del suo intervento, la  presidente Gancia lo riserva a certe insinuazioni apparse su un giornale nei confronti di autorevoli esponenti della maggioranza che ha governato il Piemonte nella passata legislatura, con notizie, interessate e prive di fondamento, forse fatte filtrare dalla magistratura.


Il capogruppo del Pd, Davide Gariglio, ha proposto di mettere online tutte le delibere e ha sottolineato alcuni elementi di inquietudine, dalla direzione artistica offerta a Fuksas ma mai formalizzata ai subappalti dati prima ancora di essere stati autorizzati e la commistione di interessi fra funzionari apicali dell’ente e chi segue l’appalto.

A conclusione del dibattito, l’intervento del Presidente Chiamparino che, anche un po’ infastidito per le posizioni critiche espresse e dalla richiesta di risarcimenti avanzate dal progettista, il compagno Massimiliano Fuksas, ha respinto le istanze a tutela dell’Ente regione avanzata da molti consiglieri intervenuti e dai richiami  alla dignità pronunciate da Gianna Gancia, ha così concluso “ribadisco l’impegno sul potenziamento della trasparenza”, se si dovesse andare a giudizio si valuterebbe se costituirsi parte civile. Quanto ai dirigenti, possono essere posti sotto indagine ma fino alla condanna non ci sono elementi per rimuovere nessuno.

Questa vicenda, unita ad altre avvenute in Piemonte e nella città di Torino, con gli appalti per il prolungamento della metropolitana sino a Piazza Bengasi, lasciano sconcertato il cittadino, che ritiene di essere amministrato da bande d’improvvisatori interessati e da incompetenti. La settimana si chiuderà con l’udienza del 19 febbraio dinanzi al Tar del Piemonte, ove esponenti qualificati del PD, dovranno rispondere per le presunte firme false sulle liste che portarono alla vittoria di Chiamparino.

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Articolo pubblicato il 18/02/2015