Confermate le indiscrezioni su un probabile invio di truppe italiane in Nord Africa

Il Ministero della Difesa italiano è in stato di allerta

Torino . IL  MINISTRO DELLA  DIFESA: "ABBIAMO L'ISIS A 350 KM DALLE NOSTRE COSTE, SIAMO PRONTI AD INVIARE 5MILA SOLDATI"

“Italia pronta ad inviare 5mila soldati in Libia per riportare la pace nel paese nord africano e per bloccare l’avanzata dell’Isis. “

Lo ha dichiarato il ministro della Difesa Roberta Pinotti che, in queste ore, sta analizzando con grande attenzione quanto avviene a poche centinaia di chilometri dall’Italia, sul suolo libico. Le minacce ISIS nei confronti dell' Italia non sono tardate ad arrivare .  "Prima ci avete visti su una collina della Siria. Oggi siamo a sud di Roma... in Libia", è l' ultimo annuncio ISIS , secondo quanto riferisce Rita Katz, direttrice del  "Site " . Il personale dell' ambasciata italiana a Tripoli è stato prontamente evacuato via mare, e la sede è stata temporaneamente chiusa .

Come evidenziato in precedenti articoli su Civico20news , la costruzione di un vero e proprio Stato del Califfato Islamico procede senza interruzioni , e dopo avere preso Derna ora conquista  anche Sirte, proprio nel mezzo del golfo omonimo . Appare però evidente  che l' opposizione della potentissima America, che aveva vinto guerre difficili come nei Balcani e in Iraq , in questo caso sia molto debole ed indecisa.

Pare quindi che gli interessi dell' alleanza anti ISIS  siano meno importanti in questo caso rispetto ad altri  , quando in pochi mesi  si decidevano le sorti dei conflitti grazie alle armi supertecnologiche degli americani . D' altro canto Obama è più indeciso che mai sul conflitto , e sembra quasi si faccia vivo solo quando un cittadino  americano viene catturato e ucciso .   Appare quindi evidente che gli interessi strategici degli americani siano poco importanti nell' area del conflitto , quasi a significare “ Vedetevela un po' voi italiani ed europei che avete l' ISIS alle costole “. In altre parole , quando dobbiamo affiancare gli States nelle loro attività strategiche nell' ambito di quella che viene definita " Geopolitica " va tutto bene, quando invece siamo noi a dover difendere i nostri  legittimi interessi , gli USA si defilano.

Una superpotenza come gli Stati Uniti non ha tanti pesi sulla  coscienza, ogni azione di guerra all' estero è sempre legittimata dal Congresso , e quindi “ Pulita “. Ma il fatto che gli americani  hanno in passato  armato le milizie anti Assad in Siria , che hanno poi formato l' ISIS , non è una circostanza da sottovalutare per gli alleati della coalizione anti ISIS. Di questo aspetto sconcertante della politica estera americana  è meglio ricordarsi , nel caso  dovessimo  formare un ' alleanza con gli States in futuro.

La stessa guerra in Iraq, giustificata da Bush Jr come irrinunciabile per la pericolosità di quello Stato nella regione , e non sostenuta da evidenze  di armi di distruzione di massa in Iraq, è stata la maggiore ragione di una destabilizzazione di tutta la regione Mediorientale  e ,  da qualche tempo , africana.

Oggi  quel pericolo rappresentato dall' ISIS non è più a distanza di sicurezza dall' Italia , è un vero e proprio potenziale di cattiveria pronto ad esplodere nei nostri confronti , data la vicinanza con la Libia .

Abu Bakr al Baghdadi , il leader ISIS  che ci chiama “ Crociati “ , ci ha minacciato in più occasioni di arrivare fino a Roma, cosa ampiamente sottovalutata da Angelino Alfano , che dimostra un ottimismo tipico di chi vuole conservare la poltrona , evidentemente perchè amplifica il fatto che , sotto le sue direttive , la condotta  del Ministero degli Interni italiano da lui presieduto  va sempre  bene , dicendo fino a non molto tempo fa che non vede “ Pericoli imminenti , perchè non provati dalla nostra Intelligence “ da parte di stranieri .

Invece l’avanzata inarrestabile degli estremisti del sedicente califfato islamico è una minaccia sempre più consistente , e di questo dovrebbero prenderne atto soprattutto i responsabili dei vari Ministeri , a cominciare da Renzi quale Presidente del Consiglio.

 

LE DICHIARAZIONI DEL MINISTRO PINOTTI , Ministro della Difesa italiana

“L’Italia è pronta a guidare in Libia una coalizione di paesi dell’area, europei e dell’Africa del Nord, per fermare l’avanzata del Califfato che è arrivato a 350 chilometri dalle nostre coste – ha dichiarato il ministro Pinotti – Se in Afghanistan abbiamo mandato fino a 5mila uomini, in un paese come la Libia che ci riguarda molto più da vicino e in cui il rischio di deterioramento è molto più preoccupante per l’Italia, la nostra missione può essere significativa e impegnativa, anche numericamente”.

Roberta Pinotti  ammette che l’opzione dell’invio di militari in Libia è in discussione da tempo . “Ne discutiamo da mesi – ha dichiarato Pinotti – ma ora l’intervento è diventato urgente”.

“Mezzi, composizione e regole d’ingaggio li decideremo con gli alleati in base allo spirito e al mandato della missione Onu – spiega ancora Pinotti – In Libia, eliminato il tappo Gheddafi, le tensioni sottostanti sono esplose. “

“ Bisogna fare come nei Balcani, dove per scongiurare la bonifica etnica abbiamo invitato decine di migliaia di uomini e abbiamo contingenti dopo vent’anni per stabilizzare territorio”.

Quanto al potenziale del “Califfato”, qualche mese erano stati stimati 25mila combattenti, ora secondo il ministro “potrebbero essere 30mila o anche piu'”, e sugli armamenti ricorda “i momenti d’ombra” sulla sorte delle armi di Gheddafi, molti dei quali  sono certamente nelle mani dei guerrieri ISIS.

Quindi il ministro precisa che “ogni decisione e passaggio verrà fatto in Parlamento ". Giovedì il ministro Gentiloni fornirà informazioni e valutazioni”.

Grazie per queste dichiarazioni Ministro Pinotti . Lei ha mai avuto modo di parlarne anche con il Ministro dell' Interno Angelino Alfano ?

A noi pare proprio di no.

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Articolo pubblicato il 16/02/2015