L’asteroide Palazzolascaris

Studiosi e specialisti di vari enti e istituzioni hanno affrontato la tematica a 360 gradi

“Nell’anno internazionale della luce e delle tecnologie basate sulla luce, proclamato dall’Onu, cercare soluzioni più efficienti che riducano il consumo di energia e la relativa spesa è una sfida importante e dalla posta in gioco molto alta per il nostro pianeta. Anche il convegno di oggi si pone sulla stessa linea d’azione e conferma il contributo che il Consiglio regionale del Piemonte da tempo fornisce alla diffusione delle conoscenze scientifiche e di quelle astronomiche in particolare. L’ormai pluriennale collaborazione con l’Osservatorio astrofisico di Torino ha trovato  testimonianza persino nel battesimo di un asteroide che è stato intitolato alla nostra prestigiosa sede e sono quindi orgoglioso di rappresentare il Piemonte in questa speciale occasione".

 Così il presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Mauro Laus, ha aperto il convegno Meno luce, più stelle, organizzato nell’Aula di Palazzo Lascaris dall’Osservatorio astrofisico di Torino- Istituto nazionale di astrofisica e dalla Società astronomica italiana sul tema dell’inquinamento luminoso.

 L’incontro si è aperto con la consegna da parte dell’Inaf, al presidente Laus e al vicepresidente Nino Boeti, della targa di intitolazione dell’asteroide 19968Palazzolascaris, in onore del Consiglio regionale e del suo impegno a favore della diffusione delle conoscenze astronomiche. L’asteroide è stato scoperto nel 1988 nel deserto cileno di Atacama da Walter Ferreri, ricercatore dell’Inaf e fotografato da Albino Carbognani, dell’Osservatorio astronomico della Valle d’Aosta.

Obiettivo del  convegno Meno luce, più stelle, proprio in occasione della Giornata del risparmio energetico, è stato quello di offrire un momento di riflessione tra gli specialisti, gli amministratori locali e la cittadinanza per far nascere in Piemonte il “Parco del cielo”, cioè individuare e quindi proteggere dall’inquinamento luminoso alcune aree dove il cielo è ancora abbastanza buio da permettere ricerche astronomiche e poter organizzare serate dedicate all’osservazione astronomica e alla divulgazione, con vantaggi per l’economia e il turismo naturalistico.

Studiosi e specialisti di vari enti e istituzioni hanno affrontato la tematica a 360 gradi.

Le innovazioni dell'illuminotecnica sono state presentate dal direttore scientifico dell'Istituto nazionale di ricerche metrologiche Maria Luisa Rastello, l'impatto ambientale e sulla salute è stato illustrato da Silvano Minuto di Pro Natura, gli aspetti legati all’archeoastronomia e a come osservavano il cielo i nostri antenati sono stati spiegati da Guido Cossard della Società astronomica italiana.

Maria Paola Azzario, presidente del Centro Unesco di Torino, il giornalista Piero Bianucci e Ginevra Trinchieri dell’Istituto nazionale di astrofisica hanno illustrato le iniziative previste per il 2015, Anno internazionale della luce, mentre Gian Luca Matteucci di Csp innovazione nelle Ict ha raccontato come le tecnologie web possono essere utilizzate per il controllo del territorio e dell'inquinamento.

Marco Delbò dell’Observatoire de la Côte d’Azur ha spiegato come si studiano i corpi minori del sistema solare, mentre Luca Zangrilli dell’Istituto nazionale di astrofisica ha offerto una panoramica storica dell'evoluzione dell'ottica. Dall’Università di Torino Antonaldo Diaferio ha dato un nuovo significato al buio, dimostrando come l'universo sia in espansione mentre Paolo Gambino si è soffermato sul tema della luce sprecata e del risparmio energetico, così come Alberto Cora dell’Inaf che ha concluso i lavori.

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 15/02/2015