Sanremo 2015 #icontinontornano - Terza serata

#amiciesanremotaleequale



“Se vuoi vincere a Sanremo, studia il canto sempre meno” (www.unproverbioalgiorno.com).

Solo per oggi, abbandono le citazioni deamicisiane e manzoniane, per lasciar spazio al caro, vecchio ed a volte bistrattato proverbio.

Quanto mai attuale, per altro.

La terza serata si prospettava ghiotta, con i “big” o presunti tali, impegnati nell’esecuzione di “cover” di brani storici della storia del Festival e della musica italiana e anche per questo motivo mi ero ripromesso di essere “buono” almeno per una sera e godermi lo spettacolo.

Bena, si fa per dire, la terza serata del Festival, si è tramutata in un orrendo mix di “Tale e Quale”, “Amici” e “X-Factor”, condito da stonature varie, ormai un must di questa edizione, schitarrate senza senso, cantanti sull’orlo del collasso, compreso il batterista dei “carogiacomo” (o come dice il mio amico Marco, piemontese doc, i “carugiacu”), che mulinava le bacchette senza centrare i tamburi.

Ma l’ormai atteso #stendiamounvelopietoso va senza dubbio a Raf, sempre più emaciato, che ha proposto una versione “Cuba-libre” di “Rose rosse” che non si ascolta neanche nei peggiori bar di Caracas, a Moreno…Moreno???...che ci ha propinato una versione “Jovanotti” di “Una carezza in un pugno” e a mues…pardon…Nesli che, massacrando “Mare Mare” sicuramente ha fatto in modo che il buon Luca Carboni, rinneghi di averla scritta...senza dimenticare Malika che anziché "vivere" ci ha fatto pensare all'opposto.

Salvo solamente, nello squallore totale, Marco Masini che ha tributato il conterraneo Francesco Nuti con “Sarà per te”, i Tenorenis…ooopppssss…Il Volo, che dal karaoke di Andrea Bocelli sono passati ad una versione in stile New Trolls di “Ancora” e soprattutto Nek, grandissimo nell’interpretare “Se telefonando” della irraggiungibile Mina Mazzini.

Giuro che ho spento il televisore prima di sapere la classifica.

Ma #stendiamounvelopietoso anche su Luca & Paolo che hanno proposto una cosa ignobile, ricordando a modo loro, purtroppo, i tanti cantanti che non ci sono più e non soddisfatti, si sono riproposti, per fortuna a notte fonda, in una banale e stucchevole serie di luoghi comuni sulle coppie gay.

Una coppia implosa, che ormai si è ridotta a fare il verso a se stessa.

Unico vero comico fin ora presente sul palco del Teatro Ariston, Massimo Ferrero, presidente della Sampdoria, il che è tutto dire.

Qualcuno spieghi per favore ad Arisa, la differenza fra analgesico ed antinfiammatorio!

E poi…e poi…John, Martin, Gary, Steve e Tony…ladies and gentlemen…The Spandau Ballet…back to the 80’s!

A ripensarci ho ancora i brividi: è vero sono invecchiati, Tony indossa il foularino a coprire la pappagorgia, ma la classe, il feeling sono sempre gli stessi.

Il medley che ci hanno regalato, “True”, “Gold” e “Through the barricades” è solo un ricco antipasto di quello che ci attende in vista del tour che fortunatamente passerà da Torino il 26 marzo…ho i biglietti da una vita…

Insomma una serata (quasi) da dimenticare, grazie anche ad un Carlo Conti sempre più “nazionalpopolare”, sempre più compiaciuto della sua bravura e sempre col volume del microfono più alto rispetto ai collaboratori sul palco.

Ma come già detto ieri, di “nazionalpopolare” ne conosco solo uno, e trino, e quindi raccogliamo le firme davanti all’Ariston, proponiamo una interrogazione parlamentare al grido di:#rivogliamopippobaudo.

a domani.

Stay always tuned !!!


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Articolo pubblicato il 13/02/2015