Pianeta Toro - Granata delle meraviglie
Gli irriducibili (Foto LAPRESSE)

Non ci sono aggettivi per celebrare le gesta di questo Toro, per intenderci quello che viene da nove risultati utili consecutivi e che con la quarta vittoria consecutiva, ottenuta sabato scorso ai danni del Verona, ha eguagliato la performance di 37 anni orsono, quando si disputava il campionato 1977-78.

Ma forse il nostro, legittimo entusiasmo è enfatizzato in conseguenza di  risultati che sino a poco tempo fa erano inimmaginabili. L’artefice di questa straordinaria metamorfosi è Mister Giampiero Ventura, il miglior acquisto dell’era Cairo.

Ma ovviamente non sarebbe giusto dimenticare il patron, perché senza la Presidenza di Urbano Cairo chissà dove sarebbe il Torino; sono certo che non ci ritroveremmo qui a decantare una squadra che si è attestata nella parte sinistra della classifica e che, in attesa dell’ultimo posticipo della 22^ giornata, occupa il 7° posto della classifica stessa.

Sarebbe ora che quella frangia di tifosi (?) la smettesse di attaccare il Presidente, accampando motivi che lasciano il tempo che trovano e che, il più delle volte, sembrano buttate lì a caso. Il merito di Mister Ventura è stato quello di far fare al Torino un turnaround; il merito del Presidente è stato quello di riconoscere d’aver fatto in passato degli errori, e di cambiare conseguentemente  strategia.

Il D.S. Petrachi è stato un’altra pedina fondamentale in questo processo di cambiamento a 360°. Gli impegni di Europa League hanno inciso sui non brillanti risultati di inizio campionato, ma la sosta invernale ha consentito al Mister di rivedere tante cose e di presentare una squadra che gioca bene, segna, vince, diverte e si diverte.

E’ una squadra che non si sente più “orfana” dei suoi due pezzi pregiati del passato campionato, Cerci e Immobile, anzi è in grado di presentare nuovi  attori che stanno conquistando, con le loro prestazioni, le simpatie di tanti tifosi e addetti ai lavori. 

Quagliarella ora gioca nel modo in cui gli piace (ha sinora realizzato 9 reti ); Martinez ha acquisito esperienza e dialoga benissimo con Quagliarella. Il suo gol, quello che ha sbloccato la partita, è stato un gol di rapina, da vero centravanti. Contro il Verona il venezuelano è risultato uno dei migliori.

Farnerud e Benassi sono cresciuti in modo significativo; El Kaddouri, che da qualche partita a questa parte subentra allo svedese, contro il Verona ha fatto quello che il Mister gli ha sempre chiesto, e cioè di incidere efficacemente sulla gara. Il suo terzo gol, quello che ha messo in cassaforte il risultato, è venuto dopo una corsa di 30 metri, palla al piede.

Molinaro, il sostituto di Darmian, ha fatto vedere belle cose, sta attraversando un buon momento di forma; Bovo e Moretti hanno sfoderato una prestazione eccellente.

Insomma il Toro ha più che meritato di vincere a Verona; il punteggio avrebbe potuto essere più rotondo se il giovane Direttore di gara, il signor Fabbri, avesse fischiato un rigore netto ai danni di Quagliarella, che dopo la tripletta messa a segno domenica scorsa contro la Sampdoria, sabato ha realizzato un altro rigore per fallo sull’esuberante Martinez lanciato a rete. 

La rete messa a segno dall’immarcescibile Toni, è stata favorita da una disattenzione di capitan Glik, che pur essendo stato ammonito dopo solo venti minuti, non ha perso calma e serenità concludendo la partita in modo positivo.

Sembra un sogno, questo Toro; noi tifosi speriamo che il sogno continui e che i nostri beniamini continuino a dimostrarsi tali perché sarebbe un vero peccato sprecare i talenti che si possiedono.

     

 

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Articolo pubblicato il 09/02/2015