Il ragionamento inquietante: “ ... se la sono cercata …”

La comunità islamica che rifiuta le leggi ed i valori occidentali

Nelle ore di tensione drammatica per catturare i  terroristi responsabili dell’ assassinio dei giornalisti di Charlie Hebdo a Parigi il 7 gennaio 2015 (i fratelli Kouachi asserragliati con ostaggi nella tipografia a Dammartin en Goel) e del complice jihadista Amedy Coulibalby, che agiva con la stessa logica ed in stretto collegamento nel negozio di alimentari  ebraico kosher, è emerso un dato che evidenza senza ombra di dubbio l’inconciliabilità del mondo islamico con quello occidentale.

Mentre questo scenario si arricchiva di un crescendo di orrore, giungeva la notizia che in Nigeria si era consumata la strage di 2000 civili da parte delle orde islamiste-fondamentaliste di Boko Haram con la distruzione di 16 villaggi e l’ occupazione della citta di Baga (mercoledì 7 gennaio 2015).

L’ ulteriore notizia che una bambina era stata utilizzata come “bomba esplosiva” per realizzare un altro atto di terrorismo completava la convinzione che il fondo dell’ orrore non era ancora stato raggiunto. 

In queste ore l’ aviazione del Ciad sta tentando di arrestare ulteriori stragi delle suddette orde jihadiste lungo la frontiera tra la Nigeria ed il Camerun.

Boko Haram si definisce un “gruppo della gente della sunna per la propaganda religiosa e per la Jihad”, che significa anche “l’ educazione occidentale é sacrilega”, cioé é vietata in quanto peccato.

Conseguentemente é evidente la feroce e sanguinaria opposizione di questa organizzazione salafita all’ Occidente, quale nemico satanico ed irriducibile dell’ Islam.

Tuttavia l’ Isis supera ogni concezione di orrore e crimine con il rapimento di bambini iracheni,  rivenduti come schiavi del sesso , crocefissi e sepolti vivi. Ed il pilota giordano Muaz Kassasbe … arso vivo?

Questa situazione di follia assassina che continua in tante aree del mondo,  esplosiva ed incontrollata ripropone automaticamente lo scenario delle Torri Gemelle  a New York dell’ 11 settembre 2001.

Il terrorismo di varia matrice (Isis, Al Qaeda, Talebani, ecc.) sembra essere la nuova religione estrema e fanatica che, come una malattia altamente infettiva, contagia ed attrae una grande parte del mondo islamico.

Tutto il mondo islamico? La risposta in questi termini é difficile da dare in modo categorico, ma  di sicuro c’ é spazio per una constatazione che fa emergere un sospetto molto concreto e motivato. Quale?

Nelle interviste a fedeli musulmani, sia all’ uscita da moschee o di equivalenti luoghi di culto italiani, oppure in altre circostanze, si é registrata una significativa presenza di risposte tipo “… se la sono cercata, da troppo tempo hanno offeso la nostra religione …”.

Ovviamente gli intervistati, con una morale trasudante sfrontatezza ripugnante ed arroganza, hanno condannato con parole poco convincenti, di opportunità  i terroristi in questione per gli assassinii effettuati.

Così arriviamo alla questione cruciale per la quale gli Islamici, presenti nel mondo occidentale, contestano con diversa animosità il diritto dell’ esistenza della satira a 360°, come fosse uno strumento lesivo, inconcepibile, da cancellare perché può solo offendere in ogni caso la loro cultura e religione.

In pratica, con questi presupposti e con le affermazioni di cui sopra, gli islamici rifiutano i principi fondamentali della cultura occidentale, laica, illuminista, democratica, dove è garantita costituzionalmente la libertà delle opinioni diverse  e di stampa, tollerante e con radici cristiane.

L’ Islam é una religione totalizzante, teocratica che subordina automaticamente  lo stato, le leggi, la società, la politica, la libertà individuale, la filosofia e la scienza.

La concezione dello stato occidentale, forgiata dai principi illuministici della Rivoluzione Francese, democratica, laica, ad economia di mercato, ribalta invece la concezione islamica, attribuendo chiaramente il primato allo stato stesso. Pertanto l’ antitesi è totale ed inconciliabile.

In realtà la sfida di sempre, epocale,  é quella di stravolgere questa nostra cultura e civiltà, di sostituirla senza compromessi e condizionamenti. E’ il mondo occidentale che deve essere annientato e sottomesso: impensabile e blasfemo concepire di coesistere pacificamente nella diversità e rispetto reciproco.

Tuttavia l’aspetto da chiarire che risulta ancora indecifrabile e problematico é la composizione della comunità dei cosiddetti islamici integrati.

Cioè di  coloro che frequentano i luoghi di culto, che risultano inseriti nella società civile ed apparentemente innocui e pacifici, ma che possono costituire un serbatoio di varie gradazioni  di radicalismo, di intendimenti, che potenzialmente possono alimentare anche in modo marginale gli aspiranti terroristi.

Questo comparto, che non è per nulla sotto controllo, costituisce un brodo di cultura ambiguo, in cui gli Imam hanno fatto il bello e cattivo tempo, predicando sermoni ed incitamenti non sempre in sintonia con le leggi e la cultura del mondo occidentale che li ha da tempo ospitati.

Queste non sono opinioni, ma fatti reali riconducibili a situazioni ben note e a conseguenti provvedimenti penali stabiliti già da tempo dalla Magistratura.

Ma i problemi non finiscono qui: gli stessi islamici, immigrati a casa nostra nella stragrande maggioranza da clandestini e quindi illegali, pretendono, in nome del “numero” che fa la forza, la costruzione di moschee-luoghi di culto,  senza minimamente preoccuparsi se questo invece possa costituire o meno una “provocazione” , una presenza forzosa nella cultura dei residenti, lontana anni luce da questa.

Per gli islamici il principio della “reciprocità” culturale-religiosa non esiste, ma solamente la “esclusività”.

Conseguentemente si esige che le moschee (e tutto quello che comporta come pericolosa ricaduta) a casa nostra debbano essere presenti, mentre nel contempo succede che le minoranze cristiane sono vessate, perseguitate ed anche massacrate in molti paesi musulmani o in aree di controllo fondamentalista-jihadista, come i recenti avvenimenti hanno evidenziato in modo drammatico e sanguinario (Iraq, Siria, Nigeria, Sudan, Somalia, ecc.).

Purtroppo questa situazione si é affermata nel nostro Paese ed in Europa, grazie a quella “tolleranza pelosa” delle ideologie progressiste autolesioniste ed all’ untuoso “baciapilismo” ipocrita, buonista, dell’ accoglienza a tutti i costi.

L’ aspetto più vergognoso che emerge in modo impetuoso é che si è dovuto arrivare a queste stragi (e non solo per queste ultime) perché le opinioni sopra esposte non rivestissero più quel carattere strumentalmente offensivo, sempre esorcizzato ed utilizzato come una clava intimidatoria da certa stampa ideologizzata.

E questo dimostra lo stato di sottomissione culturale, di vigliaccheria generalizzata, anche generata dalla sensazione di paura che ormai si é radicata nella società occidentale.

Tuttavia questo malessere  diffuso è ignorato dalle istituzioni, occupate dalla cinica Casta Politicante di turno, che si dimostra sempre di più impotente, inadeguata e distante dai veri interessi elementari delle comunità che dovrebbe rappresentare e tutelare.

La convinzione che la fine della contrapposizione ideologica-sociale-economica tra il blocco Occidentale e quello Sovietico ci portasse in una nuova era di maggiore stabilità, di sicurezza internazionale, di dialogo e collaborazione si é dimostrata decisamente errata.

Infatti il mondo é da tempo stretto nella morsa di questa nuova e terrificante contrapposizione tra i valori essenziali del mondo occidentale ed il fondamentalismo estremista islamico.

In pratica, stando così le cose, ci stiamo avviando a cadere  dalla padella alla brace.

 

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Articolo pubblicato il 06/02/2015