“Langhe di Carta” a Pecetto Torinese

Donato Bosca, Maurizio Rosso, Romano Salvetti, Paolo F. Cuniberti, quattro scrittori per scoprire le Langhe da diversi punti di vista

A Pecetto Torinese, presso la Chiesa dei Batù, in piazza Roma, giovedì 12 febbraio, alle ore 21:00, per la rassegna “Incontri con l’Autore”, Donato Bosca, Maurizio Rosso, Romano Salvetti, Paolo F. Cuniberti presentano “Langhe di Carta”, iniziativa a cura dell’Assessorato alla Cultura di Pecetto Torinese che si propone di scoprire le Langhe da diversi punti di vista.

“Langhe di carta” è una piccola scommessa nata un anno fa e partita da una libreria di Torino: l’idea era di far girare in tour e di far conoscere a un più vasto pubblico alcuni scrittori originari di Langhe e Roero che raccontano attraverso i loro libri, con grande varietà di punti di vista, quello straordinario territorio: il paesaggio, la vita contadina, il lavoro, l’emigrazione, l’inurbamento di massa, il substrato pagano, le leggende, le tradizioni popolari.

Quello stesso territorio, oggi Patrimonio UNESCO, che non a caso ha fatto da fondale per alcuni tra i più importanti autori della letteratura del 900: Pavese, Fenoglio, Nuto Revelli e molti altri.

Il tour è proseguito con successo a Bra, Fossano, Govone, Pianezza, Moncalieri.

 

Donato Bosca, di Mango (CN), da molti decenni autorevole ricercatore di tradizioni popolari (dalle leggende delle “masche”, alla storia orale), fondatore dell’associazione Arvangia, direttore della Rivista Langhe e del Centro Studi sul Paesaggio Culturale delle Langhe, con numerose pubblicazioni all’attivo, ha dedicato la sua ultima fatica, Piemontesi invisibili, all’emigrazione del secolo scorso verso le Americhe, tornando su un tema a lui caro e per il quale ha speso anni di indagini e interviste.

 

Paolo Ferruccio Cuniberti, torinese con radici roerine, dopo aver anch’egli dedicato molti anni a studi sulla cultura folclorica piemontese, raccolti nel volume Orsi, spose e carnevali, è passato alla narrativa con tre romanzi che raccontano il nostro recente passato e che ci ricordano come siamo cambiati. Il romanzo Un’altra estate attraverso gli occhi di due ragazzi del nord e del sud negli anni 60 racconta, anche con amara ironia, la fine della civiltà contadina e la dolente vicenda dell’emigrazione verso le città.

 

Maurizio Rosso, di Alba (CN), titolare con il padre di una bella azienda vinicola, è giornalista pubblicista, laureato in lingue a Venezia e autore, tra altri, di fortunati romanzi a sfondo storico, come Il castello dei Catari, dedicato ad una oscura vicenda medioevale avvenuta a Monforte, e l’ultimo La leggenda del cavaliere veloce che ricostruisce tra mito e storia l’appassionante avventura del marchese Aleramo alla conquista del suo nuovo regno nel Monferrato.

 

Romano Salvetti, di Paroldo (CN), indaga da molti anni sul mistero che pare aleggiare tra quelle case di pietra in Alta Langa. Come un archeologo va scavando nel passato alla ricerca, persino negli archivi vaticani, di esili tracce, di antichi documenti, di labili memorie, per ricostruire il significato di persistenze nella cultura popolare di riti sciamanici, di culti precristiani, di cure mediche dimenticate e magari avversate. Di tutto questo tratta il suo terzo libro Le donne della medicina, e di qualcosa di più.

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Articolo pubblicato il 06/02/2015