Chi fa la legge: il Parlamento o il CSM?

Se lo chiede il Senatore PSI Enrico Buemi

"La "combine" tra magistrati comandati a via Arenula e magistrati eletti a palazzo dei Marescialli ha prodotto la sinergia prevedibile, nel senso di frustrare la volontà del Governo e del Parlamento: le ferie a 30 giorni saranno applicate ad una nicchia di giudici (altrimenti beneficiati), sottraendo la stragrande maggioranza della categoria dalla regola fissata nel decreto dell'anno scorso".

Così ha commentato il senatore Enrico Buemi, Capogruppo Psi in commissione Giustizia, la proposta della Settima Commissione del CSM sulle ferie dei magistrati.

"In gioco non è soltanto la questione dei 45 giorni, ma una proterva disobbedienza corporativa al volere del Legislatore - ha spiegato Buemi - che il Governo sia rimasto impigliato dall'evidente conflitto di interessi dei magistrati, a cui affidò la stesura della norma, è semmai un'aggravante, e non un'esimente da circonvenzione di incapace".

"Il nerbo del ceto corporativo piazza i suoi colpi oggi contro le indubbie spinte di modernizzazione del Paese sostenute dal governo Renzi"

ha continuato il senatore socialista che ha poi sottolineato:

"Se il ministro Orlando sarà costretto ad attivare un ricorso giurisdizionale al TAR contro la delibera che viene proposta dalla settima commissione del CSM sarà ancora una volta una sconfitta della politica, che già una volta da questo CSM si è vista rispedire al mittente una nomina legittimamente espressa dal Parlamento in seduta comune".

Buemi ha chiuso ricordando che il potere di fissazione delle ferie dipende da un decreto del Ministro e che quindi è preferibile che, a dirimere una volta per tutte la questione dei confini tra autogoverno dei giudici e Dicastero titolare delle funzioni organizzative del sistema giustizia sia chiamato il Giudice dei conflitti tra poteri dello Stato, cioè la Corte costituzionale.

 

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Articolo pubblicato il 28/01/2015