Sanità Regionale del Piemonte

Nonostante le minacce di Chiamparino, 100 Comuni e il M5Stelle, presentano ricorso al Tar

La delibera 1-600 del 19 novembre 2014,soprannominata “Sfascia ospedali” con la quale la Giunta Regionale ha approvato il riordino dell’attività ospedaliera, sta navigando in acque procellose.

 Oltre 100 sindaci della Valsusa, Tortonese ed Acqui Terme, nonostante le minacce di Chiamparino di neppure ascoltare ed accogliere le istanze del territorio, qualora i sindaci avessero osato presentare ricorso al Tar, avverso all’atto amministrativo calato dall’alto sul Consiglio Regionale, esautorandone poteri e funzioni, nei giorni scorsi hanno passato il Rubicone presentando ricorso d’impugnativa e sospensione di un atto amministrativo considerato illegittimo.

Anche il Gruppo regionale del Movimento 5 Stelle ha presentato analoga istanza. “Una strada obbligata, ci dichiara Davide Bono, consigliere Regionale del M5S, visto l'atteggiamento di chiusura al dialogo nei confronti delle opposizioni, dei territori e delle amministrazioni locali dimostrato da questa Giunta.

 Il ricorso si basa su una serie di norme, nazionali e regionali, a tutela della democrazia. Stiamo parlando dell'articolo 121 della Costituzione e degli articoli 26-28-56 dello Statuto della Regione Piemonte che attribuiscono al Consiglio regionale la funzione legislativa e quella programmatoria, come quella di ambito sanitario. Tali atti, come la DGR 1-600, devono quindi essere approvati da coloro che sono stati scelti dai cittadini Piemontesi e non solo da un organo esecutivo come la Giunta”.

”Tale deliberazione si legge infatti nel ricorso – approva esplicitamente il programma di adeguamento della rete ospedaliera regionale piemontese e le linee d'indirizzo per lo sviluppo della rete territoriale', dando seguito alla 'rivalutazione dei fabbisogni assistenziali regionali e alla conseguente rideterminazione delle strutture organizzative e dei relativi posti letto definendo un nuovo programma di revisione della rete ospedaliera regionale...”.

 “L’appello ai giudici amministrativi, precisa Giorgio Bertola, capogruppo del  M5S, ha anche un'importante valenza politica dal momento in cui Chiamparino ha iniziato a minacciare sindaci ed amministratori locali per scoraggiarli dal rivolgersi al Tar. Una strategia antidemocratica che ha portato alcune conseguenze, visto il rapido dietrofront degli amministratori del vercellese e dell'astigiano. Con la nostra istanza, conclude Bertola, intendiamo tutelare tutti i cittadini piemontesi, compresi quelli di questi territori governati da sindaci evidentemente fin troppo pavidi”.

Dopo le dichiarazioni lunari rese dell’assessore Saitta, nel corso della  riunione della Commissione Sanità del 23 gennaio, la Giunta, di tutta fretta ha partorito una delibera d’integrazione alla Dgr 1-600, oggetto dei ricorsi al Tar.

 Mancano al momento prese di posizioni specifiche del territorio e della politica in merito. Si rileva che, per evitare più veementi proteste sono stai diluiti alcuni termini di chiusura dei laboratori di Emodinamica ed è stata rivista la classificazione dei pronto soccorso di Torino.

 Spariscono però realtà periferiche (Lanzo) e non c’è menzione delle promesse di Saitta per il potenziamento dell’Ospedale di Susa, ove, anche con il contributo determinante di Stefania Batzella, del M5S, prosegue la consistente raccolta delle firme di mobilitazione dei cittadini, anche per riproporre, con Borgosesia e Domodossola, la richiesta del mantenimento dei punto nascite in zone montane e particolarmente disagiate.

Non si comprende inoltre l’accanimento riservato dall’assessorato, nella soppressione di letti nelle divisioni di Nefrologia. L’aspetto maggiormente sconcertante è poi rappresentato dalla cancellazione del Centro trapianti di Rene della Città della Salute di Torino. Si tratta di una realtà che, oltre ad essere la numero uno in Italia, vanta primati europei sia sotto il profilo quantitativo e qualitativo con annesso centro trapianti di rene pediatrico al Regina Margherita.

 Sono già annunciate istanze e mobilitazioni da parte delle associazioni che tutelano i nefropatici, oltre alla sezione piemontese della Fondazione Italiana del Rene (FIR onlus). Non vorremo che Saitta inaugurasse in Piemonte una stagione omicida della Sanità.

 

 

 

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Articolo pubblicato il 28/01/2015