Gran Ballo Verdiano a Busseto (Parma)

Grande evento di Società di Danza, nella splendida cornice di Villa Pallavicino

Sottopongo con piacere ai Lettori di “Civico20News” questa cronaca del Gran Ballo Verdiano, svoltosi a Busseto (Parma) il 25 gennaio, che mi ha inviato la Signora Giancarla Pipino Carbonatto (m.j.).


 

Nella splendida cornice di Villa Pallavicino a Busseto, si è tenuto il Gran Ballo Verdiano, organizzato da Società di Danza diretta da Fabio Mòllica, in collaborazione con il Museo Nazionale Giuseppe Verdi.

 
Un omaggio al grande Maestro, attraverso la ricostruzione di un gran ballo con danze di società ottocentesche.

 
Quadriglie, valzer, polke, mazurke e contraddanze sulle più belle musiche per danza del repertorio verdiano e del periodo.


Il Ballo, coordinato da Fabio Mollica e Simonetta Balsamo, ha coinvolto ben 217 danzatori di Bari, Bergamo, Bologna, Cesena, Ferrara, Forlì, Imola, Livorno, Lucca, Mantova, Milano, Modena, Monza, Napoli, Novara-Arona, Roma, Siena, Pavia, Pisa, Torino, Viareggio.


Questo è stato il primo dei Gran Balli che saranno organizzati nel 2015, a livello nazionale, in alcune tra le Residenze più belle in tutta Italia e all’estero.


Ma il vero, grande appeal di questi eventi, per noi danzatori, non sono soltanto le location magnifiche, cariche di significato artistico e storico, bensì lo spirito che permea ogni nostro incontro, sia esso un Gran Ballo o uno stage di studio.


Di questo, più che del singolo evento in sé, vorrei parlarvi. Di come noi danzatori (o aspiranti tali) viviamo questi momenti d’incontro.


Come già scritto, a questi eventi partecipano i circoli da tutta Italia.


Infatti «La Società di Danza è un'Associazione Culturale e una Scuola di Danza» come recita il Manifesto che descrive la nostra attività.


Per chi la frequenta, però, diventa molto di più.


È un gruppo di veri amici che, quando si ritrovano, si divertono, si aiutano, si confrontano.


La preparazione all’evento è, ad esempio, un momento di attività frenetica… crinolina, corsetto, gonna e acconciatura per le dame, gemelli, papillon o cravatta lavallière e frac per i cavalieri… eppure c’è sempre il tempo per una battuta di spirito o un sorriso, magari intervenendo in aiuto per un orlo scucito o un guanto macchiato.


Quando poi si è tutti pronti, c’è la foto di gruppo, sempre più difficile a farsi perché siamo tantissimi.


E poi ci sono le mille altre foto… in un angolo particolarmente artistico e con una luce particolarmente calda, all’abito veramente splendido di una dama per avere spunti o con l’amica che abita all’altro capo d’Italia e che vedi solo in queste occasioni.


Infine ogni circolo vuole lo scatto di gruppo per immortalare il piacere di essere insieme.


E durante le danze ci si aiuta, perché il vuoto di memoria, durante un valzer o una quadriglia, può sempre capitare, ed ecco il sorriso e il suggerimento sussurrato.


Ai weekend di stage poi, si aggiunge l’interesse nell’apprendere nuovi passi, nuove coreografie.


E le serate, dove si cena e si danza insieme, creando momenti di vita comunitaria preziosi che insegnano a tutti noi, in modo “amabile”, a essere persone più disponibili verso il nostro prossimo.


Perché proprio questo è l’intento primo: «La Società di Danza nasce con lo scopo di sviluppare una cultura di danza sociale fondata sullo studio del passato, ma proiettata nel futuro. Una cultura di danza basata sulla relazione continua dell'individuo, della coppia e dell'intero gruppo» e ancora «Un Bravo Danzatore nella danza guarda se stesso, un Buon Danzatore sa guardare il partner con cui danza. La Società di Danza esiste per far crescere Buoni Danzatori».


Questo dice il Manifesto di Società di Danza e questo vale per tutte le azioni del nostro vivere e… se la danza può essere il mezzo per... ben venga!


Giancarla Pipino Carbonatto 

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Articolo pubblicato il 27/01/2015