Grecia : stravince Tsipras , ma senza maggioranza assoluta

Ore 05.00 del 26/01/2015 , Syriza al 36, 32 % con il 90% dei voti scrutinati

Con 149 seggi Syriza diventa il partito di maggioranza . Cosa succederà  in Grecia da oggi .

Il trionfo dell’estrema sinistra  

Un’altra conseguenza della crisi economica. La vittoria dell’estrema sinistra di Syriza può essere considerata come un evento straordinario, unico e irripetibile. Il leader Alexis Tsipras parla di svolta storica, di cambio radicale della politica del rigore e dell’austerity. . Secondo partito sarebbe Nuova Democrazia tra il 23 e il 27 per cento. Terzo partito a pari merito Potami (centrosinistra) e Alba Dorata (neonazisti) tra il 6,4 e l’8 per cento, i cui vertici sono tutti in galera.

Cambia la cartina geopolitica della Grecia,  ma in realtà, dopo i festeggiamenti, toccherà confrontarsi con la cruda realtà.

Un conto è l' emotività dei greci per la promessa di una svolta positiva  alle loro condizioni di vita , un conto sono le dure leggi economiche che governano gli Stati dell' Europa .

Se la Grecia, una volta formato il nuovo governo, non dovesse rispettare i patti europei andrebbe incontro a grossi guai. Ecco perché il nuovo punto di riferimento dei post comunisti predica bene e razzola male.

Se da un lato, infatti, promette politiche differenti rispetto al recente passato, dall’altro lato si è già incontrato diverse volte con un uomo di fiducia della Bce, di Mario Draghi, Angela Merkel e Wolfgang Schäuble. Si tratta di Jörg Asmussen, che, secondo un’autorevole fonte tedesca, ha già visto in segreto i vertici del partito dell’estrema sinistra ellenica.

Del resto si sa che le ideologie, di fronte ai numeri, lasciano il tempo che trovano. Vanno bene per ricompattare la piazza, ma nelle discussioni importanti e cruciali serve ben altro. Le tematiche da affrontare sono urgenti e irrinunciabili, come la ristrutturazione del 70 per cento del debito pubblico greco e la moratoria sul pagamento degli interessi sul debito. La Grecia ha debiti complessivi di 320 miliardi di euro , di cui 220 verso l' Europa, e se non si conformerà alla Troika non avrà più i soldi dall' Europa per risollevarsi , ed è proprio qui che si farà dura la vita dell' ingegner Tsypras ( anche sua moglie è ingegnere e i due si sono conosciuti durante la vita universitaria ) .

Le nuove posizioni  di Tsipras

Il suo governo punterebbe su alcune nette richieste di ammorbidimento delle condizioni per il salvataggio imposte dalla troika

La cancelliera Angela Merkel si dice tranquilla su questo punto ed evidentemente gli incontri delle ultime settimane con i vertici del partito Syriza hanno prodotto i risultati sperati. Però c’è il rischio che la Grecia torni indietro di decenni con il governo guidato dall’estrema sinistra.  Secondo “El Pais” Syriza avrà delle influenze sulle politiche macroeconomiche del Paese e ci saranno molti problemi con le istituzioni di Bruxelles, ma il pericolo più grave è rappresentato da un altro aspetto. Syriza non è un partito socialdemocratico e non è interessato a trovare il “giusto mezzo” tra libero mercato e Stato.

Syriza, un partito statalista vecchia maniera

In realtà è un’organizzazione statalista alla vecchia maniera. Il rischio, sostiene “El Pais”, è che si torni agli anni ’30 e ’40 del Novecento. Ecco lo spettro della crisi economica, che, come insegna la storia, produce spesso risultati imprevedibili e porta al potere formazioni politiche e personaggi che in un contesto di tranquillità sociale galleggerebbero al 5 per cento. In quei decenni venne messo in discussione il ruolo del capitalismo e come soluzione si guardò a una centralizzazione del potere, un’economia pianificata.

Ricette fallimentari che vennero contestate dalle tesi di Friedrich Hayek, premio Nobel per l’economia nel 1974. Hayek criticò duramente il sistema dell’economia pianificata e centralista che, come la storia ha dimostrato, ha palesato i suoi limiti ed errori.

Oggi Syriza vuole tornare a quelle ricette, sottolinea il professore Garicano su “El Pais”. Invece di andare avanti e proseguire sulla strada delle riforme, l’estrema sinistra insiste sulla solita soluzione che poi è l’unica dei cosiddetti post comunisti. Invece di ricercare la flessibilità per le nostre economie e fare in modo che le nazioni si possano adattare ai cambiamenti tecnologici con un sistema di protezione sociale in grado di garantire la sicurezza ai cittadini, si torna indietro nel tempo e si punta il dito contro il capitalismo.

La Grecia sembra quindi che stia abbracciando una politica di tempi lontani , in cui esisteva la lotta contro i capitalisti che affamano la popolazione . Una dicotomia che , pur con tutte le giuste rivendicazioni dei lavoratori , ancora è presente nelle utopie riformistiche che non tengono in nessun conto che i conti nello Stato si fanno come quando si fanno i conti a casa .  Per mantenere una famiglia, nel 90 % dei casi prima di tutto il lavoro per mangiare ( a parte le solite posizioni di reddito da capitale ) , poi si parla di anche di crescita , mettere al mondo altri membri della famiglia , e farli stare tutti dignitosamente. Se non si fa così  , come dice anche l' ultraconservatrice Chiesa cattolica per bocca di papa Francesco , assomiglieremmo ai conigli .

La discrasia della posizione politica di Tsipras con l' oggettività delle condizioni assai critiche  del suo Paese  è evidente : mentre  da una parte Tsypras promette lavoro , pane e companatico ai greci , dall' altra parte non ha i quattrini per poterlo fare , a meno che L' Europa non gli venga incontro , Germania in testa.

Tsypras , dopo avere vinto  le elezioni ,  dovrà giocoforza chinare la testa alla Troika , allungare i temini per ripianare l' imponente debito della Grecia,  e non potrà defilarsi dalle sue responsabilità quando dovrà fare i conti nella  casa greca per fare quadrare i conti , proprio come facciamo noi nel privato tutti i giorni.

Tsipras, nel suo discorso appena insediato ai cittadini ateniesi , ha detto che l' austerità è finita e che la Troika è sconfitta ed è cosa del passato . Adesso che comincerà la vita reale , al di là delle promesse a cui anche noi in Italia siamo abituati con i nostri politici , Tsipras non potrà fare come i bambini capricciosi che si vanno a rifugiare piangendo  nella loro cameretta,  quando i  genitori  dettano loro le  dure regole per affrontare la vita.

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Articolo pubblicato il 26/01/2015