Studente della Normale di Pisa espulso con accuse di terrorismo

Lui si difende “È tutto un equivoco, hanno usato Google per tradurre i miei messaggi, e tutti sanno che non funziona bene con la lingua turca.”

Dundar, 25 anni, turco, laureato in fisica ad Ankara alla Bilkent University, master alla Middle East Technical University, terzo classificato su 110 per un dottorato all’università Normale di Pisa.

“Un allievo brillante, fine e colto. Si interessava allo studio dei buchi neri, alla teoria delle stringhe e alla filosofia della scienza” così lo descrive il suo professore, spiegando come fosse stato selezionato fra tanti proprio per le sue doti.

I primi di dicembre, invece, il suo appartamento viene perquisito e, dopo alcune ore, Dundar viene prelevato dalla Digos di Pisa e il 26 dicembre rimpatriato in Turchia.

Le accuse: procurato allarme. Nelle sue e-mail, infatti, erano state trovate minacce nei confronti delle istituzioni, sia italiane che statunitensi, si dice che aveva intenzione di farsi esplodere di fronte all’ambasciata americana ed è per questo che è stato allontanato.

"Hanno usato Google per tradurre i miei messaggi, e tutti sanno che non funziona bene con la lingua turca. Così hanno capito che volessi farmi saltare in aria in luoghi pubblici. Ma è tutto un equivoco ".si difende lui in un’intervista rilasciata al quotidiano Repubblica, aggiungendo poi "Dal primo giorno in cui sono arrivato in Italia mi sono accorto che ero seguito, in strada e dovunque andassi, come se fossi un loro nemico. In uno dei messaggi che ho scritto alla Cia dicevo una cosa del genere: "Forse credete che mi voglia far esplodere di fronte all'ambasciata Usa... ritenete davvero che non abbia di meglio da fare che pensare a voi giorno e notte?"".

In attesa che si chiarisca se Dundar sia veramente un pericolo per la sicurezza pubblica europea, lo studente dovrà stare 5 anni lontano dall’area Schenghen. I suoi unici commenti a riguardo sono rivolti ai suoi studi. Sta cercando un’università fuori dalla zona Schenghen per poter continuare i suoi studi che, a suo dire, sono l’unica cosa che lo interessa.

 

Picture credits: repubblica.it; Ansa, Silvi

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Articolo pubblicato il 23/01/2015